• Super User

    Resta con noi

    Fino a ieri mi sembrava tutto semplice, scontato.
    Prendere un caffè insieme era una routine.
    Adesso mentre tu stai lottando per rimanere in vita, capisco il valore vero delle cose, di quanto preziosi fossero quei momenti.
    Fino a ieri pensavo che gli obiettivi difficili fossero ben altri, oggi mi si è capovolto tutto, il solo poterti riabbracciare mi sembra un'impresa.
    Ti prego ce la devi fare, abbiamo tutti ancora bisogno di te e oggi più che mai ce ne stiamo rendendo conto.
    Ci manchi già tanto, ma abbiamo pazienza e sapremo aspettarti, non mollare adesso.


  • Super User

    Mi sembra tutto così irreale
    Te ne sei andato per sempre
    Ma io non riesco a crederci
    Quando si apre la porta
    Spero ancora che sia tu ad entrare
    Quando squilla il telefono
    Sorrido, pensando di leggere il tuo nome sul display
    Ci si può abituare ad un vita senza te?
    Io penso di no
    In ogni caso niente sarà più come prima


  • Community Manager

    Ogni parola aggiunta non potrebbe mai colmare il vuoto,

    ti mando un Abbraccio 🙂
    Giorgio


  • Super User

    Fatti forza Gorka... ti siamo vicini !

    Filippo


  • Super User

    Purtroppo non ci si può abituare a stare senza le proprie persone care.
    Però gli amici servono per ingannare il tempo e far passare brutti momenti.

    Quando vuoi, io ci sono 🙂

    Ciao
    Massi


  • Super User

    Primo giorno d?estate. Solstizio
    di morte. Brucia la
    terra sotto i piedi. Piccoli,
    grandi passi contriti uno dopo
    l?altro. Il fiume straripa dagli argini
    della strada. E? nero e funesto.
    Gonfio d?acredine e cordoglio.
    Vuoto. La lunga processione marcia,
    scandita, dietro il feretro. Tanti
    fiori, tanti visi, tante mani. Ma
    non c?è nessuno. Neppure una
    parola: sono sguardi assenti. Sale
    l?angoscia lasciandosi dietro strascichi
    di pianti soffocati, urlati.
    Perché così se n?è andato. Senza
    un motivo, una circostanza che
    potesse prepararci tutti, che potesse
    esercitare il nostro cuore a
    lasciarlo andare sull?asfalto di
    quel tragico incidente stradale.
    Salvo non ce l?ha fatta. Aveva appena
    compiuto trent?anni. E, come
    suo solito, non aveva voluto
    attorno clamori.
    Lui, a volte introverso, vero e
    proprio burlone. Lui, una persona
    che vuoi bene solo perché esiste;
    solo perché il suo sorriso è speciale,
    la sua sincerità indiscussa;
    perché è un buon amico, uno con
    cui fa piacere sedere al tavolino di
    un bar, ascoltarlo cianciare, restare
    in silenzio. E canzonarlo
    senza ragione, giocherellando,
    perché così fanno gli amici. Quelli
    di una vita e quelli appena trovati.
    Eppure. Adesso si giunge da
    ogni dove a rendergli omaggio, a
    fare quella festa che non voleva.
    In memoria. Perché un addio, è
    pur sempre un addio. La sua voce
    riecheggia, si guarda il suo viso, si
    stringe la sua mano e la si lascia
    andare oltre. Salvo non è un ricordo
    ma una presenza intima e costante
    agli occhi annebbiati di
    ciascuno. Ti giri d?un tratto: sulle
    spalle una pacca e la sua allegria.
    Anche tu sorridi sperando che sia
    semplicemente uno dei suoi soliti
    tiri. Ma i rintocchi svegliano la
    folla. E? già finita. In chiesa centinaia
    di biglietti riposano ai suoi
    piedi. Pensieri che non sapresti
    mai formulare. Turbamenti che
    sovrastano la mente. Allora non si
    può lasciar correre. Sarà solo un
    arrivederci sui fondi di una tazzina
    da caffè, di un bicchiere di birra,
    di un mozzicone di sigaretta.
    Che illusione, che stupidità. Ma
    quanto è bello il sogno. "Ciao
    biondo".

    Tratto da La Sicilia del 23 giugno 2007


  • User Newbie

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