• User Newbie

    E-Commerce: corretta gestione degli articoli non disponibili.

    Ciao a tutti,
    esordisco con un caso particolare e un po' distante dai soliti esempi da manuale. La piattaforma utilizzata in questo caso è Prestashop.

    Mi trovo per le mani uno store con diverse migliaia di prodotti. Purtroppo non gestisco le cose dall'inizio, e un paio di anni fa il sito andò online portandosi dietro un database semplicemente pietoso. Il 90% delle schede prodotto erano costituite da descrizioni duplicate e comuni a decine di altri siti concorrenti, in quanto "ereditate" dai CSV dei gestionali dei fornitori. E fu deciso di pubblicare anche un numero notevolissimo di schede prodotto di articoli non disponibili. Ovviamente il sito non accennò a ingranare in alcun modo, nemmeno col sostegno di una fortissima e sostenuta campagna di E-mail marketing.

    Al mio arrivo, abbiamo radunato un piccolo staff di coraggiosi per rivedere manualmente ogni singola scheda, producendo descrizioni originali e con un format coerente, e ottimizzando il tutto sfruttando ogni potenzialità SEO della piattaforma. Insomma, un lavoro notevole e fatto piuttosto bene. E infatti il sito ha cominciato a ingranare, triplicando traffico e vendite nell'arco di un anno.

    Naturalmente abbiamo cominciato lavorando con le schede dei prodotti disponibili e immediatamente vendibili, tralasciando (ma non nascondendo, sia a causa delle resistenze del titolare che in attesa di concordare una strategia prima di agire) i prodotti esauriti o non più approvvigionati. Va detto che il lavoro di revisione di molte schede relative a prodotti immediatamente vendibili non è ancora ultimato: erano davvero tantissime!

    Ora, dopo le vendite delle festività, mi trovo a dover gestire una quantità tale di articoli non disponibili da intaccare l'esperienza di navigazione dell'utente, oltre al virtuale danno di immagine (in certe categorie del negozio i bollini rossi sono, in proporzione, così tanti, che sembrano passate le locuste bibliche). Con questi argomenti pare stia riuscendo a far breccia anche sul proprietario dell'attività, motivo per cui posso finalmente proporre un protocollo.

    Il mio principale dubbio è dovuto al fatto che tra gli articoli non disponibili sono presenti tanto contenuti duplicati puri che risalgono ai primi vagiti del negozio (e che ritengo non siano praticamente mai stati indicizzati in maniera stabile), tanto articoli non più presenti in magazzino in quanto da approvvigionare (e quindi schede prodotto valide, SEO friendly e che potrebbero essere riutilizzate, anche se non posso averne certezza).

    Devo anche aggiungere che attualmente non è in uso un sistema di correlazione prodotti sul sito - perchè oggettivamente di complessa realizzazione in questo caso - che mi permetta di gestire un reindirizzamento dell'utente verso la scheda di un prodotto disponibile.

    La soluzione che avevo immaginato è circa la seguente:

    1. Rimuovere permanentemente le schede di articoli non disponibili con contenuti duplicati, utilizzando magari una pagina 404 personalizzata (che reindirizzi l'utente almeno alla categoria cui appartiene il prodotto) nell'eventualità che alcune siano effettivamente indicizzate.

    2. Nascondere le pagine dei prodotti non disponibili che potrebbero essere in futuro approvvigionati, automatizzandone (più o meno) la rinnovata pubblicazione qualora la disponibilità dei prodotti fosse riconfermata. In questo caso non ho ancora deciso se una 404 particolarmente strutturata o un 302, che però non saprei bene come gestire perchè gli articoli sono centinaia e completamente differenti tra loro.

    3. Continuare ad impiegare la forza lavoro a mia disposizione per migliorare e rendere quindi indicizzabili le residue schede prodotto di articoli disponibili e immediatamente vendibili (quindi mettendo in circolazione nuovi URL "sani".)

    Il mio timore è legato al fatto che si tratta comunque di togliere dalla circolazione migliaia di URL di cui una parte sicuramente indicizzati. E se da una parte mi troverei con un e-commerce pulito, navigabile e comprensibile - che a quel punto potrebbe soltanto crescere, da un'altra rischio di immolare una percentuale di traffico organico che non so proprio stimare. Sottolineo che, almeno secondo me, quando uno store propone troppi prodotti non disponibili il danno per l'esperienza utente è tale da far considerare l'opzione un leggero calo di visibilità generale.

    E ora, se siete arrivati fin qui nella lettura, posso chiedervi qualche consiglio? E' soprattutto il punto 2 a lasciarmi ancora molto perplesso!

    Grazie!


  • User Newbie

    Ciao,
    ho letto con attenzione il tuo post e mi ritrovo nella stessa situazione.

    Che soluzione hai adottato?
    Federico


  • User Newbie

    @federico_78 said:

    Che soluzione hai adottato?
    Federico

    Ciao Federico,
    ho adottato una strategia piuttosto drastica.

    Articoli non disponibili/Contenuti duplicati - Tutto offline, senza pietà! Magari con una 404 sensata.
    Articoli non disponibili in attesa di approvvigionamento/Contenuti originali - Mantenuti online
    Articoli disponibili/Contenuti duplicati - Ho lasciato online soltanto i più "vendibili", iniziando il lavoro da lì. Il resto è tornato online poco a poco.

    Il senso, per quello che questa esperienza mi ha insegnato, è quello di cercare il prima possibile un "punto 0". Ovvero un punto di osservazione valido, che ti permetta di interpretare i dati statistici sull'andamento del sito senza dover temere che la lettura sia falsata da qualsivoglia elemento di disturbo.

    E visto che nella realtà non è praticamente mai così, perchè quando le pagine indicizzate sono migliaia e in costante crescita qualche piccolo casino è all'ordine del giorno, identificare il prima possibile quello che rappresenta il punto di partenza ideale - secondo criteri a tua discrezione - e ricominciare il lavoro da lì con l'ausilio quotidiano di uno strumento diagnostico è - imho - l'unica per non perdere il sonno.

    Detto questo, ci sono poi le solite innumerevoli osservazioni da fare, tutte sensate, inerenti la natura del sito (presenza massiva di contenuti "organici", livello di competizione in SERP, competizione diretta con attori commerciali molto più grossi di te, ritmo di crescita del catalogo prodotti, ecc.), che hanno sicuramente un peso.

    Dal canto mio, posso dirti che in un anno di lavoro ininterrotto sul progetto, con massima attenzione al traffico organico, ho ottenuto in parte buone soddisfazioni, dall'altra mi sono scontrato con diversi vicoli ciechi. Credo di cavarmela benino dal punto di vista "tecnico", eppure dopo aver spremuto dalle SERP "naturali" anche l'ultima goccia di traffico, mi sono dovuto accorgere che nel settore commerciale di cui mi occupo non è semplicemente sufficiente. Non è necessariamente una cattiva notizia: ma se dietro il sito hai un'azienda con delle responsabilità economiche e finanziarie, l'obiettivo più urgente sarà sempre quello di far quadrare i conti!

    Immagino di non averti aiutato poi molto, ma il punto cruciale rimane quello che non può che suggerirti anche il buonsenso: lavora bene, ma se non basta metti da parte il manuale e cerca una soluzione commerciale che garantisca uno stipendio a te e a chi lavora con te! 😉

    Ciao!


  • User Newbie

    Che strumento diagnostico utlizzi per i contenuti duplicati?


  • Moderatore

    jori, federico_78, benvenuti entrambi nel Forum GT.

    @jori: mi spiace scoprire il tuo messaggio è stato abbandonato senza risposta da quasi un anno (e che il benvenuto ti arrivi così in ritardo!).
    Sono sicuro sia dovuto al fatto che la tua domanda è capitata in un periodo dell'anno in cui è facile latitare dal forum.

    La tua domanda era invero molto interessante e ben posta; il problema degli articoli non più disponibili è comune e affrontato con diversi approcci, troverai spesso opinioni discordanti.
    Sono felice di leggere come hai affrontato il problema e - dopo un anno - hai trasmesso la tua esperienza.

    Ciao.