• User

    Keyword density

    Buongiorno,
    torno a postare sul forum per cercare consiglio e chiarificazioni. 🙂

    Leggo ovunque e dovunque che la keyword density è una bufala potentissima che non bisognerebbe tenerne conto: così ho provato a fare dei test.

    In una pagina che si trovava fissa in 3° pagina da più di un anno ho provato ad aumentare la densità della parola chiave, ovviamente in modo coerente nel testo. Sono passato dal 0.6% all'1.9% (calcolo di Yoast) ed effettivamente nel giro di 2 mesi la pagina è salita al 4° posto nella prima pagina di google.

    Dunque mi chiedo: è una tecnica che funziona ma da evitare?


  • Moderatore

    Ciao Coxa,
    quello che hai fatto non è un test significativo, almeno a giudicare dalle informazioni che hai fornito.
    Giusto per darti qualche spunto considera che:

    • l'effetto di un fattore va misurato a parità di altre condizioni e noi non possiamo essere certi che la sola modifica effettuata sia quella sulla keyword density, anche perché:
    • in due mesi possono accadere molte cose che non vogliamo/possiamo registrare, tanto per fare un esempio:
    • sappiamo che hai apportato una modifica alla tua pagina ma non sappiamo intanto cosa hanno fatto i tuoi competitor in serp.

    Aggiungo un'ossrvazione: per passare da 0.6% a 1.9% significa che hai modificato il testo, che quindi potrebbe essere divenuto più pertinente, più descrittivo, più approfondito, più qualunquealtracosa che abbia avuto un peso sul ranking nel confronto con le altre pagine. Escludo categoricamente che sia la densità di parole chiave e determinare la diversa capacità di posizionarsi, ma non posso escludere che il testo modificato sia stato valutato diversamente dagli algoritmi di Google.

    Sto cercando di dirti che, nel tentativo di aumentare la keyword density, potresti aver migliorato il contenuto ai fini del posizionamento.

    Dunque mi chiedo: è una tecnica che funziona ma da evitare?

    La keyword density è aria fritta.


  • User

    Sicuramente sei più esperto di me, posso però assicurarti che mi sono volgarmente limitato a infarcire selvaggiamente la pagina di quella stessa keyword.

    Lo sto facendo con altre 4 e nelle ultime due settimane stanno tutte salendo. Se non avesse una minima influenza, dico anche bassa, perché Yoast la inserirebbe ancora nella sua cheklist?


  • Community Manager

    Questa è sempre come la storia della biowashball 😄

    È impossibile che funzioni la Keyword Density, leggere qui e tutti i link al suo interno.

    Yoast è di Google?

    Yoast sbaglia, il suo obiettivo è dare formule comprensibili a tutte e semplificando ha sbagliato. Stop 🙂


  • Moderatore

    Ciao Coxa,

    EDIT: poco prima di pubblicare mi sono reso conto FDA e Giorgio ti hanno già fornito delle risposte. Pubblico lo stesso nella speranza di fornire elementi in più per la tua formazione.

    La risposta definitiva l'hai già stra-letta, ossia la KD è degna del commento di Fantozzi sull'immortale capolavoro...
    tuttavia chiedi ulteriori chiarimenti, hai fatto qualche esperimento e vorresti capire come spiegare l'apparente risultato.
    Meriti qualche spiegazione in più.
    Tieni conto che per un professionista SEO oggi parlare di Keyword Density equivale rischiare la reputazione; cercherò di illustrarti tutti gli aspetti della questione nel modo più chiaro possibile.

    KD non è mai stata usata dai motori di ricerca. Quando i primi apparvero, già esistevano da almeno qualche decina di anni algoritmi di analisi testi molto più corretti (vedi p.es. TF-IDF).
    Il concetti di "Keyword Density" (e poi "Keyphrase Density") sono un'invenzione dei SEO degli anni '90 per cercare di modellare un fenomeno con un modello matematico adatto alle loro conoscenze limitate, e cosa c'è di più semplice e intuitivo di una percentuale?
    Il ragionamento partiva dal presupposto - tutto sommato corretto - che se devo essere considerato dal motore di ricerca come "pertinente" a una parola per cui voglio essere posizionato, devo scriverla nel testo.
    Purtroppo il modello era fallato.

    Oltre alle ovvie limitazioni di non coprire i casi di stemming (declinazioni diverse della stessa parola, es. plurali, etc..), sinonimi e amenità del genere (problemi che d'altronde anche TF-IDF ha) e particolarità della lingua, il grosso errore del modello era cercare il "numero perfetto", la densità ottima, la percentuale esatta intesa come costante universale da applicare a ogni contesto.
    Diverse percentuali furono proposte diversi intervalli percentali, e ogni volta qualcosa non quadrava.

    Volere usare una costante per tutti i contesti era l'errore fondamentale.

    Un semplice esempio per farti capire meglio, anzi due:

    • poni di voler apparire pertinente per la parola "scozzonatore" (giuro, è una parola esistente!). Essendo la parola molto rara, immagino sia sufficiente citarla 2-3 volte in un articolo di media lunghezza - diciamo un migliaio di parole, quindi una KD = 0.3% - perché un motore di ricerca prenda in considerazione la tua risorsa come da presentare in SERP (sto super-semplificando e, no, il motore di ricerca non funziona così!).
    • applichiamo ora lo stesso ragionamento a un altro termine, la parola "il", articolo determinativo singolare maschile. È la parola più usata in assoluto nella lingua Italiana. Probabilmente in un testo Italiano la sua frequenza naturale è già superiore al 3% (non ho statistiche alla mano, ma esistono); per essere "notato" più degli altri, quante volte dovrei usarlo in un testo di mille parole? 3-4 volte tanto?

    La contrapposizione dei due esempi ci fa capire che la semplice "density" non può avere un valore ottimale universale, ogni termine ha diverse statistiche di frequenza d'uso, che cambiano di lingua in lingua.
    Poi gli "esperti" hanno proposto la non applicabilità alle "stop words" (tra cui ricadrebbe anche "il"), altra acrobazia per fare digerire il modello. Peccato che se ne andava a funghi anche il calcolo della "keyphrase density" (densita di gruppo di più parole) laddove questa conteneva un articolo, come è naturale si esprima la scrittura di una persona più scolarizzata del Tarzan dei vecchi film anni '60.

    Ora ci si potrà chiedere: può avere senso in alcuni contesti ragionare in termini di KD?
    Purtroppo non ha senso paragonare le percentuali d'uso nel testo di due parole differenti, perché come abbiamo visto ogni termine ha delle statistiche d'uso differenti. Né avrebbe tanto senso paragonarle per lo stesso termine in pagine diverse, o siti diversi. Forse l'unico caso in cui si potrebbe sperimentare un poco (avendo tempo da buttare) è l'uso dello stesso termine in evoluzioni nel tempo della stessa pagina (che è un po' quello che hai fatto tu). Potresti arrivare per tentativi successivi a decretare che per quella lunghezza di pagina con quel singolo termine la percentuale X renda meglio (ponendo che la semantica del testo rimanga più o meno la stessa) ... cambi termine di riferimento, cambi pagina, cambi argomento, cambi sito, e quel valore X trovato con tanta fatica non servirà più a nulla.

    Morale: la "Keyword Density" non è qualcosa su cui lavorare; prima sparirà dal nostro lessico, meglio sarà.

    Spero d'averti convinto

    Confessione: i primi tempi mi avvicinai alla SEO, anch'io mi imbattei nella KD e sperimentai un po'. Presto mi accorsi che quanto avevo studiato di information retrieval all'università era probabilmente una base migliore!


  • User

    Grazie a tutti per le risposte esaurienti e articolate. 😉