• User Attivo

    Partita Iva con regime dei nuovi minimi e fatturazione UE e Extra-UE

    Opero nel campo dei servizi web (sviluppo siti e SEO) e delle traduzioni (che dovrebbe essere un servizio, e quindi non configurabile come esportazioni, chiedo conferma di ciò). Finora ho lavorato con ritenuta d'acconto e col nuovo anno vorrei aprire partita iva.

    Ho meno di 35 anni e prevedo di vendere meno di 30.000 ?/anno e sono dipendente di un'impresa che NON opera nel campo del web o delle traduzioni (quindi mi pare di aver capito che non devo avere il consenso del datore di lavoro). Mi sembrerebbe sensato, alla luce di ciò che ho letto in questo forum, entrare nel regime dei nuovi minimi.

    Con questo regime, avrei una tassazione del 5% e una ritenuta INPS 23% + 4% di rivalsa. Corretto?

    Ma non ho ben capito le limitazioni relative ai mercati esteri di tale regime, e è importante perché per forza di cose lavoro molto più con l'estero che con l'Italia.

    In particolare, vorrei, per favore, sapere posso fatturare a:

    • Persone giuridiche extra-UE
    • Persone fisiche extra-UE
    • Persone giuridiche UE (non italiane)
    • Persone fisiche UE (non italiane)

    Vorrei anche capire quale può essere un costo equo di "gestione" della p.iva (cioè, il commercialista che mi segue) e se, nel caso mi "pentissi" della cosa, posso chiuderla senza vincoli o senza pagare alcunché.

    Grazie a tutti coloro che potranno rispondere alle mie domande!


  • User Attivo

    Ciao,

    posto che le traduzioni potrebbero essere considerate, a seconda dei casi, delle prestazioni di servizi o delle cessioni di diritto d'autore, puoi comunque fatturare a soggetti rientranti in tutte e quattro le categorie che hai indicato. L'unico divieto nel regime dei minimi è legato alla cessione di beni fisici al di fuori dell'unione europea (esportazioni).


  • User Attivo

    Grazie della risposta! Quale sarebbe la differenza di trattamento che configurerebbe vedere le traduzioni come prestazione di servizi oppure come cessione di diritti d'autore? C'è un vantaggio/svantaggio fiscale in una delle 2 ipotesi?

    Ancora grazie..


  • User Attivo

    Ciao,
    in linea generale la scelta dipende dal tipo di traduzione che effettui e dagli accordi presi con chi commissiona il lavoro. In linea di massima le traduzioni di tipo "tecnico" possono essere considerate delle prestazioni mentre quelle di opere letterarie o simili potrebbero rientrare nel campo dei diritti d'autore. La valutazione andrebbe però fatta caso per caso. Dal tuo punto di vista non si avrebbe alcun vantaggio o svantaggio fiscale anche se la diversa qualificazione potrebbe incidere sull'ammontare della ritenuta estera eventualmente applicata dal committente (se questi è una persona giuridica residente all'estero).


  • User Newbie

    Ciao a tutti!
    Ho bisogno di una consulenza e di una soluzione, spero che mi possiate essere di aiuto.
    Io ho un contratto part time di 10 ore settimanali in una società che lavora nell'Edilizia. Io sono assunto come "Disegnatore Tecnico".
    Ho trovato un lavoro (progettazione di strutture il Legno ed in ferro) che mi permette di lavorare ad orario completo (40 settimanali) ma mi prende solo se apro la Partita Iva.
    Esiste la categoria da Disegnatore Tecnico ma aprendo questa non rientro nel regime dei minimi in quanto "mera prosecuzione" del lavoro che svolgo ora o che ho svolto nei 3 anni precedenti.
    Sapete darmi un'alternativa per rientrare nel regime dei Minimi? Quale altro codice di partita iva posso utilizzare che sia consono e compatibile al tipo di lavoro che dovrò svolgere? (sempre disegnatore)
    GRAZIE


  • User Attivo

    @marco.commercialista said:

    Ciao,
    in linea generale la scelta dipende dal tipo di traduzione che effettui e dagli accordi presi con chi commissiona il lavoro. In linea di massima le traduzioni di tipo "tecnico" possono essere considerate delle prestazioni mentre quelle di opere letterarie o simili potrebbero rientrare nel campo dei diritti d'autore. La valutazione andrebbe però fatta caso per caso. Dal tuo punto di vista non si avrebbe alcun vantaggio o svantaggio fiscale anche se la diversa qualificazione potrebbe incidere sull'ammontare della ritenuta estera eventualmente applicata dal committente (se questi è una persona giuridica residente all'estero).

    grazie mille per la completa risposta. Le mie traduzioni sono soprattutto per il campo tecnico, più che traduzioni di libri o opere letterarie, quindi credo sia più appropriatro e più facile "giustificarle" come prestazioni di servizi. In questo caso, come funzionerebbe?

    Ammettiamo che un'impresa brasiliana (persona giuridica extra-ue) commissioni un lavoro per cui reputo giusta la somma di 1000 R$. Essendo nel regime die nuovi minimi non c'è IVA. l'impresa paga 1000 reais. Di questi, io dovrei pagare il 5% come tassa sostitutiva dell'iva e il 27% come contributo INPS. C'è qualcos'altro che mi sono perso?

    grazie mille


  • User Attivo

    Ciao,

    nel caso si trattasse di compensi per diritto d'autore la società brasiliana potrebbe applicare una ritenuta secondo le regole vigenti in quello stato (nella misura massima del 15% se non ricordo male). Nel tuo caso dunque nessuna ritenuta e le percentuali che hai indicato sono corrette (5% di imposta sostitutiva e 27,72% di inps per la precisione).


  • User Attivo

    per carinicarlo: la tua situazione andrebbe esaminata nel dettaglio per capire esattamente che tipo di attività svolgi con il contratto part-time e quale andresti a svolgere con la p.iva. Tuttavia la circolare 17/2012 dell'Agenzia delle entrate ha chiarito che se non c'è continuità sostanziale (luogo di svolgimento differente, beni strumentali e clienti diversi rispetto alla vecchia attività) non c'è mera prosecuzione e quindi, se sei in possesso degli altri requsiti, potresti usufruire del regime dei minimi.


  • User Newbie

    Le attività, il datore di lavoro, il luogo di lavoro (con relativi strimenti) ed i clienti sono del tutto differenti.
    Da una parte mi occupo di progettazione edile (architettonica e strutturale di edifici per civile abitazione in cemento armato) e dall'altra parte progetto strutture il legno ed in ferro (pergolati, pensiline, tendostrutture, tetti inlegno ecc).
    Non ero a conoscenza di questa circolare! Quindi secondo te mi potrebbe essere accettata?
    GRAZIE MILLE


  • User Attivo

    In base ai dettagli cha hai fornito direi che nel tuo caso il requisito potrebbe essere rispettato. Ti consiglio ad ogni modo di leggerti la circolare (la puoi trovare qui: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/67ba69804b700be0b2f2b3dc987dc2b1/circolare+17e.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=67ba69804b700be0b2f2b3dc987dc2b1 la parte che ti interessa è a pagina 8 e seguenti; è fatta bene e ci sono anche degli esempi con cui potresti magari ritrovarti).
    p.s. assicurati ovviamente che anche gli altri requsiti per accedere al regime dei minimi siano rispettati.
    ciao


  • User Newbie

    Grazie mille Marco, troppo gentile!!!!


  • User Attivo

    @Marco.commercialista

    Ancora grazie per le esaustive risposte. Ultima domanda: quanto potrebbe essere la spesa annua per un commercialista che mi segua? E nel caso mi converrebbe prenderlo nella mia città di residenza o in quella di domicilio (dove vivo da poco e lavoro)?

    Inoltre.. L'apertura della p.iva a dicembre non è conveniente e conviene aprirla all'inizio dell'anno solare 2013, corretto? Tutti mi hanno detto così, ma non ho ben capito perché..è possibile saperlo?

    Grazie ancora!


  • User Attivo

    L'apertura della partita iva ad inizio anno potrebbe essere conveniente per rimandare l'applicazione degli studi di settore all'anno successivo ma questa eventualità non si pone nel tuo caso in quanto il ergime dei minimi non ne prevede l'applicazione.
    Per quanto riguarda il commercialista ti consiglieri di sceglierlo innanzituto in base alla professionalità e ovviamente anche alla comodità. A mio parere il contatto diretto è fondamentale ma ci sono anche validissimi colleghi che operano solo on-line e ai quali potresti chiedere un preventivo ad hoc per la tua situazione.
    Ciao!


  • User Newbie

    Salve
    Avrei una domanda importante, che non mi risulta tanto chiara. Riferendomi alla domada precedente:

    Opero nel campo dell Disegno Tecnico e della* Progettazione (che dovrebbe essere un servizio, e quindi non configurabile come esportazioni, chiedo conferma di ciò)*.

    Ho meno di 35 anni e prevedo di vendere meno di 30.000 €/anno. Mi sembrerebbe sensato, entrare nel regime dei nuovi minimi.

    Con questo regime, avrei una tassazione del 5% e una ritenuta INPS 23% + 4% di rivalsa. Corretto?

    Ma non ho ben capito le limitazioni relative ai mercati esteri di tale regime, e è importante perché per forza di cose lavoro molto più con l'estero che con l'Italia.

    In particolare, vorrei, per favore, sapere posso fatturare a:

    • Persone giuridiche extra-UE
    • Persone fisiche extra-UE
    • Persone giuridiche UE (non italiane)
    • Persone fisiche UE (non italiane)

    Volevo sapere se era possibile fatturare in Svizzera (Extra-UE) nel mio Ramo (Disegno Tecnico), piu o meno coincide con la richiesta precedentemente elencata (copiata).

    Spero sappiate rispondermi.

    Grazie Mille Saluti


  • Bannato Super User

    Buongiorno

    Dai cio che scrive sembra che ci sia un po di confusione tra i vari regimi.

    Attualmente esistono 2 regimi agevolati, il regime dei minimi (al 5%) e il nuovo regime forfettario (con imposta sostitutiva al 15%) e sono COMPLETAMENTE differenti sia come calcolo di imposte che come spese.

    Cio che lei ha scritto vale per il regime dei minimi (VECCHIO) non esiste il regime dei minimi nuovo, alcuni confondono il regime forfettario nato nel 2015 col nuovo regime dei minimi ma in realta il regime dei minimi esiste ancora per tutto il 2015.

    Rispondo sommariamente alle sue domande:

    1. Ho meno di 35 anni e prevedo di vendere meno di 30.000 €/anno Si puo accedere al regime dei minimi (al 5%) e potrà arimanerci per 5 anni, al contrario il regime forfettario ha limiti di fatturato incassabili diversi a secondo il tipo di attivita e oscillano tra 15.000 e 40.000 euro ma puo rimanerci senza limiti di tempo.

    2. Inps è 27.72% ma è previsto che salira al 30.72% entro qualche anno e riguarda i professionisti.

    3. il 4% è la rivalsa che lei puo applicare ai suoi cliente (in pratica fa pagare una piccola parte della sua inps ma la pagano i suoi clienti)

    4. Puo vendere solo servizi fuori europa ma dovra richiedere iscrizione al VIES se vende beni (cessioni all'esportazione) decade dal regime dei minimi, al contrario il regime forfettario permette anche di effettuare cessioni all'esportazione.

    5. Per vendere a privati in europa dovra iscriversi al MOSS e avere un bravo commercialista in quanto è un adempimento nuovo e complesso in quanto dovra trasmettere delle dichiarazioni iva nei paesi dove vende (anche se i minimi non applicano iva va ugualmente tramessa la dichiarazione al MOSS).

    6. Si rivolga e si faccia seguire da un commercialista in quanto ci sono numerosi adempimenti complessi quando si vende in europa.

    Per spiegarle tanti aspetti servirebbero ore dunque le ho scritto sommariamente le informazioni piu importanti relative il regime.

    Saluti


  • User Newbie

    Grazie Mille della Risposta

    Quindi se aderisco al Regime dei minimi potro iscrivendomi al VIES "vendere" i miei Disegni in Svizzera (Non Comunitaria).
    Per quanto riguarda il Disegno, sa dirmi se si tratta di un servizio o di un bene, perchè non capisco bene la "sottile" differenza o appunto in quale categoria mi dovrei collocare?

    Grazie e Cordiali Saluti