• User Attivo

    negare shoah reato

    il consiglio deri ministri ha approvato la presentazione di un disegno di legge che prevede pene fino a tre anni per chi propagandi la superiorita' razziale (senza far riferimento ditretto alla shoah) e una pena da sei mesi a quattro anni per chi inciti ad atti persecutori per motivi etnici religiosi o compiuti a causa dell'orientamento sessuale. Cosa ne pensate?


  • User Attivo

    che potevano articolarla meglio sulla falsa riga di quelle leggi che in Francia o Austria condannano chi nega il genocidio armeno o quello perpetrato dai nazisti

    :ciauz:


  • User Attivo

    Da una frase dei "vento dell'est":
    La libertà cammina sempre piano piano.....


  • Super User

    Anche apologia di fascismo è un reato, ma fatta la legge, scoperto l'inganno.

    Io penserei a farle rispettare e creare una cultura di legalità, libertà e rispetto, soprattutto nella base, invece che fare atti su atti che mi ricordano tanto il termine "falsità".


  • Super User

    preferisco lavorare affinchè la società sviluppi da sola gli anticorpi a simili teorie che fare leggi che rischiano se male interpretate di diventare strumento per la censura.

    la cultura e solo la cultura può aiutarci a capire e non dimenticare.


  • Super User

    Si è dunque ripreso in mano il decreto Mancino del 1993, che nel 2006 era stato modificato dalla legge sui reati di opinione varata dalla Cdl, e si è ripristinato il carcere fino a tre anni (senza più l'ammenda fino a 6.000 euro in alternativa alla reclusione) «per chiunque diffonda in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o l'odio razziale o etnico, ovvero inciti (detenzione da 6 mesi a 4 anni) a commettere o commetta atti di discriminazione...». Il decreto Mancino ora ripristinato in tutte le sue parti prevede in luogo della «propaganda» la condotta della «diffusione» e l'«incitamento» invece dell'«istigazione». In altre parole, si è di nuovo abbassata l'asticella che, invece, nel 2006, aveva reso più difficile perseguire chi promuove «l'antisemitismo, l'odio razziale e gli atti di discriminazione per motivi religiosi, etnici e sessuali». E i riferimenti al negazionismo, quello per intenderci che ha animato anche l'altra sera l'intervento televisivo dello storico inglese David Irving, che fine hanno fatto? Nella relazione tecnica del ddl, c'è scritto che ora «sarà possibile reprimere con efficacia ogni forma di esternazione concernente la superiorità e l'odio razziale...». E questa soluzione lascia intendere che spetterà ai giudici decidere se e come forzare l'interpretazione della norma. Il portavoce della Comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, ha espresso il suo apprezzamento: «Plaudiamo all'iniziativa del ministro Mastella e siamo lieti che un argomento così delicato e importante abbia trovato l'unanimità nel nostro governo». Pacifici, poi, si augura che l'Italia faccia da apripista «per il provvedimento chiesto da Angela Merkel, presidente di turno della Ue, per tutti i 27 Paesi dell'Unione».
    fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/01_Gennaio/25/shoah.shtml


  • Super User

    Mi sembra ridicolo costringere qualcuno ex lege a rispettare i calcoli matematici fatti a suo tempo dai vincitori.

    Dire che i morti non furono 6.000.000 ma 100.00 diverrebbe reato..... ma allora anche dire che furono 5.999.999.... l'errore in quella statistica storica diventerebbe reato..... meglio potrebbe divenire reato pensarlo e dirlo in uno Stato dove dovrebbe vigere la libertà di parola e pensiero.

    Verrebbe imposto per legge alle attuali e future generazioni un atto di fede in un fatto di cui sono stati testimoni altri.... aberrante come qualsiasi vincolo al pensiero od alla parola.... e perchè allora non costringerci a non pensare che Nerone non bruciò Roma causando migliaia di morti ?!?!?

    Atto che sarebbe liberticida.... della libertà che milioni e milioni di morti hanno purtroppo collaborato a donarci.

    Sono 1000000 di volte schierato con la libertà di pensiero e di parola.... sarà la cultura e la capacità di trasmetterla della nostra società a genererare il personale rifiuto di tesi revisionistiche in ognuno di noi.

    Un sano scontro dialettico potrà sempre mettere a tacere tesi antistoriche.... ma ingiusto e codardo sarebbe imporlo per legge.

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    Mi sembra ridicolo costringere qualcuno ex lege a rispettare ...

    Paolo

    direi che te sei uno di quelli che considera ridicolo costringere la gente a rispettare le leggi

    alla berlusca insomma

    è così vero?
    dimmi che mi sbaglio su


  • Super User

    alla berlusca insomma
    Io invece direi che qui non sia bello parlare male di nessuno, visto che ognuno può avere differenti idee 😉

    dimmi che mi sbaglio su
    Sì, se credi che in questo forum si possano scrivere queste cose, ti sbagli e molto. Abbassiamo i toni per cortesia. 🙂


  • Super User

    @ludymilla said:

    direi che te sei uno di quelli che considera ridicolo costringere la gente a rispettare le leggi

    alla berlusca insomma

    è così vero?
    dimmi che mi sbaglio su

    Cara ludymilla.

    Innanzitutto io non sono "uno di quelli".... mi chiamo Paolo.

    Io ho affermato un concetto ben diverso da come tu lo hai voluto leggere isolando una singola parte di una intera frase.

    Ripeto: mi sembra ridicolo conculcare per legge il pensiero della gente perchè il sistema educativo si ha timore che non ce la faccia a generare il medesimo risultato.

    La ridicolezza (a mio parere) è però nulla se confrontata con il liberticidio di una tale legge.

    I poveri morti di quella tragedia hanno contribuito a donarci libertà di parola e di pensiero.... negare questi valori sarebbe profondamente ingiusto.

    Concludo chiedendomi cosa tu mai possa avere contro "Berlusca", per considerare sgradevole un paragone ad egli, quando ti poni su un forum con un avatar di triste, anche recente, memoria (forse, spero, involontariamente richiamato).

    Sottolineo infine che è la libertà di parola e pensiero che mi ti ha fatto rispondere e non il bisogno di confermare o smentire il fatto che ti sbagli.

    Con rispetto.

    Paolo