• Super User

    Nucleare?

    Il disastro nucleare di Černobyl del 26 aprile 1986 e le polveri radioattive portate dal vento e cadute abbondantemente in tutto il nord Italia contaminando auto e verdure, animali e case, ed alzando paurosamente negli anni successivi la mortalità per cancro dei cittadini, dimostrò non solo che le centrali nucleari non erano sicure, ma che le distanze non esistevano col nucleare.

    Il Referendum del 8-9 novembre 1987 sancì la fine del nucleare in Italia, (come in Svezia e Austria) ma aldilà dei progetti e delle promesse, mai una seria progettazione alternativa è stata fatta, e da allora l'Italia spende montagne di soldi per comprare anche energia nucleare dalla Francia.

    Tra le tante spese gonfiate, non produciamo l'energia che consumiamo e la paghiamo ad altri che la producono per noi.

    Di fronte all'urgenza energetica, sempre più pressante diviene la proposta di rivedere la questione delle Centrali Nucleari.

    Politici noti e Tecnici esperti ci assicurano che ora problemi non ve ne sono più, che tutto è sotto controllo nelle Centrali Nucleari Moderne.

    Purtroppo la gestione dei rifiuti napoletani ci insegna che non esiste proprio una gestione politico-tecnica ***sicura; ***amministratori ed aziende hanno mentito e truffato alle spalle dei cittadini, arricchendosi sulla loro pelle.

    Sappiamo anzi come in alcune delle migliaia di discariche abusive campane siano stati trovati resti delle scorie radioattive provenienti da centrali nucleari non meglio identificate.

    Le centrali a fusione nucleare produrrebbero, come principale tipo di scoria, elio 4 che è un gas inerte e assolutamente non radioattivo, inoltre non userebbero sistemi a combustione e quindi non inquinerebbero l'atmosfera (di fatto non avrebbero emissioni di pericolosità rilevante). In più dovrebbero essere in grado di ottenere grandi quantità di energia, superiori rispetto a quelle delle centrali a fissione odierne.

    Ma che ne dite, affidiamo ad un Bassolino e ad una Impregil di turno la gestione e la costruzione della nostra prossima Centrale Nucleare?

    Forse possiamo sentirci sicuri nell'affidare a qualcuno dei nostri allegri politici ed affidabili quanto oneste aziende un progetto simile?
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    Le scorie radioattive prodotte ed il loro smaltimento sembra rimangano il vero problema, visto che i cittadini campani si stanno incazzando sempre più ed inspiegabilmente non le accettano più nelle loro discariche abusive.

    imageAlla Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari SpA) - impresa pubblica, :gtsad: è stato affidato il decomissioning delle scorie radioattive che con la Areva (un gigante francese delle tecnologie nucleari) hanno ricevuto 250 milioni di Euro, :crying: - per il trattamento in Francia di 235 tonn. di materiale nucleare tutt'ora giacente, dopo 20 anni, 😢 nelle nostre ex centrali di Caorso (190 tonnellate di materiale), Trino (32 tonnellate) e Garigliano (13 tonnellate).

    Dobbiamo insomma ancora "smaltire" 58.000 m³ di scorie radioattive; (la radiotossicità del combustibile esausto decresce nel tempo e pareggia quella dell’uranio inizialmente caricato nel reattore solo dopo 250.000 anni).

    imageCarlo Rubbia, uno dei nostri massimi scienziati e premio Nobel per la fisica, ha proposto un metodo per lo smaltimento delle scorie radioattive rendendole inerti.

    Lo ha proposto a diversi Governi italiani, i quali ovviamente non lo hanno ascoltato, rifiutando la proposta.
    Forse non aveva abbastanza raccomandazioni.

    Ora sembra che Rubbia sia emigrato, e stia sviluppando la cosa con il Governo spagnolo.

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  • Super User

    Al di là del disastro di Cernobyl, dovuto per lo più alla scarsissima sicurezza dell'impianto, oltremodo datato già all'epoca, si devono ricordare i numerosissimi incidenti (generalmente ampiamente minimizzati) che sono occorsi alle centrali nucleari nel mondo.
    Uno dei paesi più avanzati in tal senso è il Giappone, ma l'incidente della centrale di Kashiwazaki-Kariwa del luglio scorso ha posto seri problemi in materia di sicurezza degli impianti. La Tepco, l'industria proprietaria dell'impianto ha taciuto per oltre 5 ore l'accaduto,e in seguito lo ha minimizzato pesantemente, ma in Giappone si scatenò un putiferio, probabilmente dovuto al fatto che quella nazione, l'unica al mondo ad aver visto da vicino le conseguenze di un impatto con bombe atomiche, è particolarmente sensibile all'argomento.

    In realtà gli incidente negli impianti nucleari sono tantissimi, ad esempio Three Mile Island, Kummel, ecc...., e ci dicono che nessun impianto può davvero essere sicuro, e che anche considerando tutto poi sovviene l'imponderabile (a Kashiwazaki-Kariwa è stato un terremoto a scatenare il guasto). Ma del resto, non ci avevano detto che le torri gemelle di New York avrebbero resistito ad un impatto con aerei di linea di grandi dimensioni ?

    Io sinceramente non credo molto a ciò che dicono i governanti, finchè hanno interesse che quello che dicono sia creduto. Un esempio a noi vicino riguarda il termovalorizzatore di Brescia, considerato uno dei migliori al mondo. A prescindere del fatto che nella commissione che ha dato tale primato all'impianto c'era, guarda caso, proprio l'azienda che ha costruito il termovalorizzatore, azienda che nei prossimi anni dovrà costruirne molti altri in Italia, la prima cosa che mi chiedo è perchè la stessa Comunità Europea vieta la dizione "termovalorizzatore". Forse perchè induce in errore la gente e fa credere che l'impianto faccia qualcosa che in realtà non può fare (ciò lo impediscono le leggi della termodinamica) ?

    Chi c'è stato, nell'inceneritore di Brescia, assicura che ci sono molte cose che non tornano e chi dovrebbe chiarire non spiega, non risponde ai dubbi e alle domande che sorgono. Tra tutte, due domande: il filtro trattiene ciò che non dovrebbe andare nell'aria, ma poichè il filtro ha un diametro di 6 micron, le particelle più piccole che fine fanno ? Passano lo stesso ?
    E poi, soprattutto, il filtro come viene smaltito ?
    A queste domande nessuna risposta.

    Allo stesso modo mi chiedo se sugli impianti nucleari ci danno le risposte giuste, ma soprattutto se noi poniamo le domande giuste.
    Un rapporto commissionato da Greenpeace dimostra che gli impianti nucleari non solo non sono sicuri, ma sono anche non convenienti.
    Sulla sicurezza basterebbe controllare tutti gli incidente occorsi agli impianti, e fare un giro intorno alla centrale del Garigliano, dove per lunghi anni, nonostante l'impianto sia chiuso da tempo (però è sempre sorvegliato, e la sorveglianza e il controllo che non ci siano perdite si fa, e costa moltissimo, cosa che nessuno dice e soprattutto nessuno inserisce nei costi del nucleare), si sono potute osservare interessantissime specie di animali del tutto sconosciute (tipo la gallina a due teste !).
    Ma soprattutto non sono convenienti, perchè nei costi del nucleare non si considerano, appunto, i costi per il mantenimento delle centrali chiuse (il nocciolo rimane attivo per anni e anni ed è pericoloso), e i sussidi alle imprese per la ricerca nel campo dell'energia nucleare. Nell'ultimo programma quadro per la ricerca europea, le tecnologie nucleari hanno ricevuto più di 1,2 miliardi di euro, mentre le energie rinnovabili solo 390 milioni di euro. Questo mi pare un elemento fondamentale per considerare se e quanto il nucleare sia realmente conveniente.
    Ovviamente non tralascio il costo dello smaltimento delle scorie radioattive, che è decisamente molto superiore a quello che in genere dicono. Questo perchè negli ultimi 15 anni, lo smaltimento di questo tipo di rifiuti spesso avviene con modalità "non convenzionali" (più o meno si mettono in fusti, si inviano da qualche parte - ad esempio in Campania che ha raccolto in 15 anni i rifiuti di tutta l'Italia e di parte dell'Europa, ecco perchè le discariche sono piene- e lì in quella zona i politici locali, d'accordo con imprese e politici nazionali, fanno in modo che i rifiuti siano smaltiti in maniera semplice e poco costosa, ad esempio si mettono sotto una strada !!! Per queste cose, che non mi invento, ci sono numerosi processi in corso, che ovviamente finiranno in prescrizione).
    Se il normale costo dello smaltimento è 100, lo smaltimento in modi semplificato costa 10, quindi ecco che il nucleare diviene all'improvviso conveniente. Però poi il costo si trasferisce sulla sanità che si dovrà occupare dell'aumento dell' 80% dei tumori in alcune zone d'Italia, ma alla ditta che costruisce la centrale va il plauso per aver creato una energia pulita, sicura e conveniente.

    Il problema è che le malattie indotte dal trattamento dei rifiuti nucleari si manifestano con anni, spesso con decenni, di ritardo, quindi è facile far finta di niente al momento di decidere sulle operazioni di trattamento. Nei siti immediatamente adiacenti centrali nucleari, come ad esempio a Sellafield in Inghilterra, però si è riscontrato un aumento dei casi di leucemia fino a 14 volte superiore alla media nazionale. Anche questi sono costi di cui si dovrebbe tenere conto. Ma nessuno lo fa, e soprattutto nessuno lo dice !

    Secondo alcuni studiosi il nucleare sarebbe conveniente in termini economici, ma ciò, a parte il fatto che non si considerano anche i costi dello smaltimento delle scorie e l'impatto sanitario, si scontra pesantemente contro l'evidenza che in nessuna nazione gli investimenti privati si muovono nella direzione dell'industria nucleare. In USA e in Gran Bretagna il mercato è stato liberalizzato da tempo, eppure nel campo nucleare investe solo e soltanto il governo centrale con enormi sussidi. Se fosse così conveniente non pensate che qualche privato si butterebbe nell'affare ?

    In realtà i costi del nucleare sono molto più alti di quelli esibiti, e il problema delle scorie radioattive non è stato per niente risolto, e forse non lo sarà mai (si è pensato anche di spararle nello spazio, speriamo non esista vita su altri pianeti, se no immaginate quanto si incazzeranno !!!!).
    C'è anche da aggiungere che per far funzionare una centrale nucleare serve l'uranio, che è, al pari del petrolio, limitato. Si calcola che le riserve economicamente sfruttabili di uranio sono di soli 50 anni circa. Inoltre l'Italia non ha nemmeno miniere di uranio, dovrebbe comunque prenderlo all'estero, mantenendo la sua dipendenza.
    Ancora, dal punto di vista ingegneristico sono stati fatti pochi progressi, e in ogni caso nessuno in Italia, paese che non ha brevetti ingegneristici nel settore. Chi ci guadagna nell?imporre una tecnologia come il nucleare sono i detentori dei brevetti che rimangono multinazionali private estere. Le centrali nucleari sono costotissime, e la loro costruzione è molto lunga, dura circa 10 anni. Ma soprattutto una centrale nucleare non è eterna, dura in media dai 20 a i 50 anni (La centrale Yankee Rowe del Massachussets, chiusa nel 1991, fu costruita nel 1960 a un costo, in dollari 1993, di 186 milioni; lo smantellamento completo costò 370 milioni di dollari, quasi il doppio di quanto speso per costruirla. E? DURATA 31 ANNI!), dopo di ché rimane solo una cattedrale nel deserto, piena di scorie contaminate, anzi essa stessa è una enorme grande scoria, pericolosa ed inutilizzabile. Occorrono circa 10 anni solo per raffreddare il nocciolo, poi rimarrebbe il problema di rimuovere la struttura, contaminata anch'essa. Come si rimuove ? Quante persone dovranno morire di cancro per rimuoverla ? E soprattutto per portala dove ?

    Invece di costruire ed incentivare il nucleare come fonte di energia alternativa, sarebbe meglio destinare i fondi della ricerca a fonti davvero pulite e sicure, oltre che rinnovabili, come ad esempio l'eolico o il solare. Anche il primo ministro spagnolo Zapatero è della stessa opinione, avendo annunciato di voler uscire definitivamente dal nucleare e puntare sulle fonti rinnovabili.
    Semplicemente sostituendo le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo si avrebbe una riduzione notevole del consumo energetico. Utilizzando le tecnologie più efficienti, si è calcolato porterebbe ad una riduzione del fino al 50% del fabbrisogno energetico mondiale. Ciò porterebbe ad avere addirittura meno centrali, ma forse è questo che le lobby energetiche non vogliono.

    Nel frattempo noi italiani avevamo scoperto qualcosa di importante nel campo energetico, e che facciamo ? Facciamo scappare il suo inventore che se ne va in Spagna. Fabrizio Corona, invece, e tanti politici che rubano a man bassa ogni santo gionro, invece ce li teniamo stretti !

    Che dire sul punto ?


  • User Newbie

    Di grazia, quanti luoghi comuni!!!!!

    Fate un salto su


    e dateci una letta 😉

    Riporto quanto possibile dal limite caratteri per singolo post
    Il sovradimensionamento, ad esempio, costa e non ti garantisce la disponibilità energetica. Basta guardare a cosa è accaduto e accade in Germania con l'energia eolica.
    Da questo punto di vista i detrattori delle rinnovabili hanno gioco facile:

    • eolico e solare (a concentrazione o fotovoltaico) non sono dispacciabili, dobbiamo trovare forme di accumulo oppure essere disposti a cambiare il modello di consumo (probabilisticamente impossibile). Se non posso essere certo che una fonte mi fornirà l'energia della quale ho bisogno devo tenere pronte delle centrali che possano sopperire ai cali in tempi rapidi.
    • Riguardo al solare termodinamico, è vero che ha una forma di accumulo, ma da quello che so è progettata non per fornire continuità alla rete o dispacciabilità ma per semplificare l'accoppiamento con una centrale a ciclo combinato/nucleare.
      Fuel cell e vettori energetici

    Per come la vedo io, attualmente il fuel cell (sia di "vecchia" concezione che di nuova, ossia con la facoltà di operare trasformazioni su molecole più o meno complesse di idrocarburi, tipo il metanolo, in idrogeno; senza quindi produrre energia elettrica tramite ossigeno ed idrogeno, il traguardo comunque è l'energia elettrica a fusione) è uno specchietto per le allodole.
    L'idrogeno non è (in generale) disponibile in natura, per cui va estratto dagli idrocarburi (ma si ha un CO2 come scarto) o dall'acqua (ma è richiesta molta energia).
    La via perseguibile al momento (in una ottica di riduzione dell'inquinamento globale e non locale, es. città) è solo quella dell'acqua. L'energia elettrica necessaria da dove arriva?

    • dal petrolio: abbiamo scarico di gas nell'atmosfera.

    Auto diesel turbo iniezione diretta
    efficienza del solo motore a scoppio -> <20% medio
    perdita di efficienza della frizione -> trascurabile in autostrada, rilevante (5-10%) in città
    efficinza della trasmissione motore-ruote -> 95%
    Totale: 0.20*0.95=19% (caso migliore)

    Questo non considerando la perdita durante la raffinazione del diesel.
    Se prendiamo un benzina abbiamo il 10% in meno di efficienza tipica.
    Vs
    Auto Elettrica
    efficienza di una turbina a petrolio o gas (ciclo rankine combinato) -> circa 55%
    efficienza tipica di un motore elettrico in continua -> 85%
    efficienza batterie ai polimeri di litio -> 96%
    efficienza del trasporto di corrente -> 80%
    Totale: 0.550.850.96*0.8=35.9%

    Questo ipotizzando che tutta la corrente arrivi dal petrolio, cosa che non è sempre vera, anzi.

    • dal nucleare: abbiamo scorie (ma volendo sarebbero eliminabili al >95%) e ambientalisti incompetenti (praticamente tutti quelli che si muovono in piazza). Il livello di radiazioni che i cittadini francesi delle città con centrale nucleare assorbono a causa delle centrali stesse è 1/10 di quello prodotto dal loro corpo umano
    • da fonti rinnovabili
      Ebbene, come si producono le celle solari e i ventilatori per il vento? Con energia elettrica. Dove viene presa? Petrolio.

    Valutando attentamente

    • il costo energetico ( = quanta energia viene usata in totale a livello globale, la cosa è naturalmente approssimata ma può essere MOLTO vicina alla realtà) al momento della costruzione
    • l'energia prodotta nella loro vita
    • il costo energetico necessario a smaltire l'oggetto quando non più utile (ok, si possono usare le discariche, ma evitiamolo)

    si ha il bilancio energetico globale.

    Ovviamente, se il bilancio energetico globale è passivo la cosa è una fregatura.
    Per le fonti rinnovabili (a grande distanza il solare fotovoltaico, poi eolico e prossimo allo zero il solare per riscaldamento acqua) il segno è NEGATIVO. Quando buttate una cella solare avete prodotto meno energia di quella necessaria a produrla e a smaltirla: per compiere un ciclo vi serve energia, che quindi deve arrivare da altre parti (che non siano rinnovabili, ovvio: avremmo una catena senza fine). Il nucleare e il petrolio sono attivi: il primo produce scorie ed il secondo gas, però alla fine almeno POTETE FARCI QUALCOSA con l'energia che vi avanza dopo aver sottratto quella necessaria ad estrarli e purificarli e costruire i filtri ecc ecc.

    Curiosità, lo stesso vale per le marmitte catalitiche, però lì l'obiettivo era chiaro eliminare molto inquinamento "dalle città". Poi nessuno disse (proprio nessuno no, diciamo che gli ambientalisti, da superficiali che sono, non lo dissero) che l'inquinamento si spostava (ed aumentato) nelle zone industriali.

    L'idrogeno al momento è ottimo (se escludiamo i problemi connessi allo stoccaggio, trascurabilissimi tra l'altro in presenza di nanoserbatoi ad idruri metallici ) solo per SPOSTARE l'inquinamento fuori dalle città, consci però del fatto che dove l'inquinamento viene prodotto ve ne sarà di più di quello che si avrebbe in città.

    Io non dico che il rinnovabile sia da escludere: è ottimo per fornire energia elettrica in luoghi dove la rete non arriva o non è bene arrivi (in casette in montagna, dove il sole batte si possono avere acqua calda ed energia elettrica sfruttando solo il sole senza deturpare l'ambiente).

    Il Falso Mito delle Scorie Nucleari

    I detrattori dell'energia nucleare spesso (anzi SEMPRE) si appellano impunemente e con estrema ignoranza al - falso - problema delle scorie, evidentemente senza la minima cognizione di causa ed informandosi presso siti faziosi che sanno solo guardae al passato.

    In parole povere, la scorie delle centrali più moderne vengono riutilizzate come nuovo combustibile o incenerite/vetrificate.
    Detto più tecnicamente in termini ingegneristici ====> da una parte si termalizzano i neutroni per fertilizzare il torio (fertilizzare il torio porta con sè alcune precauzioni extra dovute ad effetti radiologici collaterali), dall'altra si lascia una quota di neutroni ad altissima energia per incenerire efficacemente le scorie. Si può analogamente utilizzare il plutonio di scarto degli LWR, oggi considerato una scoria, per produrre energia e fertilizzare il torio, che si trasmuterebbe così in U233 nel reattore stesso, senza arrivare a dare transuranici pesanti e molto problematici e risolvendo il problema radiologico.
    Da un punto di vista fisico-neutronico si può fare e si fa già.
    Stesso discorso della vita media di una centrale: quelle in progettazione arrivano sino a 80-90 anni.
    Per le scorie degli impianti più attempati tradizionalmente si usano bunker rinforzati, che vengono testati facendoli cadere da 100-200 metri sul punto più fragile, sono garantiti a vita (una volta lì, le scorie non escono più)

    Che cosa sono le Scorie Nucleari?

    Partiamo dall'inizio, gli scarti di una centrale a fissione si dividono un due macrogruppi:

    • gli attinidi minori - Curio, americio, nettunio, plutonio...
    • i frammenti di fissione - Cesio, selenio, iodio e un debole emettitore beta, il Tecnezio99 separabile per cromatografia di scambio ionico

    I primi sono i più radiotossici a causa dei loro lunghissimi tempi di dimezzamento.
    Quel che si è pensato di fare dalla fine degli anni '70 ad oggi è trasmutarli per cattura neutronica in elementi pesanti che siano di nuovo fissili, in modo da poterli reintrodurre nel reattore, in aggiunta al combustibile standard, per produrre altra energia.
    Per il secondo gruppo si parla ancora di cattura neutronica ma stavolta i nuclei che si raggiungerebbero, a partire da tali frammenti, sono stabili o con tempi di dimezzamento brevi.
    Gli Accelerators Driven System (non necessariamente sottocritici, più avanti vedremo perchè) hanno ovviato a tutti i possibili inconvenienti, già da un paio di anni fa.

    Cosa c'è dentro le scorie nucleari e in che quantità?

    Le scorie che hanno subito riprocessamento presentano, in ordine, tracce minime di U236 e Pu239, ove le concentrazioni massime di Bq per kg di penetratore sono

    • U238 15 * 10^6 Bq/kg
    • U235 1,8 * 10^5 Bq/kg
    • U236 6,2 * 10^4 Bq/kg
    • Pu239 + Pu240 0,8-12 Bq/kg
      Ci sono circa 12 Bq Pu per ogni 15 * 10^6 Bq di materiale riprocessato.
      Cioè per ogni kg si hanno soltanto 5 ng di plutonio, una miseria.
      Grazie a queste banali relazioni, in Finlandia, senza troppa fatica, è stato individuato un deposito geologico di scorie nucleari capace di contenerne fino al 2050 (di tutte le centrali europee), si stima che in natura ce ne siano altre 500 o giù di lì. È ovviamente un caso limite, nel senso che ogni scarto dovrebbe finirci lì bello e imballato, ma noi sappiamo anche che il 99% delle scorie di una centrale elettronucleare può essere ridotto, l'1% incenerito, e si sta selezionando il mix che porti a costi più bassi possibili.Tirando le somme, l'Italia DEVE passare al nucleare semplicemente perchè grazie ad esso produrrà massicciamente idrogeno* e ci manderà gran parte dell'industria pesante (che è quella che tira di più).
    • A dire il vero, l'efficienza della conversione energia elettrica ==> idrogeno (elettrolisi) è piuttosto bassa. Il 70% ideale va considerato rispetto all'energia in entrata, quella prodotta va moltiplicata per il 38-40%.
      Stanno comunque studiando processi di produzione, ad esempio chimici, che arrivano al 90% (dichiarato).

    P.S. L'unico modo per raggiungere l'indipendenza energetica è diversificare la produzione il più possibile (vero nodo centrale), ora come ora l'Italia è terribilmente esposta ad ogni minima fluttuazione del petrolio/gas naturale.

    Fonti rinnovabili Rendimento

    Il rendimento massimo teorico di una cella fotovoltaica è del 30% circa a causa di una serie di fattori:

    • la radiazione a bassa energia non è convertita (energia minore del gap di banda)
    • parziale conversione in calore
    • perdite di giunzione
      Poi arrivano le perdite per non idealità del processo e si scende pertanto al 14% massimo dei casi reali.

    Potenza Solare

    Statisticamente la radiazione solare ha il suo picco alle 12.00 del 21 Giugno, su una superficie piana perpendicolare al sole si ha circa 1 KW/m^2, a partire dai famosi 1'353 W/m^2 teorici fuori dall'atmosfera.
    È ovvio che questo sia un valore di picco, che al 14% del rendimento della cella, porta ad avere al massimo 140 W/m^2 di cella. Nelle ore ideali della giornata si ottiene 1 kW ogni 10 m^2 di superficie.
    Questi, però, sono i valori "di picco", concentrati cioè in poche ore.
    Bisogna quindi parlare di energia prodotta = energia solare giornaliera.
    Studi scientifici hanno calcolato l'energia solare che arriva al suolo nell'arco di un anno, che varia per l'inclinazione dell'asse terreste, oltre che durante le ore del giorno. Il mese migliore è Luglio con 5,2 kWh, che equivale ad una media giornaliera (sulle 24 ore) di 218 W/m^2, il peggiore è dicembre con 1,2 kWh.
    Questo vuol dire che a Luglio ogni giorno in media arrivano al suolo 218 W/m^2 (a mezzogiorno avrò il famoso 1 kW, alle 9 e alle 17 di meno, la notte niente). Quindi mediando sulle 24 ore si avrebbe idealmente una produzione di 218 Wh/m^2.
    Con il rendimento delle celle al 14% si ottengono (sulle 24 ore) 30,52 Wh/m^2, sempre a Luglio.
    Tagliando corto, riferendomi ai folli che vorrebbero sostituire l'energia nucleare (portando come tesi un buffone prezzolato che spara cifre senza rigor d'etica e/o logica) con quella "rinnovabile" (non sanno nemmeno cosa sia, puah), dico solo di star zitti, evidentemente la loro unica fonte d'informazione è il blog di Grillo, che è un comico e deve rimanere tale, non certo i libri di scuola o, più in generale, la SCIENZA, non sia mai!

    Queste sono le

    Proiezioni del fabbisogno italiano per 2004 - 2020 (Mtep):
    ANNO Mtep
    2004 196,8
    2005 199,2
    2006 201,7
    2007 204,2
    2008 206,8
    2009 209,4
    2010 212,0
    2011 214,6
    2012 217,3
    2013 220,0
    2014 222,8
    2015 225,6
    2016 228,4
    2017 231,2 ========> esempio di riferimento
    2018 234,1
    2019 237,1
    2020 240,0
    Profilo scenario: "easy" (ossia crescita dell'1,2% media, cioè un'economia sostanzialmente ferma)

    N.B. I dati tendenziali del 2007 confermano le proiezioni, con scostamenti di qualche decimo di punto percentuale.
    La tabella non include i risparmi possibili, però assai costosi da implementare che iniziano a rendere con un lag di 3-5 anni.
    Risultato: nessuna classe politica ed imprenditoriale sarà disposta ad imporre-mettere in atto i sacrifici (tasse, leggi, multe, penali ecc. ecc.) necessari, temendo gli interessi costituiti [opinione pubblica, gli elettori, il mercato, la concorrenza cinese ecc. ecc. ]
    Ora consideriamo ad esempio che il sistema di produzione e trasporto dell'energia in Italia consumi e sprechi 55 Mtep all'anno (c.ca 1/4 del totale), ma che per intervenire strutturalmente su questi sprechi siano necessarie molte decine di miliardi di euro e tantissimi anni prima di conseguire vantaggi tangibili.
    Risultato: si tratta di un bacino di preziosi Negawatt fondamentalmente inattingibile nei tempi che stiamo considerando.
    Riassumendo per sommi capi una lunga storia, in 10 anni si può pensare di arrivare a risparmiare 10 Mtep/anno applicando diffusamente tutte le modalità di risparmio conosciute oggi e che sono ragionevolmente applicabili senza indurre decrescita (che è tabù, una sconfitta, è pragmatismo al di fuori della natura umana).
    Se riuscissimo a risparmiare il 5% sui consumi totali, ma anche se risparmiassimo 3 volte tanto (sarebbe un processo di ottimizzazione enorme, ed avrebbe costi non ragionevolmente sostenibili), cambierebbe veramente poco.

    Considerazioni finali

    L'Italia produce internamente circa 30 Mtep, per il resto dipende da fonti esterne (combustibili ed import elettrico) ====> di questi 30, oggi le rinnovabili rappresentano 12 Mtep, di cui la maggior parte dall'idroelettico, il quale però è saturo (non può crescere oltre, al limite solo diminuire per la siccità); il resto è geotermico, un po' di biomassa (È TUTTA NA PASTAAAAA! ) e frazioni infinitesimali di eolico e solare�
    Bon, supponendo di poter investire a sufficienza per aumentare di almeno 5 volte l'apporto di altre fonti rinnovabili (eolico, solare, biomasse, inclusi i biocarburanti in minima parte, OGM permettendo) in 10 anni (assai improbabile), arriveremmo a 60 Mtep su 230 nel 2017 (!!!!).
    Più realisticamente, potremo arrivare sì e no a 50 dai 12 attuali, ma teniamo buoni i 60, che più che essere realmente fattibili sono un obiettivo ragionevolmente auspicabile (= volendo, possiamo farcela).

    Ergo:
    231,2 - (60 + 10) = 161,2

    Valutazioni finali

    Come copriremo, da qui al 2017, i 160 Mtep (o più) che ci mancheranno tra meno di 10 anni?
    Che poi, se ci fate caso, sono (quasi) quello che importiamo adesso (201,7 - 30), e questo nonostante gli investimenti immensi che abbiamo ipotizzato per portare le rinnovabili a 60 Mtep ed i risparmi a 10 Mtep.
    Se ne desume che l'aumento dei consumi sarebbe tale, pur in uno scenario di economia praticamente statica, da vanificare tutti gli investimenti che potremmo ragionevolmente disporre nei prossimi 10 anni, sostanzialmente portandoci al punto di partenza.
    Ed oggi la nostra bolletta energetica per importare 170 Mtep è di 50 miliardi di euro all'anno.
    Normalizzando, nello stesso periodo in tutto il resto del mondo, i consumi aumenteranno del 300%, ed i fossili, gas e petrolio, diminuiranno costantemente e saranno sempre più cari, contesi tra sempre più stati, guerre incluse (che sono già iniziate, per i distratti).
    Nel 2017 è assai plausibile che questi 160 Mtep ci costeranno di più di 90 miliardi di oggi attualizzati. Diciamo 135 miliardi di euro di oggi, o più

    Quanto costano 10 centrali nucelari di quarta generazione? E di 3°+? Che sicurezza ci darebbero rispetto a questo scenario schifoso? Non è ora di svegliarsi e smetterla di fare i bambocci?

    Ditemi voi, allora, carissimi Verdi del cazzo, come li reperiamo questi 160 Mtep=======> con il gas algerino, russo ed americano? Col carbone cinese? Con quali certezze? Con quali effetti in termini di emissioni? Con quali costi? Con quali centrali, poi?
    O investiamo da una parte, o investiamo dall'altra, e le cifre assolute disponibili si riducono man mano che l'energia costa aumenta di prezzo.
    Se investiamo in rinnovabili, chi paga le centrali? E viceversa.
    Appare, quindi, estremamente improbabile che possiamo farcela, ovvero non dico migliorare, ma anche solo mantenere i livelli attuali.
    Dobbiamo allora dedurre che andremo incontro ad una sostanziosa decrescita. Con quali effetti? È difficile dirlo. Di sicuro è più semplice invadere la Cina e decimare le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, direbbe il vecchio poltrone texano
    Certamente possiamo chiedercelo, e lui lo farà anche, dinanzi ad una depressione tale da farci consumare il 50% in meno di oggi (cioè, terribile), come pagheremo altrimenti i 90 Mtep di combustibili di cui comunque avremo bisogno (che oltretutto all'epoca costeranno come almeno i 150 attuali)?
    E torno a ripetermi, con quali certezze di approvvigionamento, manutenzione degli impianti, capacità di sviluppo di nuove fonti, possibilità di investimenti ecc. ecc. ecc. ecc.?


  • Super User

    Per quanto mi riguarda l'Italia ha già deciso in proposito. Un Governo può arrivare e fare come vuole? A me preme solo quello al momento.

    Il problema secondo me non sta nel nucleare e non nucleare ma in tutta una politica economica e industriale che parta PRIMA DAll'AMBIENTE per poi arrivare di conseguenza ai profitti.

    Mi è piaciuto l'intervento conclusivo di La Porta nel convegno per la lotta alle zanzare priva di sostanze chimiche e per un uso più consapevole della chimica onde evitare quel che già si sta verificando, gravi malattie ai danni dell'uomo e non solo.

    ?Oggi l?ECOLOGIA è in mano all?ECONOMIA, ma se non vogliamo andare verso la fine del nostro mondo, dovrà avvenire il contrario: L?ECONOMIA dovrà essere affidata all?ECOLOGIA.

    E? perciò fondamentale che i cittadini, che hanno ancora oggi la ?PIETAS? dentro di sé, facciano pressione presso le Istituzioni, perché venga tutelato e ripristinato l?equilibrio necessario per la vita di tutto il nostro sistema.

    E? fondamentale tornare a comprendere che noi esseri umani facciamo parte di un TUTTO UNICO e che, per risolvere velocemente alcuni nostri problemi, non possiamo distruggere tutto il resto.

    Bastano pochi, che abbiano capito, per cambiare le cose.?

    Da qui bisogna partire per quanto mi riguarda.

    E visto che cmq il nucleare lascia "qualcosa" che va seppellito, per me è da escludere.


  • Admin

    Buongiorno |Rubino|.

    riferendomi ai folli che vorrebbero sostituire l'energia nucleare (portando come tesi un buffone prezzolato che spara cifre senza rigor d'etica e/o logica) con quella "rinnovabile" (non sanno nemmeno cosa sia, puah), dico solo di star zitti, evidentemente la loro unica fonte d'informazione è il blog di Grillo, che è un comico e deve rimanere tale

    Non è ora di svegliarsi e smetterla di fare i bambocci?

    carissimi Verdi del cazzo,

    Le nostre regole non consentono di offendere gli utenti, nemmeno quelli Verdi.
    E' pregato di leggerle attentamente prima di postare di nuovo.

    Non è inoltre consentita l'autopromozione e rimandare a siti o blog propri.
    Non le sarà ripetuto.


  • User

    Una curiosità... l'uranio lo abbiamo in Italia, oppure dobbiamo importarlo? Ed è infinito oppure esauribile?
    L'indipendenza energetica dell'Italia deve passare per la schiavitù nei confronti di un altro materiale di cui non disponiamo?
    Le fonti rinnovabili non possono essere la soluzione di tutti i mali energetici, però devono essere incentivate al massimo. Insieme a questa promozione dell'energia pulita, deve essere messo in cantiere un serio piano energetico.

    Sapete qual'è la migliore fonte energetica? IL RISPARMIO.

    Un buon esempio da imitare è il comune di Torraca, la "led city".


  • Super User

    @paolokat said:

    Un buon esempio da imitare è il comune di Torraca, la "led city".

    Non ero al corrente di tale iniziativa, ho trovato informazioni qui.
    🙂