• Moderatore

    Posizionamento portale: priorità

    Ciao, vorrei fare un confronto di idee con voi e sapere le vostre opinioni.

    Sto lavorando sulla SEO di un portale di annunci divisi per provincia.

    Sta scendendo fortemente nei posizionamenti da GWT probabilmente a causa della sparizione degli annunci con il quale era stato lanciato per i primi mesi, annunci presi qua e là sul Web relativi a varie provincie. Adesso si stanno consolidando gli annunci inseriti dagli utenti.

    Ho nell'ordine curato:

    • aumento velocità del server
    • paginazione
    • ottimizzazione title e description

    Al momento nessuna inversione di tendenza.

    Sono prossimo a fare:

    • ottimizzazione H1, H2
    • linkbuilding (partiamo con inserimenti in directory e article marketing)
    • apertura profili social

    Sulla navigazione a faccette devo ancora decidere come organizzarla (opzione 1: link a tutte le province; opzione 2:link solo alle province con annunci attivi).

    Quale ordine di priorità di interventi fareste, secondo voi? E, nel caso avessi in questi interventi mancato qualcosa, cosa mettereste come prioritario?

    Un saluto a tutti


  • Community Manager

    Ciao bobrock4,

    scusa il ritardo.

    Io studierei il modo di far parlare del progetto, servono link spontanei 🙂


  • Moderatore

    Ciao Giorgio, partiresti da comunicati stampa o da guest posting?


  • Community Manager

    Ciao Bobrock,
    no, quelli non sono link spontanei. Io punterei sul creare qualcosa che possa far parlare di me spontaneamente 🙂


  • Moderatore

    @Giorgiotave said:

    no, quelli non sono link spontanei. Io punterei sul creare qualcosa che possa far parlare di me spontaneamente 🙂
    La tua risposta apre parecchi scenari. Qual'è la vera differenza con i link realmente spontanei? Cos'è che li rende davvero cosi' unici? Perchè non si possono creare dei link che sembrano spontanei? Cosa fa capire a Google che lo vogliamo freagare?

    Inoltre credo sia pacifico pensare che l'80% dei webmaster non puo' creare qualcosa di cosi' sensazionale che lo porti ad essere una piccola celebrità nel web.

    Tu che ne pensi?

    🙂


  • Community Manager

    Ciao PsYCho,

    intanto buon 2015!!

    La mia risposta sta in queste discussioni:

    E in questo video:
    [video=youtube;AaBSpk7b3BI]

    Se vuoi possiamo approfondire in qualche discussione o creane una apposita, però solo dopo aver visionato tutto 😄


  • Moderatore

    Ciao Giorgio, grazie per gli auguri che ti ricambio assolutamente volentieri!

    Ho letto con piacere i post che mi hai segnalato, che mi hanno fatto molto riflettere..in particolar modo il primo.

    Mi viene pero' da pensare che:

    • Se tu specifichi che chi ha un basso budget deve puntare sui dei contenuti strabilianti, allora chi ha tanti soldi da investire puo' utilizzare altre strade, o cmq puo' anche permettersi di non puntare su dei contenuti di assoluta qualità. Quindi esistono due tipologie di seo, altrimenti il tuo consiglio dovrebbe valere in assoluto per tutti.
      Molto probabilmente coloro che se lo possono permettere investiranno in marketing e comunicazione (o magari anche in seo) ma se poi non c'è un gran bel prodotto è oro buttato alle ortiche.

    • Forse (penso) che hai specificato il poco budget per dare una speranza (o per instradare) chi non puo' spendere, dato che questi webmaster sono solitamente un po' più impreparati e inesperti in materia di promozione on the web.

    Insisto sempre sul concetto del contenuto forte e d'impatto. Se ci pensi bene non dici nulla di nuovo. Negli anni ho sempre avuto davanti il mantra "Content is the King" e tu lo riproponi in una versione 2.0, ossia specifichi (giustamente) che deve essere ben fatto, completo e derivante da una analisi sul proprio target. Ma anche questi concetti li sento da sempre. Analizzare i propri utenti, capire i loro problemi e cercare di risolverli. Individuare i loro desideri e puntare su quelli, è tutto da sempre alla base del bravo webmaster (io escludo quelli che ripropongono le solite notizie trite e ritrite prese da siti più autorevoli di loro).

    Se ci pensi bene si tratta dell'uovo di colombo, è come se io ti dicessi:
    Io: "Hei Giorgio, la mia azienda non và molto bene...mi dai un consiglio per riuscire risollevarmi?"
    Tu: "Guarda, l'importante è che vendi un prodotto favoloso! Che risponda alle esigenze dei tuoi clienti, che li soddisfi! Cosi' che loro parlino bene di te ai tuoi amici e poi i clienti verranno da soli!"

    Non voglio sminuire cio' che dici, spero di non aver dato questa impressione. Quello che voglio dire è che il "blogger da cameretta" che penso sia una bella fetta dei webmaster, non ha informazioni sensazionali da dire, magari qualcosina di buono lo scrive, ma come sappiamo tutti se non ha il budget per promuoversi rimarrà nei bassifondi delle serp.

    Ho visto i tuoi video e non riesco bene a percepire dove finisce il webmaster e dove inizia il seo (ammesso che questo esista ancora). Se devo costruire un buon sito, con una user experience ottimizzata, con contenuti formidabili che rispondono alle esigenze dei miei utenti ed ho la possibilità di pubblicarle anche una volta al mese...che me ne faccio di un seo?

    Onestamente speravo di trovare dei consigli più concreti su come rapportare il mio sito a google. Non parlo del trucchetto che mi farà salire di posizione, ma di strategie concrete per non apparire uno spammer agli occhi dei motori di ricerca.
    Quello che dici tu è giusto, la tua filosofia sul contenuto studiato e progettato in maniera accurata è giustissimo, ma il blogger della porta accanto allora è tagliato fuori? A questo punto bisogna dire "Ragazzi, se non avete qualcosa di stupefacente da dire lasciate perdere il web!"

    🙂


  • User Attivo

    Innanzitutto voglio precisare che il SEO non è il mio lavoro, seguo la scena da lungo tempo ma mi limito a curare l'aspetto di indicizzazione e posizionamento di siti personali, a volte però, il feedback dell'utente medio sembra avere più riscontri di quello dato dai "tecnici" del settore.
    Quoto in pieno le impressioni di PsYCHo, a volte sembra di sentire il professore di fisica che dimostra in teoria che la fusione a freddo è possibile ma che poi in pratica, almeno fino ad oggi, è molto più complicato da implementare se non impossibile, anche per i geni della scena.
    Parlando di keywords cosiddette "da blogger di scantinato", mi sembra di vedere sempre più spesso che pagine web scritte male, tutto in maiuscolo, con un titolo di 250 parole che ripete all'infinito una keyword, una descrizione ridondante con il titolo lunga un paragrafo, sia premiata da google più di una pagina che magari spiega in dettaglio uno stesso argomento, scritto da un utente normale, che cura più l'aspetto grammaticale di base che la comprensione del motore di ricerca di un testo, ma che a differenza del primo sito, utilizza titoli e descrizioni in base alle linee guida del motore di ricerca.
    La domanda quindi è d'obbligo: in che percentuale contano i metatag, il testo esclusivo, e tutte le linee guida che da un po di tempo sembrano le fondamenta per una buona indicizzazione se poi un sito qualunque scritto ad capocchiam ha più ranking di te ?
    Un sito web che magari vende libri classici e recensisce gli autuori, quale scoop sensazionale può scrivere sul Manzoni che non sia già stato trito e ritrito ? Per un sito del genere non c'è futuro ?


  • Community Manager

    @PsYCHo said:

    Ciao Giorgio, grazie per gli auguri che ti ricambio assolutamente volentieri!

    Ho letto con piacere i post che mi hai segnalato, che mi hanno fatto molto riflettere..in particolar modo il primo.

    Sono felice di questo 🙂

    Sto rileggendo quanto sto per scriverti perché è lungo, in alcune parti sembro duro, ti chiedo di perdonarmi per questo, non volevo esserlo 🙂

    @PsYCHo said:

    • Se tu specifichi che chi ha un basso budget deve puntare sui dei contenuti strabilianti, allora chi ha tanti soldi da investire puo' utilizzare altre strade, o cmq puo' anche permettersi di non puntare su dei contenuti di assoluta qualità. Quindi esistono due tipologie di seo, altrimenti il tuo consiglio dovrebbe valere in assoluto per tutti.

    Credo sinceramente che ci siano tantissime tipologie di SEO.

    Vedo però che pochi puntano sui contenuti (aldilà dei soldi che spendono), quindi se hai poco budget, visto l'importanza che i contenuti ricoprono è bene concentrarsi su questi che sono il cuore, altrimenti il resto funziona poco nel lungo periodo. Però quando si parla di contenuti spesso si fa confusione e molte volte non si considerano tante cose che fanno parte della parola contenuto. A me piace molto parlare di prodotto e piattaforma. Ma ci arriviamo.

    @PsYCHo said:

    Molto probabilmente coloro che se lo possono permettere investiranno in marketing e comunicazione (o magari anche in seo) ma se poi non c'è un gran bel prodotto è oro buttato alle ortiche.

    Grassetto mio. Dico: si...e per fortuna. A chi lo vendiamo sto prodotto? Alle persone. Io non vorrei mai avere un prodotto di scarsa qualità in mano solo perché qualcuno ha fatto un buon marketing.

    E infatti Internet ha rovesciato questa cosa facendo venire fuori il lato anche etico del marketing se così si può chiamare.

    Tante aziende si stanno concentrando sui prodotti perché sono le persone che vincono. Era ora 🙂

    @PsYCHo said:

    • Forse (penso) che hai specificato il poco budget per dare una speranza (o per instradare) chi non puo' spendere, dato che questi webmaster sono solitamente un po' più impreparati e inesperti in materia di promozione on the web.

    La risposta che ho dato è al fatto che tanti dicono: ho poco budget, come faccio a fare SEO? La SEO è solo per chi ha tanti soldi? Allora volevo dimostrare che si può fare, se ti concentri su cosa serve veramente alle persone 🙂

    @PsYCHo said:

    Insisto sempre sul concetto del contenuto forte e d'impatto. Se ci pensi bene non dici nulla di nuovo. Negli anni ho sempre avuto davanti il mantra "Content is the King" e tu lo riproponi in una versione 2.0, ossia specifichi (giustamente) che deve essere ben fatto, completo e derivante da una analisi sul proprio target. Ma anche questi concetti li sento da sempre. Analizzare i propri utenti, capire i loro problemi e cercare di risolverli. Individuare i loro desideri e puntare su quelli, è tutto da sempre alla base del bravo webmaster (io escludo quelli che ripropongono le solite notizie trite e ritrite prese da siti più autorevoli di loro).

    Più o meno, nel senso che per me il Contenuto è fondamentale ma non è il Re, assolutamente.
    http://www.giorgiotave.it/forum/google/228207-il-contenuto-non-conta-niente.html#post1153830

    Puntare sui contenuti non significa che Content is the King. Non so se è chiaro 😄

    Però credo che tu lo hai capito in parte e non del tutto o forse non le modo migliore. Te lo dico perché mi scrivi:

    La tua risposta apre parecchi scenari. Qual'è la vera differenza con i link realmente spontanei? Cos'è che li rende davvero cosi' unici? Perchè non si possono creare dei link che sembrano spontanei? Cosa fa capire a Google che lo vogliamo freagare?

    In sostanza è una contraddizione con quanto mi hai appena scritto. **È ovvio che se faccio tutto quello sopra ricevo link spontanei, citazioni e le persone useranno il mio sito. Che senso ha fare link artificiali che è anche rischioso? **Anzi, non dovrei nemmeno pensarci e le mie affermazioni non dovrebbero aprire nuovi scenari!
    Quindi se hai compreso a fondo quanto mi hai scritto, dovresti anche ora risponderti da solo alle domande che mi hai posto. Giusto?

    @PsYCHo said:

    Se ci pensi bene si tratta dell'uovo di colombo, è come se io ti dicessi:
    Io: "Hei Giorgio, la mia azienda non và molto bene...mi dai un consiglio per riuscire risollevarmi?"
    Tu: "Guarda, l'importante è che vendi un prodotto favoloso! Che risponda alle esigenze dei tuoi clienti, che li soddisfi! Cosi' che loro parlino bene di te ai tuoi amici e poi i clienti verranno da soli!"

    Non voglio sminuire cio' che dici, spero di non aver dato questa impressione.

    Ma figurati! Ci mancherebbe pure, ne stiamo parlando! 😉

    @PsYCHo said:

    Quello che voglio dire è che il "blogger da cameretta" che penso sia una bella fetta dei webmaster, non ha informazioni sensazionali da dire, magari qualcosina di buono lo scrive, ma come sappiamo tutti se non ha il budget per promuoversi rimarrà nei bassifondi delle serp.

    Quel qualcosina di buono uscirà, tutto il resto no. Perché dovrebbe uscire? Io utente non vorrei mai leggere cose di scarsa qualità, che mi frega del budget che uno ha per promuovere i propri articoli o di quelli che non hanno niente da dire.

    Io voglio leggere cose interessanti. E il motore di ricerca può proporne solo 10 e cerca di mostrare quei 10 che rispondono all'intento che ha l'utente.

    @PsYCHo said:

    Ho visto i tuoi video e non riesco bene a percepire dove finisce il webmaster e dove inizia il seo (ammesso che questo esista ancora). Se devo costruire un buon sito, con una user experience ottimizzata, con contenuti formidabili che rispondono alle esigenze dei miei utenti ed ho la possibilità di pubblicarle anche una volta al mese...che me ne faccio di un seo?

    Webmaster e SEO sono due figure totalmente diverse. Un webmaster è difficile che abbia competenze di user experience, prima di ogni cosa 🙂

    Inoltre credo che tu stia vedendo il tutto da un punto di vista particolare.

    Infatti scrivi:
    "Se devo costruire un buon sito, con una user experience ottimizzata, con contenuti formidabili che rispondono alle esigenze dei miei utenti ed ho la possibilità di pubblicarle anche una volta al mese"

    Hai citato un programmatore, un esperto di user experience, un content marketer, un esperto in analisi del target con probabili skill di marketing e un webmaster. **5 figure. **Se mi dici che una figura può avere tutte queste competenze, ti dico che è impossibile. Al massimo si possono concentrare in 2, ma anche in 2 ti assicuro che ne ho conosciuti pochissimi in questi 12 anni di esperienza 🙂

    In questo senso il SEO è in grado di passare nozioni differenti alle 5 figure per massimizzare il risultato del team e non perdersi opportunità.

    Il SEO potrebbe passare informazioni/aggiornamenti sulle best practices al programmatore, analisi del mercato dei concorrenti in base all'intento dell'utente e alle piattaforme all'esperto di user experience, stessa cosa al content marketer, l'affiancamento alle chiavi che si sceglieranno all'esperto in analisi del target cercando di associare queste informazioni al content marketer e infine nozioni tecniche al webmaster per tutte le implementazioni con verifica del lavoro svolto.

    Analisi post lavoro, misurazione dei risultati, intuizioni future su quanto applicato, monitoraggio del mercato con informazioni passate a ogni figura, passi successivi, ect ect.

    Che ti serve un SEO? 😄

    Potrei listare tante altre cose 😉

    @PsYCHo said:

    Onestamente speravo di trovare dei consigli più concreti su come rapportare il mio sito a google. Non parlo del trucchetto che mi farà salire di posizione, ma di strategie concrete per non apparire uno spammer agli occhi dei motori di ricerca.

    Sempre grassetto mio.

    Premesso che se fai tutto quello che hai detto prima ti metti nella giusta ottica per non fare niente di artificiale andando a non apparire uno spammer, le strategie concrete non le posso fornire. E non perché non voglio, ma non posso.

    Infatti si possono fornire solo dopo aver fatto uno studio basato sull'analisi iniziale di un Content Plan. E un Content Plan non puoi farlo perché dovresti già avere almeno un minimo di conoscenza della comunicazione che si vuole fare prendendo considerazione i valori del brand, la mission e la vision, le esigenze del target magari con uno studio sulle personas, gli obiettivi, i vantaggi che quel brand può portare nelle varie esigenze del target. Almeno.

    Forse ti mancano dei pezzi per avere il quadro completo, ecco il perché di quella contraddizione sopra. Ma lavori in azienda con un team?

    Ho come l'impressione che si stia creando un gap importante di conoscenza tra chi è riuscito a fare esperienze di alto livello su progetti complessi e chi invece ha scelto un'altra strada. Spero di sbagliarmi.

    O forse non ho capito la tua domanda. Perché in realtà se hai fatto un Content Plan insieme a un team partendo dalle informazioni sulla comunicazione marketing aziendale o di un brand quella domanda non avresti dovuto farmela perché non avrebbe senso.

    Scusa se sono diretto, fai finta che sto parlando ad alta voce, purtroppo non conosco le tue competenze oggi e che cosa stai facendo, ti chiedo di perdonarmi quindi se sono arrivato a delle conclusioni affrettate e che magari potrebbero pure sembrare dure.

    Sorry 😉

    Mi piacerebbe sapere cosa stai facendo oggi, magari hai qualche progetto personale sul quale possiamo confrontare nel concreto quello che sto dicendo! 🙂

    @PsYCHo said:

    Quello che dici tu è giusto, la tua filosofia sul contenuto studiato e progettato in maniera accurata è giustissimo, ma il blogger della porta accanto allora è tagliato fuori? A questo punto bisogna dire "Ragazzi, se non avete qualcosa di stupefacente da dire lasciate perdere il web!"
    🙂

    La domanda è: perché uno che crea contenuti che oggi sono normali dovrebbe essere dentro il mercato? È giusto che sia tagliato fuori.

    Una volta le Mele non le vendevano tutti, quindi potevi vendere anche quelle scadute. Ora le vendono tutti e le persone comprano le più buone.

    Perché uno che vende Mele scadute non dovrebbe essere tagliato fuori dal mercato?

    Io non riesco a capirlo.. 🙂

    Se hai un blog e sei un blogger e vuoi distinguerti, guarda ho appena pubblicato

    .

    Distinguersi, trovare la propria strada, il proprio tone of voice, capire la tipologia di contenuti che le persone vogliono e tutto quanto detto prima..

    Molte volte i blogger rimangono fermi e creano articoli con notizie e aggiornamenti, ma il mercato è cambiato. Molto.

    @linuxmafiait said:

    La domanda quindi è d'obbligo: in che percentuale contano i metatag, il testo esclusivo, e tutte le linee guida che da un po di tempo sembrano le fondamenta per una buona indicizzazione se poi un sito qualunque scritto ad capocchiam ha più ranking di te ?

    Non esiste alcuna percentuale ed è sbagliato ragionare con le percentuali. Questa mentalità da ricetta segreta è sbagliata 😞

    @linuxmafiait said:

    Un sito web che magari vende libri classici e recensisce gli autuori, quale scoop sensazionale può scrivere sul Manzoni che non sia già stato trito e ritrito ? Per un sito del genere non c'è futuro ?

    Qui c'è l'essenza di tutto.

    Perché un sito web che scrive cose già trite e ritrite DOVREBBE avere un futuro? 🙂

    Non ho capito perché fai un ragionamento al contrario: non devi pensare al sito, ma alle persone. Perché una persona dovrebbe leggere cose che ha già letto su Manzoni.

    Non è molto distante dalla vita reale: in pratica tu vorresti costringere le persone a leggere continuamente Manzoni perché così il tuo sito avrebbe un futuro. Ma il tuo sito...e tutti gli altri su Manzoni? Quindi che si fa? Devo leggermi Manzoni tutta la vita perché altrimenti i siti che ci sono online non avrebbero futuro? 😄

    Ho esagerato apposta eh 😉


  • Admin

    E non dimentichiamo che presto tutti quei contenuti triti e ritriti se non si aggiunge la componente umana nel mix di produzione potranno essere creati da algoritmi in modo più corretto e preciso di un qualsiasi essere umano.

    Serve il contenuto a valore aggiunto. Se non c'è valore aggiunto allora può essere automatizzato (e di conseguenza reso meno costoso). Con buona pace di chi fa lavori di scarsa qualità (o triti e ritriti).


  • User Newbie

    @Juanin said:

    E non dimentichiamo che presto tutti quei contenuti triti e ritriti se non si aggiunge la componente umana nel mix di produzione potranno essere creati da algoritmi in modo più corretto e preciso di un qualsiasi essere umano.

    Serve il contenuto a valore aggiunto. Se non c'è valore aggiunto allora può essere automatizzato (e di conseguenza reso meno costoso). Con buona pace di chi fa lavori di scarsa qualità

    Di quali algoritmi parli?


  • Admin

    Machine learning? Intelligenza Artificiale? Robotica?


  • User Attivo

    Aggiungo solo una cosa, o meglio riassumo quanto detto da Giorgio prima.

    Pensiamo al** Posizionamento**, ma non quello su Google, quello di mercato!

    Differenziamoci e diamo valore.

    Così parleranno di noi, senza problemi. e spontaneamente...


  • Moderatore

    La discussione si è fatta interessante. Sono stato a guardare, ma visto che l'ho anche lanciata porto adesso un caso concreto. Non riesco a stare fermo :smile5:

    Seguo un sito che ha uno slogan, un concetto, un gruppo di parole chiave che fa capo a "learn italian in italy", è una scuola di italiano per stranieri. Concorrenza agguerrita, il sito esiste da quasi 20 anni e vive le sue fasi. Attualmente è un pò penalizzato, nonostante il sito parli estesamente di quel concetto.

    Ma la cosa più curiosa è che, nel panorama delle scuole concorrenti (fanno tutte un pò lo stesso mestiere, non ci sono tante novità nel core business di queste attività, bensì solo nelle tipologie di corsi che cambiano seguendo delle tendenze) si affaccia ai primi posti nella SERP un sito che, nato da poco, stermina tutti i concorrenti con...un mestiere non proprio identico ai precedenti indicati.

    Ve lo posso far vedere? Non c'è mistero nel mostrarvelo: è *www.luciadezuani.com. *Guardate il sito. E'...totalmente diverso da quelli dei concorrenti e offre pochi servizi e prevalentemente di turismo tipo affittacamere e ben poco nel campo della formazione internazionale.

    Questo è il fulmine a ciel sereno nella SERP!

    Mi ricollego alla discussione e cerco di capire insieme a voi perchè Google gli ha assegnato quella posizione (a volte si trova primo e le chiave di ricerca non è per niente banale!)

    I fattori classici onsite sono orientati a quella query lì, ma niente di speciale. La linkbuilding è piuttosto scarna. Il sito è a frame! Non ha i social collegati....

    Un saluto a tutti


  • Admin

    @bobrock4 said:

    Ma la cosa più curiosa è che, nel panorama delle scuole concorrenti (fanno tutte un pò lo stesso mestiere, non ci sono tante novità nel core business di queste attività, bensì solo nelle tipologie di corsi che cambiano seguendo delle tendenze) si affaccia ai primi posti nella SERP un sito che, nato da poco, stermina tutti i concorrenti con...un mestiere non proprio identico ai precedenti indicati.

    Io ho notato alcune cose:

    • il sito esiste dal 2007
    • il sito ha alcuni link e tutti ovviamente ultra tematici sull'argomento

    @bobrock4 said:

    E'...totalmente diverso da quelli dei concorrenti ...

    Sarà questo che lo rende unico?

    @bobrock4 said:

    ...e prevalentemente di turismo tipo affittacamere e ben poco nel campo della formazione internazionale.

    Perché dici questo?
    Indipendentemente da come è fatto il sito tecnicamente e dai gusti a me sembra che sia un approccio completamente alternativo e molto appetibile per "learn italian in italy". **È proprio quello che fa.
    **I contenuti non sono malvagi e da quello che posso notare in modo rapido si muove facendo delle partnership locali...il che non è una cosa stupida per niente.

    Bisogna analizzare la questione più in dettaglio, ma onestamente non ci vedo nulla di strano nel fatto che quel sito abbia una buona posizione per "learn italian in italy".

    Fai inoltre questa ricerca su Google e vedrai che forse ha fatto anche qualche porcata naif, ma in qualche modo sta creando una sua presenza
    luciadezuani.com -site:luciadezuani.com

    Il fatto che il sito sia in un certo senso amatoriale dovrebbe farti star tranquillo perché significa che non bisogna avere miliardi per rankare per quel termine.


  • Moderatore

    Ciao Juanin,

    rimango ancora un pò spiazzato, ma il tuo punto di vista mi sarà utile

    @Juanin said:

    • il sito ha alcuni link e tutti ovviamente ultra tematici sull'argomento

    Si. Ma i concorrenti classici ne hanno centinaia e molto specifici

    Indipendentemente da come è fatto il sito tecnicamente e dai gusti a me sembra che sia un approccio completamente alternativo e molto appetibile per "learn italian in italy". **È proprio quello che fa.
    **I contenuti non sono malvagi e da quello che posso notare in modo rapido si muove facendo delle partnership locali...il che non è una cosa stupida per niente.

    Di sicuro Google lo ben considera. Non sono proprio d'accordo sul core business, perchè le scuole di lingua, rispetto ad un affittacamere specializzato, hanno una struttura e una storia ben diversa.

    Il fatto che il sito sia in un certo senso amatoriale dovrebbe farti star tranquillo perché significa che non bisogna avere miliardi per rankare per quel termine.

    Questa è la considerazione per me più interessante! Sono sicuro che i concorrenti investono molto più rispetto a lui.

    Ciao. E grazie 🙂


  • Admin

    Il mio è il giudizio di chi visita il sito come utente.

    Per me quello ti fa "imparare l'italiano in italia" 😄

    Non ho alcun dubbio.


  • Moderatore

    :vai: e grazie 😉