• User

    Quale scegliere? Regime dei Minimi o NUOVE INIZIATIVE?

    Premetto che sono davvero una schiappa in fatto di conoscenze fiscali...così mi sono recato da un commercialista per avere delle info in più e poter all'inizio del 2009, aprire p.iva.
    Ero convinto che il regime agevolato fosse la soluzione migliore....ma questo commercialista mi ha consigliato il regime "nuove iniziative".
    In ogni caso non supererò il tetto dei 30.000....quindi le due opzioni sono valide entrambe sotto questo aspetto...

    Qualcuno avrebbe la pazienza di spiegarmi differenze e vantaggi dell'uno e dell'altro regime, considerando che di professione faccio il grafico (per ora a progetto) e possiedo solamente un maxiscooter (no case o proprietà immobili).

    Unici investimenti futuri saranno un nuovo computer e basta. Non prevedo infatti acquisti di beni particolari, se non spese legate a adsl,casello, benzina, costi mezzo trasporto, telefono e cibo.

    grazie!!


  • Moderatore

    Attualmente nel nostro ordinamento tributario sono previsti essenzialmente due regimi agevolati: il regime dei minimi e il regime delle nuove iniziative produttive.

    In estrema sintesi:

    • nel regime dei minimi non puoi avere un totale annuo di compensi superiore ai 30.000 euro, non puoi effettuare cessioni alle esportazioni (fuori UE, ma non credo questo possa interessarti), non puoi acquistare in un triennio più di 15.000 euro di beni strumentali, compresi i canoni di locazione (i beni ad uso promiscuo come l'auto sono da considerare al 50%), non puoi sostenere spese per collaboratori e dipendenti (ad eccezioni delle collaborazioni occasionali). I soggetti "minimi" versano un'imposta sostitutiva IRPEF del 20% calcolata sulla differenza fra ricavi incassati e costi pagati nell'anno, non sono soggetti ad iva, irap e studi di settore, hanno la possibilità di dedurre i contributi previdenziali pagati.

    • il regime delle nuove iniziative produttive è adottabile solo per i primi 3 anni di esercizio dell?attività. Per poterlo adottare, negli ultimi 3 anni non devi aver esercitato un?attività artistica, professionale o d?impresa, anche familiare o in forma associata (eccezion fatta se sei/sei stato solo socio di capitale), non devi intraprendere la nuova attività come mera prosecuzione di una precedente, esercitata anche come lavoratore dipendente o autonomo o collaboratore, non devi avere compensi nel corso dell?anno superiori a ? 30.987,41.
      Il tuo problema in questo regime sarebbe legato al fatto che tu hai già un lavoro a progetto per la stessa attività che faresti con partita iva: questione da verificare bene con il commercialista che ti seguirà. Come adempimenti fiscali, nel regime nuove iniziative saresti soggetto IVA, pagheresti un'IRPEF sostitutiva del 10%, saresti soggetto IRAP (questione comunque da valutare) e dovresti versare il 3,90% per questa imposta (al netto comunque della deduzione di 9.500 euro applicabile nel tuo caso), saresti soggetto a studi di settore e non potresti dedurre i contributi previdenziali.

    In entrambi i casi, considera che i redditi realizzati sono su due binari distinti rispetto agli altri eventuali redditi che hai. Questo si riflette nell'impossibilità di utilizzare deduzioni/detrazioni "generali" (es. interessi mutuo prima casa) per il calcolo dell'imposta dovuta dei redditi dell'attività.


  • User

    grazie davvero per tempestività e precisione....Non capisco davvero il motivo del consiglio del commercialista...
    I limiti dei tre anni, gli studi di settore, i contributi versati non deducibili....Sono 3 grossi punti svantaggiosi nel caso del regime delle nuove iniziative produttive...

    E' vero che l'imposta IRPEF è al 10...ma con aggiunta IRAP e svantaggi sopra citati....non mi pare sia la buona soluzione, anche perchè vedo che si usa molto di più quella dei minimi stando ai post su vari forum....

    Inoltre bisognerebbe fare "magheggi" per poter aprire P.Iva che non sia in contrasto con contratto cocopro in corso....

    Non mi convince il consiglio ricevuto....

    Posso chiederle un suo parere personale?


  • Moderatore

    In generale il regime nuove iniziative produttive è consigliato a chi si rivolge a clienti soggetti iva (imprese, professionisti): scegliendo il regime dei minimi infatti si perderebbe una parte del margine in quanto l'iva in acquisto diventa costo, aumentando quindi l'incidenza del costo stesso e riducendo pertanto la differenza positiva fra "prezzo" di vendita del bene/servizio e costo di acquisto.
    Un soggetto iva invece (regime nuove iniziative) può detrarre l'iva in acquisto e non ha ripercussioni sul margine che intende avere/che il mercato gli consente.

    Esempio: compravendita matite.
    Acquisto 1 matita ? 10 + iva
    Prezzo di vendita 1 matita ? 20 + iva

    • il contribuente minimo, che vende a soggetto iva, per poter vendere deve comunque applicare il prezzo di ? 20 (senza iva, non è soggetto come è stato detto) ma l'iva in acquisto è un costo: margine = 20 - 12 = ? 8 di guadagno;

    • il contribuente nuove iniziative, nella stessa situazione, vende a 20 e acquista a 10, ottendendo un margine di ? 10. I soggetti iva sono infatti "neutri" rispetto all'imposta, che incide solo sul consumatore finale.

    Nel suo caso poi, se intende proseguire il lavoro a progetto come soggetto titolare di partita iva, incorrerebbe in una delle situazioni che non consentono l'accesso al regime nuove iniziative.

    Spero di essere stato chiaro. 🙂


  • User

    L'esempio matite vuol dire che l'iva in acquisto è un costo perchè non è detraibile e quindi alla rivendita il margine "stringe"???

    Non rivendendo al momento nessun bene materiale ma solo la mia prestazione non avrei svantaggi in tal senso se ho capito bene...

    Solamente dal momento che andrei a comissionare a terzi ad es. delle stampe da rivendere poi a mio cliente allora avrei uno svantaggio di questo tipo...giusto?

    Ora che ci penso però anche il sostenere costi quali affitto adsl telefono benzina etc...comporterebbe una situazione svantaggiosa rispetto al regime nuove iniziative se non posso scaricare...

    se scegliessi i minimi (il regime nuove iniziative con gli studi di settore mi pare assillante dal momento che qualcuno mi impone un fatturato minimo magari poi non raggiunto...con il rischio di diventare un "sospettato" evasore...) e stabilissi una tariffa oraria forfettaria con un mio cliente di 14 € + iva, quanto mi resterebbe in saccoccia tolte le varie tasse? grazie per l'attenzione


  • User Attivo

    Se vendi la tua prestazione ti conviene tutta la vita (o meglio purtroppo solo per 3 anni!) il regime fiscale agevolato! Fai attenzione, nessuno ha detto che non puoi scaricarti le spese inerenti l'attività; l'unica cosa che non puoi "scaricare" sono i contributi...poco svantaggio rispetto al vantaggio di pagare di tasse al 10% invece del 20%.
    Sugli studi di settore non mi farei problemi, nessuno impone nulla....se sei in regola non devi preoccuparti......se non lo sei preoccupati in tutti i casi (al di là degli studi di settore).
    Ciao!

    CJ


  • User Newbie

    Mi Intrometto,
    ho aderito al regime REGIME NUOVE INIZIATIVE al 1° di agosto e volevo cortesemente sapere se il limite dei ≈ 30'000? sia da calcolare prorata oppure no.

    Posso fatturare fino a 30'000? anche solo nei 5 mesi? oppure il limite è all'incirca 12'500 (2'500 al mese)

    Non sarebbe stato meglio aderire ai MINIMI?


  • Moderatore

    No, puoi fatturare al massimo 12.500 euro nel regime dei minimi.


  • User Newbie

    Grazie, finalmente una risposta!

    Mi tolga la curiosità, la stessa cosa sarebbe valsa anche nel regime dei minimi vero?

    Grazie ancora.


  • Moderatore

    Nel regime dei minimi sì che si calcola "pro quota". Nel regime nuove iniziative non ricordo questo "limite".


  • User Newbie

    Mi sono spiegato male,
    io vorrei poter fatturare di poco al di sotto del limite dei 30000€ pur avendo aderito al regime delle NUOVE INIZIATIVE solo dal 1° di Agosto (5 mesi nel 2009). Mi è venuto il dubbio che non lo potessi fare.

    So che nel regime dei MINIMI il calcolo va fatto pro rata (ecco perchè ho optato per l'altro regime). Ma non so come comportarmi.

    Stando alla lettera dell'articolo 13 legge 388/00 io ho interpretato che il limite è nell'anno solare a prescindere dalla data di adesione al regime ma non trovo CONFERME a riguardo:

    "...possono avvalersi, per il periodo d'imposta in cui l'attività è iniziata e per i due successivi, di un regime fiscale agevolato..."

    ora sono più confuso di prima!


  • User Newbie

    Il mio dubbio era proprio riguardo il regime delle NUOVE INIZIATIVE.
    (ho optato per questo regiume proprio perchè speravo di poter fatturare tutti i 30'000€ anche solo se in 5 mesi)

    Non trovo assolutamente nessuna conferma o smentita a riguardo!!!
    Anche il mio comemrcialista è in panne (No comment)


  • Moderatore

    Non mi pare ci sia questo limite nel regime nuove iniziative.


  • User Newbie

    Grazie per la risposta, chiedo scusa per il doppio post.


  • User Attivo

    Confermo che non c'è ragguaglio ad anno per i ricavi nel regime delle nuove iniziative produttive.

    Lo sancisce anche la CIRCOLARE MINISTERIALE N. 55 DEL 20/06/2002- PUNTO 10


  • Moderatore

    Ottimo, ricordavo bene 🙂
    Grazie per la precisazione.


  • User Newbie

    Risposta perfetta


  • User

    Qualcuno di Voi può indicarmi un foglio excel con la comparativa tra i due regimi in base appunto al tipo di attività che si vuol svolgere e ai costi\guadagni previsti?

    Io ad esempio mi occuperei di grafica, quindi al 90% lavoro creativo e oltre all'acquisto di software e un monitor, le uniche spese con iva da supportare saranno la stampa cartacea di prodotti grafici da rivendere al cliente (4/5 volte l'anno).


  • User Newbie

    Allora, riprendo questo post e pongo anche io a mia esperienza ed il mio quesito:
    Ing. iscritto all'albo, aprirò a breve P.iva, e opterei per il regime delle Nuove Iniziative, anche se qualche commercialista mi ha consigliato il regime dei minimi, per il fatto di poter dedurre come spese i versamenti previdenziali e per il fatto di non essere soggetti agli studi di settore.
    Ora vorrei sapere:

    1. sulle detrazioni per la ristrutturazione immobili del 36% e del 55% per il risparmio energetico non dovrebbero esserci incompatibilità immagino vero? (mentre le detrazioni per gli interessi sul mutuo me le posso scordare vero?)
    2. ci sono incompatibilità (e chiedo soprattutto ai commercialisti qui presenti), se dovessi avere durante l'anno un contratto come "Assegnista di Ricerca" da un ente di ricerca o università? E se questo contratto dovesse configurarsi per bando come contratto di collaborazione di natura occasionale? Ci sarebbero incompatibilità di qualche tipo?
    3. e se la collaborazione dovesse partire all'estero?
    4. inoltre ho fatto due preventivi da due commercialisti, mi hanno chiesto uno 500? e l'altro 800?. mi hanno secondo voi chiesto troppo? (in fin dei conti sono due regimi che non richiedono chissà che fatica). Sono spese deducibili in qualche maniera?

    Cari saluti a tutti.


  • Super User
    1. Puoi scordarti tutto, temo, perchè sono detrazioni dall'IRPEF mentre, aderendo a questi regimi, non saresti soggetto a IRPEF (a meno che tu non abbia altri redditi).

    2. Non credo, ma dovrei fare ricerche...

    3. Idem come la 2. Comunque, per i "minimi" non sono ammesse le esportazioni e questa collaborazione non la sarebbe, e nelle nuove iniziative non c'è alcun problema del genere.

    4. Sono spese inerenti all'attività e quindi le dedurresti in qualunque regime contabile. Il preventivo del secondo è obiettivamente caro, quello del primo mi pare onesto. Comunque, lavoro ce n'è (soprattutto nel regime delle nuove iniziative) e devi tener conto che il commercialista deve anche tenersi a tua disposizione in ogni momento tutto l'anno per rispondere ai tuoi dubbi e quesiti.