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    Prostituzione: la Santanchè propone di abolire la Merlin e riaprire le case chiuse

    Daniela Santanchè, quella dai tacchi a spillo, vuole abolire la legge Merlin organizzando un referendum popolare; ha difatti depositato ieri mattina la richiesta referendaria assieme ad un Comitato tutto femminile che esulerebbe dalla destra e da Storace.

    Appare questa senza dubbio una proposta coraggiosa, che ha visto subito schierarsi contro movimenti e partiti *trasversali *di ispirazione cattolica, che porterebbe a liberare quelle donne dalla schiavitù e ripulire le strade dallo squallido spettacolo (sono circa 70.000) che ogni giorno ed ogni notte gli italiani sono costretti a subire senza nessuna possibilità di controllo, consentendo di dare un duro colpo alle organizzazioni malavitose dello sfruttamento della prostituzione e consentire un adeguato controllo di quelle persone, immigrati e viados compresi.

    La Santanchè fa partire la raccolta delle firme, anche ai concerti e sulle spiagge, per liberare le "schiave del sesso dai capi maschi che rubano loro anche i guadagni fatti vendendo il proprio corpo", indicando "cooperative di donne" che autogestiscano i casini, ed il tutto sotto controllo medico e fiscale.

    Già insorti Vaticano e Cattolici più oltranzisti; Giovanardi parla di sfruttamento statale della prostituzione e propone in alternativa multe salate e requisizione dell'auto ai clienti e Don Andrea Gallo lancia l'anatema: "Sono esterrefatto! E' una proposta contro i diritti delle persone. Altro che quote rosa, questa Santanché è più maschilista di qualunque maschilista".

    Pure Livia Turco del PD è contraria, considerando l'iniziativa un "referendum polverone" e Barbara Pollastrini (sempre PD) si schiera con Giovanardi per limitarsi a "punire i clienti".

    Che ne pensiamo? :smile5:


  • User

    Di per sè non è del tutto una cattiva idea, nel senso,da una parte si toglie la prostituzione dalle strade, ma il via vai non lo cancelli lo stesso.
    Questo provvedimento porterebbe all'esclusione del mercato nero, perchè se si legittimano le case chiuse allora il "mestiere" diventa una professione vera e propria; anche perchè non tutte quelle ragazze che stanno per strada sono costrette; con questo sistema lo sfruttamento non c'è più, e ricordo che nel nostro ordinamento il reato è quello di sfruttare la prostituta.

    Prima però sarebbe una cosa buona chiarire il concetto di sfruttamento e scinderlo dal concetto di esercizio di un'attività di intrattenimento a scopo di lucro.perchè ora come ora se io mi prostituisco non faccio nulla di male, ma il mio cliente viene considerato lo sfruttatore,se ho capito bene.

    In sintesi,l'idea non è malvagia ma è necessario rivedere alcuni concetti della normativa vigente


  • Consiglio Direttivo

    sono pienamente d'accordo.
    Questo è l'unico modo che mi viene in mente per regolamentare quello che è il "mestiere più antico". Esercitare in strada inoltre, oltre ad essere indecente secondo la morale pubblica, non aiuta di certo a sconfiggere lo sfruttamento delle prostitute... il problema numero uno.
    In questo modo sarebbero controllate dal punto di vista medico, ma anche quello fiscale.
    Inoltre le case chiuse esistono già. Basta vedere gli annunci delle relazioni sociali nei vari quotidiani.


  • User Attivo

    Ottima idea, tanto ci sara sempre questo lavoro lo trovo ottimo che lo stato lo controlli ci saranno piu contribuenti, piu sicurezza(vedi omicidi lavoratrici) e credo anche meno sfruttamento(credo avranno piu' diritti o almeno lo spero).