• Community Manager

    Luca era Gay di Povia

    Questo video è molto interessante.

    Si nota chiaramente come l'ArciGay avesse il timore che la canzone trattasse l'argomento parlando di Guarigione.

    Ma il testo della canzone, scoperto dopo, dice:

    Credo in Dio. Non mi riconosco nel pensiero dell'uomo. Non sono andato da Psicologi - Psichiatri - Preti o Scenziati.

    Nessuna malattia, nessuna guarigione.

    Parla di un cambiamento.

    Che ne pensate?


  • Super User

    La domanda che ci si potrebbe porre è:

    • come mai qualcuno dovrebbe rivolgersi a Dio per chiedergli di cambiare (miracolare) le proprie tendenze o abitudini sessuali? :mmm:

  • Super User

    Nella canzona di Povia c'è, a mio parere, semplicemente "una" storia, una storia familiare raccontata con la leggerezza del poi ma, in fondo, una storia molto drammatica.

    Ognuno di noi ci legge qualcosa, anche di simile ma non sempre uguale.
    A me ad esempio colpisce l'aspetto dell'amore materno che, in questo caso, per eccesso ferisce e toglie chiarezza alla personalità. La storia, quindi e prima di tutto, di una donna che confonde la sua ferita sentimentale e la riversa -così confusamente- sul figlio.
    La storia del figlio è quella non di un gay ma di una persona che sente qualcosa dentro che non lo convince, che lo schiaccia e da cui riesce ad emergere (seppur non da solo ma attraverso l'aiuto e gli occhi di qualcun altro).
    Non capisco perchè faccia tanto scandalo. Storie simili ce ne sono tantissime, di persone che vivono la vita di qualcun altro, che si comportano in determinati modi non per reale convinzione ma per reazione a qualcosa di precedente (di cui sono più o meno consapevoli).

    Luca di Povia ha risolto (così dice) il suo groviglio interiore. Non un gay guarito -da cui tutti i corollari che sono stai fatti- ma una persona affrancata da un amore soffocante che ritrova la sua personale direzione (magari momentanea, magari eterna).

    Questo problema legato all'amore familiare, genitoriale esiste. Sfocia o meglio può sfociare in varie direzioni, tutte accomunate dal fatto che tolgono alla persona che le vive/subisce originalità, libertà, legittimità al proprio essere in se e per sè.

    L'attacco dell'arcigay non è a mio avviso comprensibile, non si parla (nel testo in oggetto) di malattia, di non naturalità dell'omosessualità in generale.
    Capisco e condivido ciò che sta sotto (anche alla difesa dell'arcigay), anzi credo che la canzone e il festival potevano essere un'occasione per parlare di questo, per sostenere il diritto teorico della libera determinazione di ciascuno in ogni campo, per denunciare questo aspetto negativo ma possibile di un rapporto figli/genitori, per mettere in guardia le famiglie, chi comanda in generale ...

    Dire, invece, che il caso "Luca" non esiste o è offensivo per qualcuno, non serve a molto, specie alla causa che vogliono difendere.

    Un mio personale appunto alla canzone, una cosa che non condivido è il finale: nel quale Luca per esaltare l'amore per la sua nuova compagna ne parla come unico, per metterlo così in contrapposizione a ciò che prova per la mamma. L'amore è uno, poi che abbia mille sfumature non ne cambia l'essenza. Se c'è non è lotta interiore, non è amore contro amore, non c'è uno più forte e uno meno ... il fatto che Luca si senta di sottolinearlo nel finale -a mio avviso- sta a significare che non si è ancora davvero affrancato. 🙂
    :ciauz:


  • Super User

    Mi permetto di esprimere la mia opinione riguardo alla canzone di Povia al festival di Sanremo.

    Ciò che sostengo è che Povia non abbia analizzato la questione dal giusto punto di vista, ma che soprattutto offra una panoramica sbagliata dell'omosessualità: da una breve analisi del testo della canzone risulta che la confusione sessuale (se così si può chiamare) del soggetto ha a che fare con le sue relazioni con i genitori:
    madre oppressiva; padre assente, alcolizzato, e denigrato dalla stessa madre. Allora, credo sia doveroso chiarire che l'omosessualità non ha origini di questo tipo: in primo luogo perchè non esistono ricerche scientifiche che giustificano una tale cosa, in secondo luogo, se si pensa alla questione in termini puramente empirici, rimane incognito il motivo per cui, se tali eventi si verificano in famiglie con due o più figli, come mai solo uno di questi possa essere omosessuale. (non conosco omosessuali che abbiano fratelli o sorelle omosessuali)
    Questo fatto porterebbe i genitori di gay e lesbiche a produrre un senso di colpa assolutamente immotivato.

    In secondo luogo, il ritratto che Povia fa della relazione tra Luca e il suo compagno è offensivo per le relazioni omosessuali in generale: la loro storia infatti è caratterizzata da una "gara a chi faceva meglio il sesso", a "continui tradimenti da entrambe le parti", come se per Povia le relazioni omosessuali non siano altro che questo: invece tra gay e lesbiche si instaurano rapporti in tutto e per tutto simili a quelli che si instaurano tra eterosessuali, in cui in primo piano ci sono fiducia, fedeltà, amore, passione e la voglia di instaurare un legame solido e duraturo. Poi di omosessuali che si tradiscono ce ne sono sicuramente, ma non credo siano in numero maggiore rispetto agli eterosessuali.
    Quindi, le relazioni omosessuali non si riducono a rapporti promiscui, come i conservatori e alcuni esponenti cattolici vogliono sottolineare affermando che l'omosessualità è una perversione e che incentiva forme di comportamento moralmente riprovevoli.
    Proseguendo, oltre a non capire il motivo di queste battute nel testo di Povia (tradimenti; gare a chi faceva meglio sesso), non capisco che senso abbia il fatto che il compagno di Luca era un delinquente > * "prima o poi lo prendono ma se spariscono le prove poi
    lo assolvono*", a quanto pare per Povia gli omosessuali sono anche dei fuorilegge. :mmm:

    Poi, il fatto che Luca si sia sposato con una donna, che abbia avuto un figlio, (:yuppi:) sembra voler puntare sul fatto che il lieto fine sia quello.
    Allora ne deriva che per Povia l'omosessualità non è una cosa giusta.

    Inoltre, non dimentichiamo cosa disse tempo fa Povia in un'intervista rilasciata a Panorama:

    "Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti. Anche io ho avuto una fase gay: è durata sette mesi, poi l?ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati". (fonte corriere.it)
    Intanto io vorrei dissentire sul fatto che gay si diventa in base alle frequentazioni di una persona; ma soprattutto vorrei sottolineare che se si possono CONVERTIRE degli amici omosessuali per fargli ritrovare la retta via, allora vuol dire che per il cantante l'omosessualità è una situazione che non è accettabile, e che si dovrebbe fare di tutto per cambiarla in quella giusta. (l'eterosessualità)
    Il mio punto di vista è che finchè l'omosessualità sarà considerata una cosa NON normale, ci saranno sempre opinioni di questo genere; finchè l'eterosessualità ci sarà affibbiata ancora prima della nostra nascita, ci sarà sempre stupore e rammarico quando una persona dichiarerà il proprio orientamento omosessuale, e l'essere gay e lesbiche sarà sempre considerato un fattaccio che "proprio a noi doveva capitare??".
    E rispondendo alla domanda di Andrez:
    come mai qualcuno dovrebbe rivolgersi a Dio per chiedergli di cambiare (miracolare) le proprie tendenze o abitudini sessuali?dico che è naturale affidarsi a Dio o alla psicoanalisi, o alle giuste frequentazioni in grado di convertirci, insomma, è normale sperare nel cambiamento se la situazione è percepita come non normale. (scusate il gioco di parole)
    Ma se l'omosessualità fosse considerata come una qualunque scelta per gli esseri umani (la cui libertà è sovrana finchè non danneggia altre parti), allora non ci sarebbe tanto scalpore e tanto rammarico.
    Questi atteggiamenti io li chiamo OMOFOBIA, e non intendo il termine come ha fatto Povia, riducendolo all'"essere contro l'omosessuale" (in quanto sarebbe una profonda offesa nei confronti di coloro che hanno analizzato e studiato i comportamenti omofobi): intendo omofobici anche i comportamenti che dimostrano che l'omosessualità è una devianza.
    Il fatto che Povia durante le interviste assuma atteggiamenti da checca (scusate il termine) abbracciando e sbaciucchiandosi il giornalista chiamandolo "amore" [mi riferisco a un'intervista che ho visto in un canale della rai in una trasmissione di intrattenimento pomeridiana, in modo che anche i bambini potessero apprendere quanto sia abagliato essere omosessuale] denota un atteggiamento omofobo;
    il fatto che un uomo o una donna, dopo un gesto affettuoso nei confronti di una persona del suo stesso sesso si senta in dovere di puntualizzare che non è mica un culattone denota un atteggiamento omofobo in quanto anche la paura di essere considerati omosessuali è una forma di omofobia, come lo è l'ostentazione dell'eterosessualità.
    Per esempio trovo profondamente offensivo il fatto che qualcuno possa chiedermi se sono eterosessuale o omosessuale, lo trovo offensivo se lo rapporto alla nostra società: la risposta, infatti, avrebbe come risultato la mia posizione tra i normali o tra i deviati.

    Comunque, tornando alla canzone: io non so se l'ultima strofa, in cui Povia dice > nessuna malattia nessuna guarigione sia stata aggiunta dopo tutte le polemiche o se facesse parte del testo originale e personalmente non mi interessa come non mi interessano Povia e tutto ciò che lui fa. Quello che io trovo grave è che nella nostra società ci sono ancora molte persone che reputano che l'omosessualità sia una malattia, una condizione di inferiorità, una situazione negativa, e in un clima del genere non è, a parer mio, positivo presentare in una trasmissione che rappresenta il fulcro dello spettacolo italiano (il che è tutto dire) un testo così ambiguo e poco chiaro, specialmente alla luce delle passate dichiarazioni di Povia (che erano assolutamente antiomosessuali); soprattutto perchè la popolazione italiana purtroppo dà molto peso a ciò che sente in televisione (qualcuno l'ha addirittura definita lobotomizzata).

    Scusate se mi sono dilungata. 🙂


  • Super User

    Ciao Gaetanuzza, mi aspettavo e auspicavo un tuo intervento.

    Condivido in generale tutto quello che dici e approfondisci e non conosco le precedenti interviste di Povia, ne se le parole finali che evidenzi siano state aggiunte prima o dopo ma il fatto è che ci sono e che la canzone è su una storia.
    Non credo che le mamme di lesbiche od omosessuali si possano sentire in colpa. Se non è come non è un problema di cosa sentirsi in colpa? Al contrario, perchè non debbono allora sentirsi responsabilizzate le mamme di finti eterosessuali (che non riescono a vivere serenamente la loro sessualità e/o affettività)? Questo è il vero problema che vedo..

    Non sono per censurare al festival testi di questo genere, è vero che la gente ne viene influenzata ma credo sia più importante parlare che tacere. Cantare è un'emozione, Povia dice la sua, non è legge è un caso che lui dice esistere nella realtà ....
    Anche quando nel testo si parla di gare di sesso, io recepisco che si tratta sempre di quella precisa sua situazione, in cui non provando veri sentimenti o liberi sentimenti, Luca riduce e traduce in sesso ... è un malessere suo.
    Poi ... ben venga parlarne e precisare.
    Le interviste di cui parli suonano parecchio patetiche ed irreali ma vanno rispettate come parere personale da cui, giustamente, prendere le distanze.


  • Super User

    Ciao Cherry!
    Hai ragione, tutti hanno diritto di dire ciò che pensano, lungi da me negare una cosa del genere!
    Però bisogna anche, a parer mio, dire le cose come stanno; quindi, Povia dice ciò che pensa e sarà sempre libero di farlo (è la base della tolleranza), però credo sia doveroso dire che Povia dice cose che io definisco antiomosessuali.

    Volevo aggiungere una cosa: alla fine di una delle sue esibizioni a Sanremo, Povia ha mostrato il solito cartello con una controversa frase; una di queste diceva:

    meglio serenità che felicità

    Ho riflettuto a lungo su questa frase e credo che non si possa interpretare in diversi modi: l'unica interpretazione possibile, a mio avviso, è che per Povia una persona deve accontentarsi di vivere una vita che per tutti è normale, una vita che altri hanno scritto per lui, di vivere la vita che tutti si aspettano che lui debba vivere... di preferire la serenità della famiglia tradizionale delle relazioni convenzionali, degli sguardi accondiscendenti da parte delle persone, piuttosto che essere felice, piuttosto che vivere la vita che vuole, piuttosto che scegliere di amare chi vuole amare e di non contraddire la propria volontà.
    E' un compromesso, il quieto vivere invece che la felicità.

    Lo trovo molto triste.


  • Super User

    Quella frase ha colpito molto anche me ... l'ho trovata inadatta a un ragazzo, a quella faccia un po' scanzonata (ma questo è un mio limite :1: forse fuorviante se legata (com'è giusto) alla canzone ... ma non negativa.

    Io credo che la serenità sia da intendere come un qualcosa da raggiungere, che ha un suo percorso necessario per quanto variabile, un di più della felicità non un suo surrogato o qualcosa di intensità inferiore. La serenità è uno stato, che comprende la felicità e così il suo contrario, ha in se l'accettazione (atemporale) dell'alternarsi degli stadi di evoluzione di tutte le cose, sa che ogni cosa è transitoria, muta ed ha sempre un altro volto. La felicità è legata a qualcosa mentre la serenità è, sta li, è la base da cui guardare e vivere.

    Per restare con Povia ... mi piacerebbe sapere da quale ragionamento suo scaturisce la frase ... quale legame ha voluto fare con il tema che tratta il suo testo (se c'è ...).
    Non ho letto le altre frasi che so che ha esposto le volte precedenti. Erano collegate all'omosessualità o erano frasi più generiche come potrebbe essere questa?


  • Super User

    L'interpretazione che hai dato della felicità e della serenità è interessante, cara Cherry, seppur non necessariamente condivisibile, ma è logica.
    Il fatto è che, a mio parere, la frase di Povia parla chiaro: risulta come una scelta, un aut aut, e non è una questione di interpretazione, qui, è lessico e grammatica. "meglio serenità che felicità" inevitabilmente prevede una divisione tra le due cose, e una scelta, che per Povia dovrebbe prediligere la serenità. Non metto in dubbio che una possa derivare dall'altra, ma allora i significati dei due termini non si possono discernere l'uno dall'altro, sono uno conseguenza dell'altro; ma questo deriva dalla tua interpretazione, in tal caso, però, la frase andrebbe riformulata in "meglio serenità E felicità" o qualcosa del genere.

    Sono d'accordo con il fatto che la serenità sia uno stato che comprende la felicità, ma non si dovrebbe scegliere. Secondo me Povia voleva intendere la serenità come stabilità, come approvazione da parte della società.
    Sarebbe l'unica alternativa alla speigazione che ho dato sopra, che è comunque quella più logica secondo il mio parere.
    Comunque io, se fosse veramente necessario scegliere, sceglierei la felicità: se optassi per la serenità (nel senso sopra descritto) ne deriverebbe un terribile senso di frustrazione, che non potrei sopportare.


  • Community Manager

    Vorrei portare in questa discussione due articoli che reputo importanti.

    Il primo, è quello in cui su Gay.it Povia si Scusa per l'intervista fatta col Panorama.

    Il secondo, è il punto di vista di Gay.it sul testo della canzone.

    Credo che questi due articoli possano contribuire alla fantastica discussione che è nata qui sul forum gt 🙂

    :ciauz:


  • User

    L'orientamento sessuale è molto simile al mancinismo. C'è una forte maggioranza che generalmente non si pone il problema. Ci sono quelli dal altro parte che incontrano problemi quotidiani, le forbici che non funzione, ecc. E poi, ci sono anche le persone in mezzo, che ha un'esistenza più fluida, gli ambidestri.

    Finché non c'è l'ignoranza e le persone che vogliano sfruttare una minoranza per i propri obiettivi di potere (o solo per spostare l'attenzione da problemi veri, come il lavoro, la casa), tutto bene.

    Nel caso di una cosa così personale e delicata come la sessualità, esistono forti pressioni contro i mancini (gli omosessuali). Il momento che c'è uno che parla di una conversione senza che la gente ha le idee già chiare sulla varietà della sessualità umana, così come si trova nella natura, è solo prevedibile che manca poco prima che i soliti sospetti cominciano a fare una battaglia contro ?i mancini?, gli omosessuali. È un bersaglio troppo facile.


  • User Newbie

    Io credo innanzitutto che ci siano almeno due punti di vista diversi sulla canzone di Povia: quello dei gay sani, quello degli etero sani,quello degli etero affetti da omofobia, quello dei gay affetti da eterofobia. (visto che si parla di uguaglianza, devono anche esistere malattie complementari!)

    Personalmente ho sentito tuttie 4 questi pareri.

    gay sano ed etero sano (ovviamente stessa risposta): "è una storia, ognuno la interpreta come gli fa comodo. E' meglio essere (etero|gay) ma il contrario non è una malattia"
    etero affetto da omofobia: ha provato uno strano senso di sollievo nel sapere che Luca non è più gay e poi "essere gay è una malattia della psiche"
    gay affetto da eterofobia: rabbia e indignazione per una storia potenzialmente vera "non è possibile che Luca non sia più gay perché gli etero sono cattivi"

    Punti di vista, prospettive diverse e quindi facciate diverse della stessa canzone-da-polemica.


  • Super User

    Mi ero persa la discussione. 😉

    Io devo dire di essere molto in linea con quello che dice gaetanuzza. Ha rappresentato bene quello che è anche il mio pensiero.

    Ovviamente Povia nei limiti del lecito può raccontare la storia che vuole, ci mancherebbe.

    Ma la canzone secondo me ha tante piccole particolari sottigliezze che ad un primo ascoltono può far pensare a una storia, una delle tante, una possibile. Credo anche, con rammarico, che questo tizio sia molto più furbo di quanto vuole far credere.

    Per esempio, il fatto che lui dice

    ""prima o poi lo prendono ma se spariscono le prove poi
    lo assolvono
    [...]
    prima o poi lo prendono ma se spariscono le prove poi
    lo assolvono"

    E' un chiaro indizio a voler far pensare che uomini più adulti in qualche modo agiscono su mente di giovani. Quasi a rasentare la pedofilia, perchè ricordiamoci che ancora per moltissimi omosessualità = pedofilia.

    Altresì concordo quando vuole dare una visione dell'amore omosessuale deviato, fatto solo di sesso e tradimento. Perchè continuiamo a pensare che l'unico amore sano è quello etero, il resto DEVE avere qualche strana devianza, qualche strana mancanza. Eppure ci sono coppie omosessuali che trascorrono 30/40 anni insieme mentre le nostre giovani generazioni eterosessuali fanno sesso a 13 anni con il primo/a che capita.
    Come si può dunque generalizzare? Ma Povia lo fa, lo canta.
    Anche se poi si trincera dietro la scusa "e' solo una storia".

    Vogliamo poi parlare anche della serata in cui a ri-interpretato la sua canzone e ha chiamato sul palco due attori vestiti da sposi? Ovviamente uomo e donna.
    Che significato ha? Che il matrimonio è concesso solo agli eterosessuali? Che l'amore e felicetà e il coronamento del proprio amore è concesso solo agli omosessuali?
    Bhe ovvio non si a niente per il contrario!!!

    Tralascio poi le volte che nelle interviste si è chiaramente espresso in maniera omofoba. E mi dispiace ma un artista non è solo ciò che canta ma anche ciò che dice quando scende dal palco nel bene e nel male.

    E l'altro giorno tanto per gradire ha anche detto che le madri allattano, accudiscono la prole mentre all'uomo spetta la guida spirituale. 😮

    Per altro mi da anche molto fastidio che lo stesso Bonolis abbia giocato a fare il cretino assumendo un comportamente fintamente femminile per scimmiottare quello che secondo molti è il comportamento di un omosessuale.

    @ StrikeWeb scusa ma non condivido la tua posizione. Non è possibile dire sempre che se uno trova inaccettabile un certo tipo di intervento è perchè non sta in pace con se stesso. Non ritengo di essere eterofoba ne che gli etero siano cattivi, ma questo non mi vieta di guardare o capire se, secondo me ovviamente, etero o omosessuali si comportino in maniera sbagliata.
    Per altro dovresti aggiungere la categoria di etero affetto da eterofobia, perchè in molti eterosessuali hanno condannato la canzone di Povia.

    Comunque io mi chiedo, ma perchè dovrebbe essere meglio una cosa o un'altra? Ancora non ci arrivo. Io posso dire che voglio essere così perchè la mia mente e il mio corpo quello mi dicono, ma è una cosa relativa a me. Come posso dire ciò che è meglio non lo capisco.

    Però concordo anche con Gay.it, il problema non è di certo Povia!


  • Super User

    @Antezeta said:

    L'orientamento sessuale è molto simile al mancinismo.
    Nel caso di una cosa così personale e delicata come la sessualità, esistono forti pressioni contro i mancini (gli omosessuali).

    Ciao Antezeta,
    è molto carino questo paragone, non ci avevo pensato!

    Un tempo il mancinismo era considerato un difetto (direi fisico) che spesso subiva un tentativo di modifica, basti pensare ai bambini mancini ai quali si insegnava a scrivere con la destra (con pessimi risultati).
    Non credo che questo sia più un problema, anche Obama è mancino e nessuno ha mai detto che per questo non può essere un buon presidente.
    Credo sia un caso in cui la visione della società è cambiata con il tempo, ma prego chi dovesse saperne di più sull'argomento di contraddirmi qualora avessi detto delle castronerie.

    La differenza, però, sta nel giudizio morale: l'omosessualità subisce giudizi morali sul suo stesso valore, non credo ci sia bisogno di parlarne, sappiamo tutti che gli omosessuali sono da molti considerati deviati, pervertiti, malati, inversi, strani... E queste classificazioni derivano da una concezione dell'omosessualità che prende in considerazione il valore morale della stessa: se l'omosessualità è una forma di perversione, allora gli omosessuali sono dei pervertiti. Se l'omosessualità, in base a un giudizio sulla sua portata morale, è considerata una devianza, allora gli omosessuali saranno dei deviati.
    A mio parere è il punto di vista che è sbagliato.
    E a mio parere il mancinismo può essere accostato all'omosessualità, ma non fino in fondo: non sono al corrente dell'esistenza di vere e proprie crociate nei confronti dei mancini, e non so se esiste una mancinofobia (che assume i caratteri dell'omofobia, quindi quello irrazionale, quello violento, quello del tentativo di eliminazione eccetera eccetera).
    Tra l'altro, sull'omofobia ci sarebbe molto da dire, in barba alla semplificazione assurda fatta da Povia: ci sono decenni di studi sull'omofobia e i risultati sono molto interessanti.

    Per quanto riguarda i link postati da Giorgio, in merito alle smentite di Povia non voglio dire nulla in quanto ritengo semplicemente assurdo che una persona possa dire pubblicamente in un'intervista a una delle maggiori riviste di intrattenimento italiane cose tipo "ho convertito degli amici", "ero gay ma poi sono guarito" e poi smentire e scusarsi. Che cosa vuol dire? E' un po' come Berlusconi con le sue uscite (a suo parere divertenti) in ambiti istituzionali: (non voglio andare OT, Berlusconi è solo un esempio) credo che ci siano situazioni in cui non si può esulare dal proprio ruolo, ci sono situazioni in cui non ci si deve dimenticare di non essere al Bar Sport o in pizzeria il sabato sera. Quindi, a qeusto punto sarebbe accettabile se Povia si prendesse la responsabilità delle proprie parole.
    Per tornare alla (a mio parere terrificante) frase di Povia "serenità meglio che felicità", c'è un periodo dell'aticolo di gay.it (il secondo link di Giorgio mi sembra) che rende abbastanza bene l'idea:

    Un ragazzo gay che vive male la propria omosessualità e che a un certo punto decide di provare la strada dell?eterosessualità, innamorandosi (o credendo di essersi innamorato) di una ragazza. Chi ha fatto ? come il sottoscritto ? councelling telefonico nelle associazioni gay per qualche anno, sa come finiscono queste storie, che in Italia sono molto meno comuni di quanto ciascuno di noi possa immaginare. Sono quelle che, causticamente, finiscono con lui che lo ritroviamo anni dopo in qualche parcheggio autostradale a ?battere? in auto, con il seggiolino per il figlio sul sedile posteriore. O, molto più coerentemente, con lui che si re-innamora di un uomo poco dopo o peggio ancora a quarant?anni, dopo che ha messo al mondo due figli e fatto credere alla moglie di essere il marito perfetto. O, ancora, con lui che se la risolve andando con una delle tante transessuali sparse per le strade italiane, che qualche desiderio lo devono pur soddisfare se hanno così tanti clienti. O, infine, con lui che si mette definitivamente l?anima in pace e sacrifica sull?altare della famiglia, della moglie e della prosecuzione della specie il suo orientamento sessuale e, in definitiva, la sua vita.

    Questi esempi sono tipici di chi ha scelto la serenità in luogo della felicità. Queste persone non saranno MAI felici perchè una sessualità nascosta impedisce di essere felici, e secondo me alla lunga impedisce la serenità.
    La frustrazione è un sentimento troppo difficile da sopportare.


  • Super User

    @StrikeWeb said:

    gay sano ed etero sano (ovviamente stessa risposta): "è una storia, ognuno la interpreta come gli fa comodo. E' meglio essere (etero|gay) ma il contrario non è una malattia"
    etero affetto da omofobia: ha provato uno strano senso di sollievo nel sapere che Luca non è più gay e poi "essere gay è una malattia della psiche"
    gay affetto da eterofobia: rabbia e indignazione per una storia potenzialmente vera "non è possibile che Luca non sia più gay perché gli etero sono cattivi"

    Ciao StrikeWeb,

    vorrei dire solo una cosa: è interessante questa classificazione, ma non è sufficiente per un'analisi della questione.
    Manca la componente interpersonale, manca la società: non stiamo parlando di oggetti o di pacchetti, stiamo parlando di un problema sociale che non può essere, a mio parere, ridotto a una classificazione del genere, perchè la società influisce molto sul singolo cittadino!
    Cerco di spiegarmi: in base alla classificazione io farei parte della prima voce dell'elenco, gay sano/etero sano, ma non ho concluso il mio pensiero con "si è una storia e ognuno la pensa come vuole". Io non ho mai detto che è una storia che non sta nè in cielo nè in terra e che non si può verificare un caso del genere, ma che il testo della canzone non rende conto di ciò che effettivamente è l'omosessualità e di ciò che effettivamente sono le relazioni omosessuali, e in una società profondamente eterosessista un testo del genere è dannoso e negativo.

    Quindi, la componente sociale e interpersonale è troppo importante perchè possa essere dimenticata o tralasciata.


  • User Attivo

    **Edit:

    **> * Inizia i messaggi con una maiuscola e termina con un punto. Vedi topic.


  • ModSenior

    Concordo con lupomannaro,

    e invoco lei a stemperare...


  • Super User

    Lupomannaro mi associo a te.

    Sono rimasta amareggiata e delusa. A volte penso che in Italia non cambierà davvero mai niente.

    Comunque c'è anche da dire che il metodo di televoto è abbastanza discutibile, si è parlato di cantanti che hanno istituito dei call center per farsi votare.

    Volevo anche dire che ieri ho visto Domenica In e c'era ovviamente Povia che ha dichiarato che quando diceva

    > "prima o poi lo prendono ma se spariscono le prove poi
    lo assolvono

    [...]
    prima o poi lo prendono ma se spariscono le prove poi
    lo assolvono"

    non era riferito alla pedofilia ma non ha assolutamente detto a cosa si riferiva... che non lo sappia neanche lui?
    Forse non era riferito alla pedofilia no, ma al fatto che menti adulte possano plagiare i più giovani (non minorenni) a me non me lo toglie dalla testa nessuno.

    Inoltre al giornalista che ha chiesto "cosa pensi dei diritti dei gay" il cantante ha risposto che c'era poco tempo per parlarne e che se anavano a dei suoi concerti lo avrebbero capito. E ha lasciato scivolare la frase "comunque alcuni diritti sono solo degli eterosessuali". :(:():

    Ma a nessuno è fregato niente, hanno lasciato cadere la cosa.


  • Super User

    Luciana fantastica :).
    Vorrei solo dire che la frase incriminata io la vedo molto più leggera di come la descrivete. E' la sensazione dello stesso Luca, di una persona che vive con colpa i sentimenti fuori di casa, è un alibi con se stesso, è a se stesso che nasconde, che millanta, che nasconde le prove o con e da chi si sente giudicato.
    Il vero problema di Luca non è la scelta sessuale ma la sua incapacità di autodeterminarsi e autoapprovarsi a mio avviso ...
    E' una cosa molto più comune di quanto si pensi, è lo stesso meccaniscmo che scatta in altri tipi di problemi o meglio di spostamento del problema (parlo della fase vissuta con colpa e di nascosto).


  • Super User

    Non so Cherry, può essere come la vedi tu, ci sta tutta come interpretazione. Ma se tu pensi di avere delle colpe, pensi a togliere di mezzo le prove che incolpano TE, non quelle che incolpano altri.

    Comunque vorrei TANTO sapere quali sono i diritti solo degli eterosessuali!!!


  • Super User

    @Vampiretta said:

    Comunque vorrei TANTO sapere quali sono i diritti solo degli eterosessuali!!!

    Non ho approfondito l'argomento, ho solo letto che si riferisce ai figli. :ciauz: