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    Amnesty International sostiene il diritto di aborto dopo lo stupro

    **Amnesty sfida la Chiesa: sì all'aborto se c'è stato stupro **

    **Londra. **Amnesty International, dopo due anni di riflessione, ha deciso di dare il suo sostegno al diritto di aborto nel caso di donne rimaste incinte in seguito a uno stupro. Lo anticipa L'Independent, spiegando che la decisione verrà presa dai leader dell'organizzazione per i diritti umani riuniti in Messico, che si pongono così in rotta di collisione con la Chiesa cattolica e i cattolici di mezzo mondo. La decisione (già indicata ad aprile dal comitato esecutivo), che riguarderà anche le donne la cui vita viene messa a rischio dal parto, è stata presa da Amnesty dopo aver osservato l'uso dello stupro come arma di guerra in Darfur. Amnesty ha già fatto infuriare il Vaticano ampliando la sua definizione di diritti umani all'accesso all'aborto.
    L'Independent cita quindi il card. Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio per Pace e Giustizia, per il quale i cattolici potrebbero boicottare Amnesty a livello mondiale se non tornerà sui suoi passi. «Se Amnesty International persiste in questo corso d'azione, individui e organizzazioni cattoliche devono toglierle il sostegno perché nel promuovere il diritto d'aborto, Amnesty ha tradito la sua missione».
    I delegati cattolici alla conferenza internazionale di Amnesty in corso in Messico porranno forse il problema, ma la maggior parte dei 400 delegati riuniti sono a favore della scelta dell'organizzazione. Fondata nel 1961, Amnesty ha anche beneficiato dell'appoggio del Vaticano per crescere alle attuali dimensioni mondiali, con 1,8 milioni di membri. Il vicesegretario generale, Kate Gilmore, nega che l'organizzazione sia diventata «pro-aborto», sottolineando che Amnesty segue gli imperativi legali, e non teologici. «La posizione di Amnesty - spiega - non è per l'aborto come diritto, ma per i diritti umani delle donne, che devono essere libere da paura, minacce e da coercizioni quando affrontano le conseguenze dello stupro e altre violazioni dei diritti umani».
    L'organizzazione, aggiunge Gilmore, «sta accanto alle vittime o ai sopravvissuti di violazioni dei diritti umani. La nostra politica riflette l'obbligo di solidarietà che abbiamo come movimento per i diritti umani nei confronti, ad esempio, di coloro che hanno subìto lo stupro in Darfur. Queste donne sono anche emarginate dalle loro comunità perché sono rimaste incinte, dopo la violenza subita. Il nostro movimento è dedicato alla difesa dei diritti umani, non a sostenere specifiche teologie».
    Per il Vaticano, scrive ancora l'Independent, così facendo Amnesty usa un doppio standard, da una parte si oppone alla pena di morte in ogni caso, ma in alcuni casi ora «condanna l'uccisione di un bambino non nato».
    Patrizio Nissirio

    da SiciliaOnline


    CS68-2007: 13/06/2007

    Amnesty International precisa la propria posizione sull?aborto e replica al Cardinale Martino: mai ricevuti finanziamenti da Vaticano o da organizzazioni che dipendono dalla Chiesa Cattolica

    La Sezione Italiana di Amnesty International, in relazione alle dichiarazioni del cardinale Renato Martino (rif: comunicato stampa del 13 giugno del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace), secondo cui a seguito della ?presa di posizione arbortista di Amnesty International (?) conseguenza inevitabile di tale decisione sarà la sospensione di ogni finanziamento a Amnesty da parte delle organizzazioni ed anche dei singoli cattolici?, precisa di non aver mai ricevuto finanziamenti dal Vaticano o da organizzazioni che dipendono dalla Chiesa Cattolica.

    Lo Statuto internazionale dell?organizzazione per i diritti umani recita, all?art. 1: ?Amnesty International è indipendente da governi, partiti politici, chiese, confessioni religiose, organizzazioni, enti e gruppi di qualsiasi genere e svolge la propria attività prescindendo da ogni tendenza a loro propria?.

    Rispetto alle altre affermazioni del cardinale Martino, Amnesty International precisa che nell?aprile 2007 ha adottato una propria policy su alcuni specifici aspetti riguardanti l?aborto.

    Questa policy ha avuto origine nel contesto della campagna ?Mai più violenza sulle donne?, che ha messo in luce la drammatica realtà di donne e bambine vittime di violenza sessuale e che subiscono ancora oggi le conseguenze della violazione dei loro diritti sessuali e riproduttivi. La sua adozione è stata preceduta da una lunga consultazione internazionale tra le Sezioni Nazionali, i Gruppi e i soci dell?associazione.

    La policy adottata consentirà all?associazione di occuparsi di questioni specifiche riguardanti l?aborto, nella misura in cui queste sono direttamente legate alle attività di Amnesty International sul diritto alla salute e sulla violenza contro le donne.

    Amnesty International pertanto chiederà agli Stati di:

    ? fornire a uomini e donne informazioni complete riguardanti la salute sessuale e riproduttiva;
    ? modificare o abrogare le leggi per effetto delle quali le donne possono essere sottoposte a imprigionamento o ad altre sanzioni penali per aver abortito o cercato di abortire;
    ? garantire che tutte le donne con complicazioni sanitarie derivanti da un aborto abbiano accesso a trattamenti medici adeguati, indipendentemente dal fatto che abbiano abortito legalmente o meno;
    ? garantire l?accesso a servizi legali e sicuri di aborto a ogni donna la cui gravidanza sia dovuta a una violenza sessuale o a incesto o la cui gravidanza presenti un rischio per la sua vita o la sua salute.

    Sulla base della policy adottata, Amnesty International:

    ? non svolgerà campagne generali in favore dell?aborto o di una sua generale legalizzazione;
    ? non giudicherà se l?aborto sia giusto o sbagliato;
    ? non consiglierà a singole persone di proseguire o interrompere una gravidanza;
    ? non prenderà posizione sul fatto che una donna debba o meno abortire nelle circostanze sopra descritte, ma chiederà agli Stati di assicurarle la possibilità di ricorrere all?aborto in maniera sicura e accessibile e di prevenire gravi violazioni dei diritti umani correlate alla negazione di questa possibilità;
    ? naturalmente, proseguirà a opporsi a misure di controllo demografico coercitive come la sterilizzazione e l?aborto forzati.

    FINE DEL COMUNICATO Roma, 13 giugno 2007

    da http://www.amnesty.it/pressroom/comunicati/CS68-2007.html


    Cosa ne pensate?


  • Super User

    --- le dichiarazioni del cardinale Renato Martino (rif: comunicato stampa del 13 giugno del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace), secondo cui a seguito della “presa di posizione arbortista di Amnesty International (…) conseguenza inevitabile di tale decisione sarà la sospensione di ogni finanziamento a Amnesty da parte delle organizzazioni ed anche dei singoli cattolici”,Che vi siano mai state o meno, è noto a tutti il grande lavoro che Amnesty porta avanti.
    Mi sembra dunque il momento per cominciare noi cittadini, cattolici e non cattolici a cominciare a dare un piccolo aiuto.

    ... anche per le donne del Darfur 🙂

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  • Super User

    Si bravo Andrez, io non ci ho pensato, non volevo influenzare la discussione! 😛


  • Super User

    :ciauz:

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  • Super User

    Ho letto anche la parte della Solidarità GT per le donne. Mi chiedo se qualcuno si rende conta di cosa si intende lo stupro come arma di guerra ai danne di donne e bambini.

    A volte mi viene da pensare che anche con tutta la buona volontà nessun uomo riuscirà mai a capire davvero cosa significhi. Ed ad alcuni neanche interessa più di tanto.

    Però ci si sente in diritto di giudicare le donne sulle loro scelte circa la gravidanza. Quanta ipocrisia e perbenismo! 😞

    Mi piacevo sottolineare un'altra parte del sito AI, quello dell'educazione!!

    Trovo ci siano delle idee molto interessanti per i più piccoli, per avviarli verso il rispetto di se stessi, degli altri e dei più deboli.

    Sezione Educazione!

    Tanto perchè AI "fallisce la sua missione"!!! :():


  • Super User

    Mi piacevo sottolineare un'altra parte del sito AI, quello dell'educazione!!

    Trovo ci siano delle idee molto interessanti per i più piccoli, per avviarli verso il rispetto di se stessi, degli altri e dei più deboli.

    Sezione Educazione!

    Tanto perchè AI "fallisce la sua missione"!!! :():


  • Super User

    @Vampiretta said:

    Ho letto anche la parte della Solidarità GT per le donne. Mi chiedo se qualcuno si rende conta di cosa si intende lo stupro come arma di guerra ai danne di donne e bambini.
    Viene anche usata come arma per la "pulizia etnica" ed e' una cosa terribile, soprattutto nei conflitti etnici, si uccidono e/o torturano e stuprano le donne per colpire gli uomini, la donna vista come oggetto (e il che non ci pone distanti da queste situazioni purtroppo, nonostante ci definiamo "civili"), perche' la donna viene considerata di proprieta' dell'uomo e colpendo la donna si vuole colpire l'uomo e colei che genera il nemico. Per il primo motivo spesso gli stupri avvengono di fronte alla comunita' nemica o di fronte ai parenti maschi. Il ripudio e' quasi scontato. Lo stupro in questi casi puo' essere visto come genocidio, essendo uno "stupro etnico".

    Anche per questi motivi lo stupro in certi casi diventa un reato il cui giudizio ricade sotto la competenza del Tribunale istituito dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per giudicare i crimini di una guerra (ad esempio nel caso dell'ex Jugoslavia). Non si comprende fino in fondo le atrocita' e le conseguenze di questi atti disumani.


  • Super User

    Però ci si sente in diritto di giudicare le donne sulle loro scelte circa la gravidanza. Quanta ipocrisia e perbenismo! 😞

    Penso che ci troviamo di fronte a qualcosa di ben più grave dell'ipocrisia e del perbenismo.

    La parte più retriva della chiesa è tutt'ora fermamente certa che il corpo delle donne gli appartenga, a loro come istituzione religiosa sovrannaturale e che a loro spetti il diritto di decidere sulla sessualità e sul dolore, sulla dignità e l'aborto, sul cosa debba poter subire e su come si possa usare il corpo delle donne o meno.

    Da questo concetto che viene custodito così gelosamente nascono e si alimentano tutt'ora le degenerazioni di questa Società e le sue tante violenze nelle sue svariate forme sulle donne.

    Abbiamo già parlato a lungo di questi aspetti, ma non è mai abbastanza che ora la tendenza, con questo nuovo Papa e chi gli stà di fianco è quella di esasperare ogni situazione e conflitto, mettendo i cattolici stessi gli uni contro gli altri.


  • Super User

    @Lkv said:

    Viene anche usata come arma per la "pulizia etnica" ed e' una cosa terribile, soprattutto nei conflitti etnici, si uccidono e/o torturano e stuprano le donne per colpire gli uomini, la donna vista come oggetto (e il che non ci pone distanti da queste situazioni purtroppo, nonostante ci definiamo "civili"), perche' la donna viene considerata di proprieta' dell'uomo e colpendo la donna si vuole colpire l'uomo e colei che genera il nemico. Per il primo motivo spesso gli stupri avvengono di fronte alla comunita' nemica o di fronte ai parenti maschi. Il ripudio e' quasi scontato. Lo stupro in questi casi puo' essere visto come genocidio, essendo uno "stupro etnico".
    Inoltre di solito per ottenere la "pulizia etnica" uccidono i bambini e stuprano le donne anche al fine di far procreare una "nuova etnia".

    A me parlarne, anche se apro topic e tc, fa venire un mal di stomaco e un senso di impotenza terribile. Mi scuso in anticipo se in alcuni casi sarò più dura e meno diplomatica, ma è davvero difficile pensare a quello che le donne devono subire senza che nessuno muova un dito. La donna è un oggetto, una mercanzia... e questo ancora ovunque. Ovviamente ogni paese con i propri distinguo, con le proprie violenze fisiche e psicologiche, ma ancora dopo millenni è così!

    Concordo con Mamilù, ora più di prima con il nuovo Papa le cose stanno peggiorando sulla libertà di tutti e sopratutto delle donne.

    Per altro ancora una volta associazioni cattoliche vanno si ad aiutare i popoli ma facendo comunque una funzione di indrottinamento. Io questa non la trovo propriamente una buona azione, sembra quasi una forma di ricatto. Fermo restando che cmq rischiano la vita anche loro, ma è il vertice che dovrebbe cambiare testa perchè io non sono così sicura che i missionari che stanno vicino a donne e bambine stuprate siano poi così integralisti verso quello che può essere il bene fisico e mentale della donna.