• User Attivo

    Bounce rate

    Ciao bella gente.;)

    Come sicuramente saprete, in Google Analytics c'e un dato che si chiama "bounce rate" (non so come sia stato tradotto in italiano).

    Praticamente ci dice in quale percentuale i visitatori "atterrano" su una pagina e se ne vanno cliccando il bottoncino "back" sul browser senza andare da nessun'altra parte sul sito.

    Questa mattina leggevo un post su un blog americano, un tipo ha fatto degli esperimenti e pare che questo "bounce rate" influenzi le serp. In pratica, piu' alto e' il bounce rate e meno interessante e' quella pagina agli occhi dei visitatori, e quindi di Google.

    Piu' basso il bounce rate, piu' in alto quella pagina arrivera' nelle serp.

    Cosa ne pensate? Vi risulta?

    A me sembra credibile 🙂


  • User Attivo

    Ciao!!
    Molto probabilmente, anzi sicuramente, è un fattore che influisce nel posizionamento delle pagine internet. In italiano è stato tradotto con 'frequenza di rimbalso'.


  • Moderatore

    Ciao DATA, nella localizzazione italiana di google analytics il bounce rate è indicato come Frequenza di rimbalzo, che forse esprime meglio la sua connotazione negativa (come m'arimbalza in romanesco, usato per indicare qualcosa che non trattiene l'interesse).

    Anche a me sembra credibile che il bounce rate possa essere assunto come parametro per la qualità di una pagina o di un sito. Andrebbe però usato con cautela, perchè un bounce rate elevato può essere determinato da fattori opposti.

    L'utente infatti può lasciare il sito dopo aver visitato una sola pagina tanto nel caso in cui quella pagina gli suggerisca l'impossibilità di trovare quello che cerca, quanto nel caso in cui vi abbia trovato tutte le informazioni che cercava.
    Non credo quindi che il bounce rate da solo sia un indicatore valido, bisognerebbe anche vedere cosa cerca l'utente in quella pagina e perchè esce.


  • User Attivo

    Giustissimo, basta pensare ad una directory fatta bene e che svolge appieno il suo compito, cioè quello di indirizzare l'utente in un altro sito: prima si trova quello che si vuole, e più utile e fatto bene sarà il sito. Quindi in questo caso, frequenza di rimbalzo alta=directory snella e funzionale. Detto molto grossolanamente e per fare ipotesi.:ciauz:


  • User Attivo

    Ciao ragazzi.

    Si, capisco bene cosa intendete, ma il discorso directory e' diverso.

    Una directory e' fatta in modo da mandare utenti su altri siti. Per cui atterrando in una directory e cliccando su un sito si dice al motore "Hey, bel sito! Ho trovato immediatamente cosa cercavo".

    Ma uso un esempio magari stupido.

    Qualcuno cerca la key "siti web a poco prezzo". Atterra su un sito di web design e ci trova "prezzo minimo per un sito: 1000 euro".
    Il tipo vuole spendere solo 100 euro e clicca il "back" sul browser. Frequenza di rimbalzo alta.

    Ma questo non vuol dire che il sito non e' rilevante per "siti web a poco prezzo", significa che le aspettative del visitatore sono assurde.

    Ma per Google e' la stessa cosa 😄

    Per cui quel sito fara' fatica a raggiungere la prima pagina per "siti web a poco prezzo" anche se effettivamente 1000 euro E' poco prezzo.

    Nel mio caso, vivendo in Australia ho una frequenza di rimbalzo piuttosto alta. Perche'? Perche' entra un mare di gente proveniente per esempio da Cina, India e Russia che non parla una parola di inglese. Atterrano sulla homepage e se ne vanno, perche' non sanno leggere. Ma questo non vuol dire che il sito non e' rilevante: non lo e' per loro!

    Spero di essermi spiegato bene 😄


  • User Attivo

    Come dice gianrudi il bounce rate (frequenza di rimbalzo) può essere elevato poichè l'utente trova subito quello che cerca (ed alla fine è questo che interessa a Google).

    Esempio pratico: un utente che digita "recensioni film sul poker" entrerà nel mio sito essendo il primo risultato. La mia pagina nient'altro è che una lista lunghissima con tutti i film e le recensioni sul poker quindi l'utente troverà sicuramente tutte le informazioni che cerca e se ne andrà subito dopo.
    Arrivati a questo punto come può Google capire se la mia risorsa è stata utile o no per l'utente?

    Questa è la mia teoria, tutta da dimostrare non avendo fatto alcun SEO test su di essa:
    Se l'utente ha trovato quello che cercava non cliccherà sugli altri risultati delle serp mentre in caso negativo cliccherà sul secondo,terzo,quarto e via dicendo risultato finchè non troverà la risorsa che cercava.
    Dal mio punto di vista Google è in grado di riuscire a tracciare ogni singola visita e capire qual'è stata la risorsa che ha soddisfatto l'utente.

    Inoltre la frequenza di rimbalzo può essere abbassata semplicemente fornendo link di approfondimento interni al sito (ad esempio scrivere alla fine dell'articolo: Vuoi saperne di più? Leggi l'articolo sul blablabla cliccando qui) e con il menu sempre bene in vista (personalmente sono riuscito a portarla nella media di tutto il sito web dal 60% al 40%)

    Detto ciò secondo me non ha senso preoccuparsi della frequenza di rimbalzo in quanto tale. Se sei sicuro che gli articoli che offri sono di qualità e l'utente difficilmente cliccherà su altri risultati nella serp puoi star tranquillo che anche il 70-80% di frequenza di rimbalzo su una determinata pagina non la penalizzerà come nel mio caso:

    image

    è di ben il 76%.


  • Moderatore

    A proposito del bouce rate, cercando di capire il comportamento dei visitatori di un mio sito su cui è attivo il servizio Analytics ho provato ad analizzare un po' su quali chiavi c'è il maggiore bounce rate e quanto tempo trascorrono sul sito ma mi sono accorto che per certi visitatori il tempo è pari a 00.00.00 ma com'è possibile? E' un qualche difetto di Analytics o cosa?


  • User Attivo

    Discussione interessante.

    Ma parlando di cifre qual'è un bounce rate medio per i vari siti/settori di cui siete a conoscenza?


  • User Attivo

    Nel mio caso la media è di 43,82% / settore poker e gambling anche se ultimamente sono sempre sotto il 40%.

    Mentre un mio altro sito, un blog, è di 48,75%/ settore film e cinema.


  • Community Manager

    Secondo il mio parere la frequenza di rimbalzo può essere presa in considerazione per avere dei dati utili sulla pagina che il motore presenta per la query specifica, solo che deve essere integrata con altri dati che non ci è dato sapere (per ora).

    Si può ipotizzare sicuramente il tempo di permanenza sulla pagina, ma come sappiamo questo può essere falsato in vari modi; esempio:

    • aprendo 25 tab e leggendo l'articolo per ultimo
    • facendo fruire delle informazioni nella pagina senza che l'utente debba caricare altre pagine (i video oppure contenuti in Ajax)
    • inserendo contenuti a tempo (visualizzerai le informazioni tra 5 secondi...)

    Secondo me quindi, oggi è possibile fare parecchi test includendo la frequenza di rimbalzo come dato di un più complesso algoritmo che calcoli l'esperienza dell'utente sulla pagina, ma sarebbero tutte risorse sprecate visto che basta un click per eliminare il risultato dalla SERP 😄

    Io penso che a Google abbiano lavorato per anni sul come riuscire ad interpretare bene i dati dell'esperienza dell'utente (con tutti gli strumenti che hanno), ma poi si siano resi conto che il costo per l'analisi di questi dati è troppo alto e non fornisce risultati certi. Quindi stanno provando la strada dei voti nelle SERP:

    • costo irrisorio (rispetto all'altra metodologia)
    • risultati migliori

    Questo è quello che credo 🙂
    :ciauz:


  • User Attivo

    Concordo con Giorgio
    e aggiungo un'altra osservazione.

    Quando troviamo un sito o blog interessante, prendiamo il feed e lo mettiamo nel feed reader. E' una dimostrazione di interesse alto. Un "voto" verso quel sito.
    Eppure la bounce rate per i contenuti usufruiti via feed è altissima (clicco per leggere l'articolo e poi vado via).

    E se Google non sa che proveniamo da un feed-reader (e lo può sapere solo se usiamo i suoi strumenti, ma per fortuna qui non è ancora monopolista) considera il dato come negativo?


  • User Attivo

    Vorrei aggiungere una piccola cosa: quando un utente atterra su un sito che contiene molte pagine, anche se trova subito quello che sta cercando è sempre più probabile che faccia un giro nel sito che schizzi via alla lunga.

    Mi spiego meglio riprendendo l'esempio del poker.
    Ora se io cerco regole del texas holdem e clicco su un sito in cui mi vengono dette subito le regole del texas holdem posso anche stare quel minuto buono a leggere le regole e poi filo via.
    Se ci sto 10 secondi e rimbalzo è troppo poco per dire che ho già trovato ciò che cercavo e sono soddisfatto.

    Se il sito è fenomenale ed ha un sacco di contenuti, alla lunga tra tutti quelli che entrano per cercare solo le regole del texas holdem sarà molto probabile che sempre più persone visiteranno altre pagine.
    Se ciò non accade per parole chiave molto specifiche come "regole texas holdem" potrebbe non essere un problema, ma se il sito è su per la key "poker" potrebbe esserlo.
    Comunque è sempre più difficile cercare di dare un peso ai mille fattori di Gg, mi ritrovo giornalmente a cercare backlink, ma ho sempre la sensazione di non fare le cose giuste... scusate l'Ot mah :sbav:


  • User Attivo

    @luca said:

    E se Google non sa che proveniamo da un feed-reader (e lo può sapere solo se usiamo i suoi strumenti, ma per fortuna qui non è ancora monopolista) considera il dato come negativo?

    E' giusto quello che dici Luca ma non dimenticare che:

    • Se utilizziamo i suoi strumenti Google sa quanti/quali utenti provengono da feed-reader (e quindi attribuisce valore positivo nonostante Bounce Rate elevato);

    • Se non utilizziamo i suoi strumenti Google non sa nemmeno il Bounce Rate e quindi il sito otterrà punteggio neutro.

    Ecco perchè dico che non ha senso preoccuparsi della frequenza di rimbalzo. Google sa benissimo come interpretarla e sa quando è positiva o negativa.

    @Furious said:

    Se ciò non accade per parole chiave molto specifiche come "regole texas holdem" potrebbe non essere un problema, ma se il sito è su per la key "poker" potrebbe esserlo.

    Interessantissima questa teoria Furious.
    In effetti Google potrebbe avere un algoritmo in grado di valutare quali sono le chiavi di ricerca di carattere generale e quali di carattere specifico.

    Quindi attribuire:

    • Siti posizionati key generiche --> Punteggio negativo legato al bounce rate elevato;
    • Siti posizionati per key specifiche --> Punteggio positivo legato al bounce rate elevato.

  • User Attivo

    Piu' basso il bounce rate, piu' in alto quella pagina arrivera' nelle serp.

    Potrebbe essere possibile.
    Google potrebbe considerarlo come una specie di "voto" dell'utente. Se l'utente abbandona subito o quasi subito la pagina vuol dire che, per l'utente, quella pagina non è attinente con la chiave di ricerca o comunque non è quello che cercava.


  • User Attivo

    Che bello ragazzi, vedere ancora oggi le generazioni che si succedono e che si fanno le stesse domande :).

    Mi ricordo (uno dei dibattiti degni del forum GT), con me Tambu, Petro, Fuffissima e fradefra.

    http://www.giorgiotave.it/forum/strumenti-per-statistiche/48162-il-bounce-rate-visto-da-vicino.html


  • User Attivo

    @gaiodedu said:

    che bello ragazzi, vedere ancora oggi le generazioni che si succedono e che si fanno le stesse domande 🙂

    mi ricordo (uno dei dibattiti degni del forum GT), con me Tambu, Petro, Fuffissima e fradefra

    http://www.giorgiotave.it/forum/strumenti-per-statistiche/48162-il-bounce-rate-visto-da-vicino.html

    beh....non so gli altri, ma io non è che sia proprio un ragazzino 😄


  • User Attivo

    Grazie gaiodedu per aver rispolverato quella discussione interessante.

    E' stato un piacere leggere tutto quello che avete detto voi esperti.

    La cosa buffa è che, a un anno e mezzo di distanza, la conclusione è stata sempre la stessa... Cioè tutto è relativo e non c'è nulla di sicuro nel Bounce Rate.

    Un saluto, 🙂
    Angelo