• Super User

    [Thread of the Week] - Seo's VS themselves

    Con un po' di ritardo, il topic della settimana 16/09 23/09 2007

    Tutto parte da un post di baga che si chiede il motivo della richiesta dati FTP per l'accesso al server da parte di una seo agency.

    A parte le speculazioni del caso, perchè non è dato sapere (per ora) il sito, la discussione prende una piega più generica e di ampio respiro sull'attività seo professionistica e Petro (il più sospettoso di tutti, finora :D) pone un interrogativo rilevante:

    Petro

    Quand'è che la smettiamo di andare a caccia di link in pagine improbabili per occupare posizioni che non necessariamente ci spettano per meriti intrinseci, oppure di scrivere copy che decantano la presunta convenienza di offerte che magari non conosciamo neppure a fondo, e cominciamo invece a studiare il modo di migliorare l'esperienza dell'utente sul sito nel suo complesso?**

    Quanti oggi fanno questo?**

    Altri interventi:

    jardem

    "negli ultimi anni il numero dei SEO ?professionisti? è aumentato, tra l?altro, conosce bene il codice e il lavoro che svolge sulla struttura delle pagine non influenza minimamente il design, anzi a volte corregge errori, rendendo il codice W3C Compliant
    E poi, quando si affida il lavoro a qualcuno bisogna aver fiducia?
    Se il lavoro sarà fatto male, si cambia?
    D?altra parte, in tutti i settori ci sono competenti ed impostori: meccanici, dentisti, avvocati?"

    dechigno

    "Se siamo diffidenti noi del settore, allora il web marketing in italia non esploderà mai. Troppa diffidenza rende difficile il nostro lavoro, a volte giustamente dovuta dopo scottature (se non ustioni) causate da approfittatori.
    Però ricodiamoci, che lavorando con internet, non possiamo permettere ancora che un utente non acquisti con la carta di credito perchè pensa che su internet tutti lo vogliano fregare.
    Con questo non voglio dire di credere a tutto, ma qualsiasi SEO ha bisogno degli FTP per poter lavorare, sia un buon SEO sia un cattivo SEO. :)"

    must

    "... il cliente dovrebbe avere un'idea del tipo di intervento che andranno a fare. ha ragione petro quando dice che il voler inserire 3 link nel footer a pagine interne ottimizzate dovrebbe destare sospetti. ma non è neanche detto che la seo agency ti abbia detto tutta la verità. potrebbero fare quello e l'ottimizzazione di tutto il resto 😉

    per fortuna la qualità del lavoro sta mediamente salendo. ma ci sono parecchie mele marce, ancora (le quali, per inciso, rovinano la reputazione di tutti i SEO - lo sapevate si che la reputazione dei SEO è pessima? ok ok, non usciamo dal topic :))."


    Che la scena seo sia popolata da professionisti seri e da improvvisatori del meta keywords è cosa nota.

    Nel mese di agosto/settembre poi, influenti blogger hanno più o meno simultaneamente scritto articoli (con conseguenti inviti al commento da parte dei loro lettori) che pongono non pochi interrogativi sull'attività di ottimizzazione e posizionamento nei motori di ricerca e sulla figura stessa del "SEO".

    Cito, ad esempio:

    http://www.stefanogorgoni.com/335/chi-e-secondo-te-il-seo/
    http://www.980km.com/seo-boy/viene-prima-il-seo-o-la-seo-non-e-una-questione-di-sesso.html
    http://www.980km.com/seo-boy/come-diventare-seo-mediocre-pero.html

    lo scenario che ne esce non è dei più confortanti.

    Premesso che raramente nella storia è successo che una categoria di professionisti parlasse così (apertamente) male dei propri "colleghi" (mai sentito un dentista parlare male dei dentisti, ad esempio) e premesso che EFFETTIVAMENTE la scena seo è popolata da gente che pensa che l'ottimizzazione sia niente di più che sovraffollare il meta keywords, gli interrogativi da sciogliere nel weekly thread possono essere molteplici:

    • Esiste davvero la seo etica e la seo non-etica?
    • Il fine giustifica i mezzi (ho sempre sognato di fare questa domanda ad un seo)?
    • Nel vostro lavoro vi limitate a svolgere il "compitino" o puntate non solo al posizionamento di "Hotel Roma" (esempio) ma anche all'effettivo aumento di redditività del sito?
    • Come spieghereste ad un potenziale cliente la maggiore utilità di un "lavoro ben fatto" ai fini del posizionamento, rispetto ad una più economica installazione di doorway/gateway e un po' di stuffing nei tag principali?
    • Nel vostro lavoro di seo tendete a parlare "molto bene di voi e molto male degli altri"? Oppure abbozzate una difesa della casta (se il mercato gode di una solida reputazione ne traete vantaggio anche voi)?Ecc ecc...

    Siate sinceri, sia nel bene che nel male. Che siate "solo seo", o "anche seo", o che non siate seo per nulla (magari siete potenziali clienti o aspiranti seo).

    Buon topic della settimana 🙂

    .Stuart


  • User Attivo

    Sinceramente io nn mi sono mai posto il problema di SEO etica o non.

    Per il semplice fatto che la mia formazione deriva dalla grafica pubblicitaria e dal web marketing, per questo ho imparato che quello che conta, è il risultato della comunicazione, ed il raggiungimento degli obiettivi.

    Sia il raggiungimento degli obiettivi, che i risultati comunicativi, possono essere soddisfatti solo se il lavoro viene fatto con criterio, pianificazione, e in maniera professionale.

    Quindi tutto quello, che è trucchetto, che potrebbe essere deleterio, tutto quello che non è una strategia di comunicazione, ma è un "giochino da poco",
    non è un lavoro fatto da una persona che lavora seriamente nel settore della comunicazione online.

    Senza contare il fatto che il SEO, non è una tecnica che porta ad un risultato e basta, ma è da considerare uno stadio, di un processo di comunicazione, comprensivo di piu' fasi, che devono essere fatte in una certa maniera, per portare al risultato sperato.

    Spero di essere stato chiaro, nell'esprimere il mio pensiero, anche se non mi sono voluto dilungarmi piu' di molto.

    Ola'''


  • Super User

    @Stuart said:

    Esiste davvero la seo etica e la seo non-etica?

    Per me la SEO Etica esiste, perchè un progetto non è vincente solamente se compare fra le prime posizioni dei motori di ricerca, ma solo ed esclusivamente se il progetto genera un ROI e quindi conversioni. E per far cio' non è possibile pensare di posizionare pagine spam e sperare che queste generino conversioni (tralasciando il discorso dei vari click sui sistemi di affliazione). 🙂

    Il fine giustifica i mezzi (ho sempre sognato di fare questa domanda ad un seo)?

    Bhe, anche se può sembrare una contraddizione di quanto espresso prima, SI il fine giustifica i mezzi. Questo non vuol certamente dire di fare Spamming od altre robette simili, ma solo spingersi fino al limite.

    Nel vostro lavoro vi limitate a svolgere il "compitino" o puntate non solo al posizionamento di "Hotel Roma" (esempio) ma anche all'effettivo aumento di redditività del sito?

    Io vedo il posizionamento non come obiettivo di un progetto, ma solo un "mezzo" per arrivare al vero obiettivo, cioè la conversione. Difatti, la mia idea è quella che se un cliente non ha un ROI positivo dal proprio investimento, quell'investimento è solamente un costo e andrà sicuramente tagliato. Invece, se il cliente ha un ritorno dell'investimento, sarà invogliato ad re-investire, magari anche con più risorse (in pratica, questo permette di crescere insieme al cliente).

    Come spieghereste ad un potenziale cliente la maggiore utilità di un "lavoro ben fatto" ai fini del posizionamento, rispetto ad una più economica installazione di doorway/gateway e un po' di stuffing nei tag principali?

    Vedi punto precendente. Mirare ad obiettivi di conversione, non di posizionamento. 🙂

    Nel vostro lavoro di seo tendete a parlare "molto bene di voi e molto male degli altri"? Oppure abbozzate una difesa della casta (se il mercato gode di una solida reputazione ne traete vantaggio anche voi)?

    Io preferisco far parlare gli altri bene di me... 🙂 e soprattutto far parlare ai risultati ottentui nel tempo. Naturalmente, cerco anche di istruire il "potenziale" cliente sulle strategie commerciali che la concorrenza adotta. Mi è capitato a volte, per problemi di budget limitato del cliente, di valutare con lui altre soluzioni più economiche, per evitare "fregature" oppure false "garanzie".


    Bhe, questo è quanto. 😄

    Grazie per questo 3D davvero interessate e molto utile per:

    • chi aspira a diventare un SEO
    • potenziali clienti
    • tutti noi SEO (e SEM)

    A presto! 😉


  • User

    Esiste davvero la seo etica e la seo non-etica?

    Se seo etica significa seguire pedissecuamente le *guidelines *dei motori di ricerca la risposta è no. Anche perchè voglio ricordare che qualsisasi attività volta ad aquisire links per influenzare il posizionamento di un sito nelle serps è infrangere le *guidelines *dei motori di ricerca. Se fossimo tutti guidelines compliant ci preoccuperemmo quasi solo di crawlability.

    Fare spamming in ottica seo infrange la mia idea di etica seo, anche se non condanno lo spamming se fatto per studio o come opera d'arte. Certo che quando capita di vedere o meglio sospettare che un seo vada in giro a fare sql injection per raccimolare qualche (?!?!!) link è difficile non considerarlo come metodo perlomeno non etico.

    Certamente però credo nell'etica degli affari. Il cliente saprà quello che faccio.

    Il fine giustifica i mezzi (ho sempre sognato di fare questa domanda ad un seo)?

    Assolutamente no. Bisognerebbe scendere un po' nel dettaglio, ma comunque consideriamo almeno che i mezzi potrebbero non essere graditi al cliente per primo.

    Assolutamente sì. Se sono a caccia di conoscenza ogni mezzo è lecito
    (con qualche riserva).

    Nel vostro lavoro vi limitate a svolgere il "compitino" o puntate non solo al posizionamento di "Hotel Roma" (esempio) ma anche all'effettivo aumento di redditività del sito?

    Stuart, daccordo che tu sei tu, ma chiami Hotel Roma compitino?!?!!
    *Arright, *un mio cliente non mi chiede la keyword e basta. Io sono qui proprio per migliorare la redditività del sito in se. La seo è solo una parte del progetto. Se poi il cliente è assolutamente determinato ad uscire anche per quella key, ok.

    Come spieghereste ad un potenziale cliente la maggiore utilità di un "lavoro ben fatto" ai fini del posizionamento, rispetto ad una più economica installazione di doorway/gateway e un po' di stuffing nei tag principali?

    Semplicemente gli domanderei se ha voglia di buttare al vento i suoi soldi, anche se pochi, o preferisce fare un investimento.

    Nel vostro lavoro di seo tendete a parlare "molto bene di voi e molto male degli altri"? Oppure abbozzate una difesa della casta (se il mercato gode di una solida reputazione ne traete vantaggio anche voi)?

    In generale, nella vita, faccio fatica a parlare bene di me. Se devo parlare male di qualcuno lo faccio direttamente con l'interessato. Ma il punto è che se davanti al cliente devo, o meglio, il commerciale deve difendere la casta (?!???!??) seo, quasi sicuramente è nel posto sbagliato, davanti alla persona sbagliata.


  • Super User

    @Obeah Man said:

    Se seo etica significa seguire pedissecuamente le *guidelines *dei motori di ricerca la risposta è no. Anche perchè voglio ricordare che qualsisasi attività volta ad aquisire links per influenzare il posizionamento di un sito nelle serps è infrangere le *guidelines *dei motori di ricerca. Se fossimo tutti guidelines compliant ci preoccuperemmo quasi solo di crawlability.

    non è vero che qualsisasi attività volta ad aquisire links per influenzare il posizionamento di un sito nelle serps è infrangere le guidelines dei motori di ricerca. acquistarli con quello scopo si, ma anche il link baiting è, ad esempio, una attività volta ad acquisire link, ed è, non solo accettata, ma persino incoraggiata da Google (anche perché le alternative sono quasi sempre peggio 🙂 ).

    ma a parte la questione link pagati (che è mooooooooolto controversa), io credo si possa essere completamente 'guidelines compliant' e fare SEO di qualità.

    Stuart, daccordo che tu sei tu, ma chiami Hotel Roma compitino?!?!!
    *Arright, *un mio cliente non mi chiede la keyword e basta. Io sono qui proprio per migliorare la redditività del sito in se. La seo è solo una parte del progetto. Se poi il cliente è assolutamente determinato ad uscire anche per quella key, ok.

    mica tanto ok, in realtà 🙂
    intanto perché appunto quasi sempre 'quella key' è difficilissima da raggiungere (certo, dovrà pagarla di conseguenza). ma soprattutto perché senza uno studio a monte (e se il cliente fa lo studio a monte probabilmente è capace anche di fare tutto il resto del lavoro) si rischia di avere il cliente contento all'inizio (raggiunto il risultato) e scontento dopo un po', quando si accorge del ROI non adeguato. cosa che - vedi un po' il caso - rischia sempre di succedere quando è ora di rinnovare :sbonk:

    Semplicemente gli domanderei se ha voglia di buttare al vento i suoi soldi, anche se pochi, o preferisce fare un investimento.

    giusto. solo che spesso (sempre?) l'opera di convincimento è talmente dispendiosa che dovrebbe essere pagata pure quella 🙂


  • Super User

    @must said:

    solo che spesso (sempre?) l'opera di convincimento è talmente dispendiosa che dovrebbe essere pagata pure quella 🙂

    Straquoto! 😄


  • User Attivo

    @Stuart said:

    • Esiste davvero la seo etica e la seo non-etica

    Sì, esistono. La seo etica creano gli utenti di internet. Se l'utente riesce a trovare ciò che veramente cercava, significa che abbiamo fatto un buon lavoro.

    @Stuart said:

    • Il fine giustifica i mezzi (ho sempre sognato di fare questa domanda ad un seo)?

    Certo, per quanto riguarda il fine consideriamo la soddisfazione dell'utente. L'algoritmo e la politica commerciale dei motori di ricerca (Google, Yahoo), purtroppo, sono ancora molto lontani da questo principio. Bisogna quindi, come nella vita, valutare sempre il giusto mezzo tra le nobili idee e la loro realizzazione umana.

    @Stuart said:

    • Come spieghereste ad un potenziale cliente la maggiore utilità di un "lavoro ben fatto" ai fini del posizionamento, rispetto ad una più economica installazione di doorway/gateway e un po' di stuffing nei tag principali?

    Con i risultati. Con il cliente bisogna parlare dei costi e dei risultati. Semplicemente: se inserisci doorway, sarai punito, non avrai visite, non convertirai, e quindi non guadagnerai.

    @Stuart said:

    Nel vostro lavoro di seo tendete a parlare "molto bene di voi e molto male degli altri"? Oppure abbozzate una difesa della casta (se il mercato gode di una solida reputazione ne traete vantaggio anche voi)?

    Ogni volta che posso parlo bene degli altri seo (a condizione ovviamente che questi seo siano veramente buoni:). In Italia ancora poche persone hanno una cultura web, fanno fatica a capire cosa sia il sito web, non dicendo della seo. Per questo, la domanda del nostro prodotto, in futuro, crescerà notevolmente. E quindi, a mio parere, i seo buoni dovrebbero cooperare tra loro per aumentare tale domanda e far capire che a costi molto bassi, rispetto ai soldi spesi per la pubblicità nella tv e giornali, in internet si possono raggiungere dei risultati addirittura superiori. Sono fiducioso che, per le migliori aziende, lavoro e utile non mancheranno, a condizione, però, che impariamo a vivere e ragionare nell'ottica dell?abbondanza, dove la pizza e la birra sono di più rispetto a quello che riusciamo a mangiare e bere.


  • User

    non è vero che qualsisasi attività volta ad aquisire links per influenzare il posizionamento di un sito nelle serps è infrangere le guidelines dei motori di ricerca. acquistarli con quello scopo si, ma anche il link baiting è, ad esempio, una attività volta ad acquisire link, ed è, non solo accettata, ma persino incoraggiata da Google (anche perché le alternative sono quasi sempre peggio 🙂 ).

    ma a parte la questione link pagati (che è mooooooooolto controversa), io credo si possa essere completamente 'guidelines compliant' e fare SEO di qualità.

    Infatti è la stessa idea delle guidelines ad essere un po' controversa e come tu fai notare, in evoluzione. Questo è il mio punto. In effetti credo che parte delle competenze decisive di un SEO sia proprio sapere come non infrangere le linee guida, non per fregare i motori, ma per poter proporre al cliente risultati efficaci.

    Gran parte dello sforzo, per conto mio, và dedicato alla struttura del sito quindi ai contenuti. E' certo poi che senza essere popolari (quindi linkati) non si va da nessuna parte. Qui il SEO entra di nuovo in gioco, ponendo delle priorità in funzione dell'obbiettivo; quindi il come e il dove.

    mica tanto ok, in realtà 🙂
    intanto perché appunto quasi sempre 'quella key' è difficilissima da raggiungere (certo, dovrà pagarla di conseguenza). ma soprattutto perché senza uno studio a monte (e se il cliente fa lo studio a monte probabilmente è capace anche di fare tutto il resto del lavoro) si rischia di avere il cliente contento all'inizio (raggiunto il risultato) e scontento dopo un po', quando si accorge del ROI non adeguato. cosa che - vedi un po' il caso - rischia sempre di succedere quando è ora di rinnovare :sbonk:

    Ed hai ancora ragione. Per questo dicevo che la SEO è solo una parte di un progetto. Nel dire che si accetta che il cliente abbia la sua key, si intende sempre che abbia comunque un senso nell'ottica del progetto. Se i costi/benefici sono pressochè nulli allora è evidente che si deve lasciare perdere. Ma qui torniamo al discorso del lavoro del compitino e del lavoro fatto bene. Il compitino, il ragionare a "ti piazzo cinque key nelle prime relative cinque pagine", non mi interessa.
    Credo che chi lavora così non offra nessun valore ai propri clienti, li danneggia in maniera più o meno evidente.

    Io credo che offrire consulenza significa anche saper dire di no. Saper dire al cliente stai buttando i tuoi soldi, consigliare anche investimenti offline e cercare di ottimizzare l'iterazione on-off line.

    Se il cliente non vuole sentire ragioni, vuole uscire per quelle stramaledette cinque key, non vuole sentir parlare di mettere mano al sito anche se ha un appeal da film horror, allora sono io che non voglio lavorare con lui. Finiremmo per essere scontenti entrambi del lavoro e lasciarci reciprocamente insoddisfatti.