• Super User

    Bullismo ed educazione, qual'è il ruolo della scuola e della famiglia?

    Durante il periodo fascista la scuola (e non solo quella) appariva fortemente rigorosa nell'insegnare l'educazione; per molti sin troppo, arrivando a contenere l'espressione dell'individualità soggettiva.

    Sappiamo che il rigore comprendeva frequenti e dure pene corporali.

    Il '68 spazzò via questi sistemi, portò una ventata libertaria e permissiva, la fine (definitiva) delle pene corporali e per qualcuno anche dell'educazione.

    Ricordo che una primavera nella metà degli anni '90, stavo ammirando alcuni palazzi liberty di una splendida e rinata Budapest appena uscita dalla cappa comunista; erano stati restaurati con vera professionalità e mostravano il loro alto livello artistico.
    Arrivò un gruppo di studenti in gita accompagnati dagli insegnati e da loro alcuni si staccarono ed imbrattarono quell'arte con bombolette spray; scritte più o meno oscene inneggianti a squadre di calcio.
    Nessuno degli insegnanti si mosse, nè cercò di far cessare lo scempio. Nemmeno una parola.

    Erano italiani ovviamente.
    Ed i passanti Ungheresi guardavano sbigottiti.

    Abbiamo letto tutti, recentemente, di quell'insegnate a Palermo che ha fatto scrivere 'sono un deficiente' a quell'alunno che aveva offeso ripetutamente un compagno ritenuto gay.

    Abbiamo letto anche di come i genitori dell'alunno abbiano immediatamente provveduto a denunciare alla Magistratura la Professoressa.

    Ora, la Magistratura ha assolto quell'insegnante.

    Che ne pensate? 🙂


  • Super User

    Personalmente reputo che la scuola abbia qualche grossa responsabilità, come peraltro le famiglie..... e ciò derivi parzialmente (ma abbondantemente) dal lassismo propugnato nel 68 oltre che da piani di studi inadeguati e dal ruolo dei media e del sistema di valori propagandato da questi.

    1. oggi i genitori spesso sono i vecchi 68ttini, gli insegnati spesso pure... hanno propugnato una condotta libertaria e permissiva ai loro tempi.... oggi mi sembra non possano che essere lassisti.

    2. nelle scuole si vedono tollerate le "occupazioni"..... ma scherziamo ?!?!? ..... in quelle ore invece inserirei l'insegnamento della poco considerata "educazione civica", che dovrebbe divenire materia obbligatoria di tutto il percorso educativo dello studente.... dalle elementari all'università... due ore a settimana almeno.... materia seria al pari delle altre.

    3. responsabilizzazione economica (danni), amministrativa e penale (sanzioni) notevolmente maggiore dei genitori per le azioni dei figli.

    4. media italiani diffusori dei valori già bassi della nostra società.... velinismo e pretenziosità senza sforzo sono i pilastri su cui si muove lo showbiz..... mi capita di vedere la TV Svizzera.... è ben altra cosa.

    5. Rigidità (vedi Giuliani a New York) e pugno di ferro.

    "La propria libertà finisce dove inizia quella altrui".

    Paolo


  • Super User

    Io sono pienamente daccordo con quello scritto da Paolo.

    Aggiungerei che nell' era fascista io non c'ero ( peccato 😞 ) ma spesso mia nonna mi raccontava delle scuole in quanto vedeva come frequentavo le scuole superiori io e gli piaceva fare dei paragoni.

    Mi diceva che le pene corporee inflitte ad alunni erano quasi sempre a fin di bene, venivano attuate su alunni che non avevano fatto i compiti, alunni che non stavano attenti alla lezione o che diventavano dannosi per il resto della classe ( magari distoglievano dalla concentrazione anche altri alunni con buone intenzioni di imparare ciò che l' insegnante stava spiegando ).

    Spesso mia nonna aggiungeva che a Cesena, nelle scuole veniva attuata la punizione del grano. Consisteva nel mandare il ragazzino che in classe disturbava o aveva comportamenti inadeguati a coltivare le aiuole della città in granoturco.
    E questa mi sembrerebbe un' ottima soluzione !

    Con questo non voglio dire che sono daccordo con le pene corporali, anzi...
    però se devo scegliere tra quello che vedo al telegiornale di alunni che ne combinano di tutti i colori ed una dozzina di bacchettate sulle mani... preferisco le bacchettate.

    In Italia davvero non c'è più un briciolo di ragione nelle scuole 😞


  • ModSenior

    Concordo con Flep sul fatto che tra le bacchettate ed il disordine più totale che c'è oggi è senza dubbio meglio la prima opzione. Ma siamo nel 2007, parliamoci chiaro, oggi non è più proponibile un modello simile.
    Quello che penso è che oggi non c'è più il rispetto che, fino a pochi anni fa, ogni ragazzo aveva nei confronti degli insegnanti; e gli stessi genitori oggi sono talmente protettivi che non si rendono conto che, spesso, una piccola punizione non è un abuso da parte dell'insegnante, ma serve per educare l'alunno a non ripetere più un errore. Oggi, sia i bambini che gli adolescenti sono ipercoccolati e la tendenza attuale dei genitori è quella di difendere i ragazzi, spesso sbagliando. Forse questo si verifica anche perché la famiglia ha perso il suo ruolo sociale, ma questo è un altro discorso. Mi riferisco al caso della maestra che ha fatto scrivere 100 volte ad un alunno "sono un deficiente"
    perché aveva insultato un compagno di classe: cosa c'è di male? Se il ragazzo ha sbagliato qual è il modo giusto per fargli capire il suo errore? Denunciare la maestra? Certo, così gli altri alunni si sentiranno in diritto di insultare il compagno, 'tanto la prof se ci punisce va in galera'...
    Ho lasciato il liceo solo 5 anni fa, ma mi sembra che le cose siano cambiate tantissimo; se io fossi tornato a casa dicendo: 'sai mamma, la professoressa mi ha fatto scrivere 100 volte sul quaderno "Sono un deficiente" per aver chiamato gay un mio compagno', altro che denunciare la prof, i miei me le avrebbero date di santa ragione!
    A dare il tocco finale a questa già disastrosa situazione c'è la stampa: ormai il mondo della scuola è nell'occhio del ciclone, ed i media, per ogni minima notizia, ne fanno un caso nazionale. Un giornalista trova un video scherzoso su Youtube, in cui dei ragazzi simulavano un aggressione ad un diversamente abile, subito finisce in prima pagina come NUOVO CASO DI BULLISMO. L'indagine di Rignano Flaminio non era neppure iniziata, che secondo la stampa tutti gli indagati erano dei pedofili. Questo non fa altro che accanire ragazzi e genitori contro quest'istituzione che sta perdendo il suo valore educativo: lungi da me dire che non ci debba essere informazione, ma che questa sia equa, e non si spari a zero sempre e comunque, senza attendere le conferme di un giudice, perché si crea un modello negativo che spesso (per fortuna) non corrisponde alla verità.


  • Super User

    Io credo che non si possa generalizzare sul '68 ne continuare a pensare "che si stava meglio quando si stava peggio".

    Non tutti i professori ne tutti i genitori provengono dal '68 (inteso come movimento ideologico e politico, perchè ovviamente anagraficamente è pressochè evidente). Eppure le situazioni sono cmq uguali.

    In parte concordo con i punti di Paolo, ma circa la violenza, perchè le pene corporali non sono altro, non sarò mai e poi mai daccordo. Insegnare, educare attraverso atti di violenza, porterà i bambini e i ragazzi non ad essere più disciplinati ma solo a capire che la violenza è un mezzo per farsi ascoltare, per avere sopratutto potere visto che verebbe inflitta nelle scuole da chi a rigor di logica dovrebbe avere una certa autorità. Che un ragazzo studi e sia ubbidiente perchè impaurito dal dolore fisico o dall'umiliazione non porta a far si che diventi una persona responsabile e che non faccia del male agli altri, anzi genera altra paura.

    Poi concordo che le cause, le concause e le colpe sono di molti, della scuola, dei media, delle famiglie, dei politici tutti che fanno riforme scolastiche assurde, ma io insisto ancora sul potere di ogni singolo cittadino e dunque della società tutta.

    So benissimo che in molti non sono daccordo su questa mia affermazione, ma non si può dare la colpa sempre a terzi e mai farsi un esame di coscienza, perchè se è vero che la tv passa quello che gli fa comodo è anche vero che la gente se lo guarda. Dunque la colpa non sta solo nei media ma anche in chi non fa si che i media non si diriggano altrove.

    Nello specifico di questo caso della maestra io non trovo educativo l'idea di farglielo scrivere alla lavagna, ma mai mi sarei aspettata che un genitore di un ragazzo che ha offeso, umiliato un compagno andasse a denunciare un'insegnante per aver adottato un metodo educativo che riteneva idoneo.
    Mi sembra quantomeno assurdo e sono contenta che la magistratura abbia assolto l'insegnante.

    Poi sono per sanzioni scolastiche severe, ma credo anche ci voglia l'ascolto di questi ragazzi. Oggi i ragazzi tornano a casa e non trovano nessuno che li accolga, nessuno a cui raccontare la giornata, si mangia davanti la tv senza riuscire a scambiare una parola, a scuola gli insegnanti insegnano e basta. La scuola non dovrebbe essere solo nozioni, dovrebbe essere un educazione alla socializzazione e il rispetto degli altri, ma così non è più... o forse non lo è mai stato, non saprei!