• Super User

    Giuramento dell'Eurodeputato a Pontida

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    Il livello civile delle nostre istituzioni continua a precipitare.

    All'Europarlamento siamo ora rappresentati anche da personcine come l'Eurodeputato Matteo Salvini che sabato 13 Giugno 2009 a Pontida, al ritrovo della Lega Nord con i suoi fans canta cori razzisti da stadio contro la città di Napoli, i terroni-terremotati, Napoli lavati e cani-colera.

    Ma probabilmente si dirà da ogni parte che è un normale e legittimo comportamento privato.

    .

    "Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani..."
    "Son colerosi e terremotati... Con il sapone non si sono mai lavati
    ...".

    Matteo Salvini, che è anche capogruppo della Lega Nord al comune di Milano, è noto tra l'altro per aver proposto di riservare carrozze della metropolitana agli italiani proibendole agli extracomunitari.


  • Consiglio Direttivo

    Con questa abbiamo toccato veramente il fondo!
    Il video si commenta da solo!


  • Consiglio Direttivo

    Quando leggo di notizie del genere mi piace replicare con l'unica arma a disposizione di un Bibliotecario: una buona memoria.

    Ecco una chicca che spero piacerà ai lettori - padani e non. Per non dimenticare chi siamo e chi eravamo.

    Cominciamo ad esempio con una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912:

    Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali". "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purchè le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.

    Passiamo poi alla civile, neutrale Svizzera, che negli anni'70 così ci giudicava nelle parole dei suoi leaders politici:

    «Dobbiamo respingere dalla nostra comunità quegli immigrati che abbiamo chiamato per i lavori più umili e che nel giro di pochi anni, o di una generazione, dopo il primo smarrimento, si guardano attorno e migliorano la loro posizione sociale. Scalano i posti più comodi, studiano, s’ingegnano: mettono addirittura in crisi la tranquillità dell’operaio svizzero medio, che resta inchiodato al suo sgabello con davanti, magari in poltrona, l’ex guitto italiano».

    Si legge poi nell'articolo un dato interessante:

    In Svizzera c’erano circa 30.000 bambini italiani clandestini, portati di nascosto dai genitori siciliani e veneti, calabresi e lombardi, a dispetto delle rigorose leggi elvetiche contro i ricongiungimenti familiari, genitori terrorizzati dalle denunce dei vicini che raccomandavano perciò ai loro bambini: non fare rumore, non ridere, non giocare, non piangere.

    Ce n'è per tutti: abbiamo fatto schifo perfino a quelli che oggi tanto disprezziamo (e dalle cui pazienti donne facciamo pulire il sedere ai nostri vecchi):

    In India, nel 1893, il console italiano scriveva a Roma per dire che in quella città tutti quelli che sfruttavano la prostituzione venivano chiamati “italiani”.

    Consoliamoci con qualche primato:

    Gian Antonio Stella, nel suo bellissimo libro “Quando gli albanesi eravamo noi”, ci ricorda che “….Quando si parla d’immigrazione italiana si pensa solo agli ’zii d’America’, arricchiti e vincenti, ma nessuno vuole sapere che la percentuale di analfabeti tra gli italiani immigrati nel 1910 negli USA era del 71% o che gli italiani costituivano la maggioranza degli stranieri arrestati per omicidio” o ancora che *il primo attentato nella storia con un’auto imbottita di esplosivo è stato fatto a New York, non da terroristi ma da criminali italiani *contro una banda avversaria.

    Siamo sempre i meridionali di qualcuno.

    Come ho già avuto modo di dire, mi fanno davvero sorridere - prima di generare un certo orrore e un maloccultato diprezzo - i razzisti di ogni sorta.

    I più "nordici" e "puri" tra i padani restano poco più che africani per un finlandese o uno svedese (l'abissale differenza di civiltà esigerebbe poi un paragone di natura non geografica ma astronomica, tipo distanza Terra-Sole).

    Per non parlare del fatto che i teorici del razzismo basano le loro convinzioni di "razza eletta" sulle teorie di Hitler (un "terrone" austro-ungherese, fatte le debite proporzioni), Goebbels (intisichito zoppo che non avrebbe passato nemmeno il test della circonferenza toracica alla visita militare), Goering (tossicomane e obeso, alla faccia della "salute di ferro") o Himmler (così insignificante da aver dovuto costruire le SS per ottenere una qualsivoglia forma di riconoscimento sociale).

    :ciaosai:


  • Super User

    Siamo sempre i meridionali di qualcuno.Al principio lo slogan fu: "creare un muro da Firenze in giù".

    Poi verso la fine degli anni '90, da Bolognese mi colpì nelle carte geografiche della Lega Nord lo spostamento del confine del Nord Italia dall'originario valico appenninico tra l'Emilia e la Toscana al Pò, declassando l'Emilia Romagna al centroItalia; avevano bisogno di dimostrare che controllavano il Nord e la situazione elettorale dell'Emilia gli devastava le statistiche, e così ci etichettarono come i terroni del nord.

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    Eravamo già preoccupati, in caso di Devolution, di doverci pure munire di passaporto per andare a Verona.

    Poi invece è andata grassa; a seguito dell'ultima tornata elettorale a loro favorevole anche in Emilia, sono già apparse nuove versioni di carte geografiche leghiste che collocano al Nord l'Emilia Romagna.

    image A Bologna non siamo più terroni. Solo da Firenze in giù continuano ad esserlo.

    Che gentile concessione. 🙂


  • User Attivo

    Se non sbaglio, secondo una recente norma, in caso di cori razzisti allo stadio l'arbitro ha la facoltà di sospendere la partita.

    Ma come al solito il pugno duro varrà solo per i poveracci.

    saluti


  • Super User

    Ci sentiamo forti, importanti noi Italiani! Noi che siamo nel G8, noi che ci sentiamo liberi di considerarci superiori agli immigrati provenienti dai paesi dell'Africa solo perchè loro hanno una pelle più scura e parlano l'Italiano con un'accento diverso dal nostro. Noi che siamo del "ricco nord" e che diamo le "briciole del nostro pane" a chi sta peggio di noi. Poi, non soddisfatti di essere una maggioranza di "elite" abbiamo dovuto dividirci fra chi è un "vero-elite" e chi è solo un "mezzo/finto-elite". Ci siamo divisi fra nord e sud. Abbiamo iniziato a dare soprannomi volontariamente offensivi agli Italiani del sud come "terrone". E stesso modo al sud hanno inziato a parlare nello stesso modo di noi. Ognuno considerando se stesso "vero-elite" e gli altri "finti-elite". Ma comunque e sempre uniti contro gli immigrati... perchè "spacciano droghe", perchè "rubano i bambini", perchè "sono sporchi" e per altre centinaia di "motivi". E infine, ognuno arrivato a considerarsi il più puro, il migliore degli italiani abbiamo iniziato a consolidare noi stessi e il nostro piccolo mondo. Ignorando le conseguenze di ciò che facevamo. Ognuno cercando di mettere al governo il proprio "partito locale" per ottenere vantaggi ci siamo allontanati dal concetto di "Italia unita a qualsiasi costo" nato nel 1861 per ritornare a quello di "tanti piccoli stati separati". Una volta Camillo Benso disse "ora che abbiamo fatto l'Italia dobbiamo fare gli Italiani". Vedendo quanta rivalità, discordia e razzismo interno al nostro stesso paese non credo che gli Italiani siano mai stati fatti. Quindi, alla fine, che differenza ci può essere fra essere chiamati la Repubblica Italiana e L'Unione delle Regioni della Penisola Italica? Alla fine ogni regione pensa a se stessa e "combatte" contro le altre. Ogni politico mette al primo posto il benessere della propria regione, e basta solo salire a Roma per sentire cori contro i Napoletani. Come può un paese sperare di crescere e prosperare se la qualità fondamentale, ovvero il senso di unione e di appartenenza viene a mancare proprio quando è più richiesto, ovvero nel momento in cui si decide di iniziare un progetto che coinvolga tutti? Finchè siamo divisi da questi muri di razzismo e egoismo che ci siamo costruiti intorno non possiamo sperare di crescere e poterci definire un paese unito.

    In ogni caso è triste pensare che un politico si comporti in tale maniera in pubblico... proprio lui che, come i suoi colleghi, dovrebbe cercare di dare il buon esempio.

    ...visto quello che succede è ovvio che all'estero ci considerano ciò che ci considerano.


  • User Attivo

    Ovviamente, in televisione non se ne è parlato proprio.
    Un tg che avesse riportato la notizia?
    Un tapiro a Salvini?
    Una puntata di Porta a Porta?
    Una puntata di Matrix?
    Un servizio delle iene?

    Nulla è accaduto...