• User

    Università e finanziaria 2009

    Come da titolo, questa discussione è dedicata ai cambiamenti dell'università italiana, conseguentemente alla finanziaria del 2009. Quale sono le vostre opinioni a riguardo?
    In tutta Italia si susseguono manifestazioni, e dimostrazioni varie.
    Io personalmente ritengo, che ci sono aspetti molto positivi, come la possibilità per le università, di trasformarsi in enti pubblici di diritto privato. Lo stato non investe nella ricerca, il privato è l'unica alternativa. Parliamone insieme.


  • User Newbie

    Vorrei parlarne ma sono senza parole!
    Lo stato non investe nella ricerca?
    C..zo ma i paesi più sviluppati in Europa investono diversi capitali nella ricerca... La Cina ha investito parecchio e mi sembra che i risultati si vedono sul mercato.
    Mi spiace ma credo che il privato investe solo se sicuro di un tornaconto personale.
    Sarò pessimista ma non riesco a farmene una ragione.


  • User

    Sono d'accordo con te che lo stato dovrebbe investire nella ricerca! Purtroppo in Italia non avviene.


  • Super User

    Penso che troppe risorse siano, nel nostro paese, sperperate e troppe destinate al sistema delle garanzie, tutele e welfare in generale.

    Alcuni altri paesi, come ad esempio la Cina, sono a minor tasso di tutela del cittadino... le risorse raccolte possono dunque essere destinate, in quantità, anche al finanziamento della ricerca.

    Se in un paese come la Cina si garantisse un sistema del welfare come il nostro a tutto il miliardo e trecentomilioni di abitanti non solo non avrebbero alcuna risorsa per la ricerca (od altro), ma neppure riuscirebbero a farvi fronte.

    In america finziona allo stesso modo, ma in america esiste anche un fortissimo impulso privato alla ricerca, quale benzina del successivo sviluppo industriale. Forse anche in Italia si dovrebbe cercare di dare la scintilla giusta per l'accensione di un meccanismo virtuoso di alimentazione privata della ricerca.

    Quindi il discorso potrebbe essere ben più complesso che il solo "non destina soldi alla ricerca".
    La riforma proposta potrebbe essere tesa appunto in questa direzione.

    Si tenga poi in considerazione che la ricerca, come oggi finanziata dallo stato non è certo quanto di più efficente esista. Per questo significativi mi sembrano anche i risultati evidenziati dal ministero della funzione pubblica inerenti la riduzione dell'assenteismo della "cura Brunetta" (vedere a pagina 15: http://www.funzionepubblica.it/ministro/pdf_home/Monitoraggio_AgoSet08.pdf )

    E' dunque da ragionare la riforma proposta e da approfondire, non da controbattere per partito preso, a mio modesto giudizio.

    Paolo


  • Super User

    L'argomento mi sembra davvero importante.

    Non senza confermare molte delle perplessità di Paolo, (e vedrei bene un topic nel quale discutere dei sottili confini tra servizi-welfare-assistenzialismo-clientelismo-sprechi e quanto i governi passati e presenti ci hanno marciato e ci marciano) commenterei l'odierna situazione nelle università riportando fedelmente questo scritto di EZIO MAURO, che mi induce cupe e pesanti riflessioni:

    Se il dissenso è un reato

    Davanti a una protesta per la riforma della scuola che si allarga in tutt'Italia e coinvolge studenti, professori, presidi e anche rettori, il Presidente del Consiglio ha reagito annunciando che spedirà la polizia nelle Università, per impedire le occupazioni. La capacità berlusconiana di criminalizzare ogni forma di opposizione alla sua leadership è dunque arrivata fin qui, a militarizzare un progetto di riforma scolastica, a trasformare la nascita di un movimento in reato, a far diventare la questione universitaria un problema di ordine pubblico, riportando quarant'anni dopo le forze dell'ordine negli atenei senza che siano successi incidenti e scontri: ma quasi prefigurandoli. ... leggi tutto Vorrei inoltre ricordare uno dei Principi Fondamentali della Costituzione Italiana:

    Art. 9.
    La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
    La Repubblica, non le aziende ed i privati.


  • Super User

    Verissimo.... che si manifesti.
    Ma che non si leda la libertà altrui e l'altrui diritto di poter apprendere.

    Che si scenda in piazza, ma che non si fermi la stazione cadorna.... non ha senso.... non c'entra nulla.
    Che ci si riunisca pure in università, se l'università metterà a disposizione i locali per farlo, si discuta, ma che non si obblighi chi vuol far lezione a non farla.

    Le occupazioni, come i picchetti, come le chiusure dei cancelli con catene e lucchetti, come qualsiasi impedimento alla fruizione sono una pesante lesione della libertà, non un esercizio dei propri diritti... semmai una negazione dei diritti altrui.

    La manifestazione pacifica, la discussione può avvenire dove non lede le libertà di chi non è concorde con i manifestanti.

    Solo se esiste questo rispetto allora la manifestazione è lecita, come lecito il dissenso.

    Perchè mai le manifestazioni dei partiti non occupano il parlamento, quelle dei sindacati non occupano le sedi delle fabbriche e quelle degli avvocati non occupano i tribunali ?!?!? Perchè agli studenti dovrebbe essere consentito?!?!?

    Dalla Costituzione:

    [CENTER]Art. 3.[/CENTER]
    ....
    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine ..... sociale, che, limitando di fatto la libertà ........, impediscono il pieno sviluppo della persona umana .......

    La Repubblica può tranquillamente promuovere la ricerca scientifica per il tramite di aziende e privati.... come ad esempio con le già azionate deduzioni fiscali (per es. art 11 DLgs 446/97)

    Paolo


  • Super User

    Certo Paolo, non metto in discussione quanto sostieni, che mi sembra condivisibile.

    La situazione però incalza ed in queste ore diviene velocemente con sbocchi impensabili:

    A Bergamo, Forza Nuova va in piazza con la sinistra realizzando una sorta di unità tra sinistra e destra in nome del sostegno di stato all'istruzione.
    In un comunicato viene affermato che:

    "per una volta il Movimento studentesco e Lotta studentesca, l'associazione studentesca legata a Forza Nuova, si stringono la mano per manifestare uniti contro la riforma Gelmini. Preso atto delle intenzioni del presidente Berlusconi di reprimere con la forza la polare insurrezione contro la riforma Gelmini, Lotta Studentesca sarà in prima linea per combattere insieme agli studenti di sinistra per il futuro di noi giovani. Noi difenderemo con le unghie e con i denti la natura pubblica della scuola. Riteniamo, infatti, che in epoca di crisi economica gli investimenti debbano essere fatti principalmente sui giovani".


  • Super User

    Mi scuso per il post consecutivo ma la notizia mi pare sconcertante:

    15:41 Berlusconi: "Giornali non dicono verità, mai pensato alla polizia"
    "Non ho mai detto né pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà". Così il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, da Pechino torna sulle polemiche suscitate dalle sue parole di ieri.Si stava tutti scherzando dunque ? :mmm:


  • Super User

    NO no, non ce lo siamo tutti sognato.
    Sembra abbia scherzato solo il Presidente del Consiglio; le affermazione, pubbliche e chiare sull'uso della polizia, le ha fatte davvero 🙂

    "...evitare attraverso le Forze dell'Ordine che questo possa succedere.."


  • Super User

    @Andrez said:

    A Bergamo, Forza Nuova va in piazza con la sinistra realizzando una sorta di unità tra sinistra e destra in nome del sostegno di stato all'istruzione.
    In un comunicato viene affermato che:

    Compromesso storico 😄


  • Community Manager

    @i2m4y said:

    Perchè mai le manifestazioni dei partiti non occupano il parlamento, quelle dei sindacati non occupano le sedi delle fabbriche e quelle degli avvocati non occupano i tribunali ?!?!? Perchè agli studenti dovrebbe essere consentito?!?!?

    Non vorrei andare troppo OT, ma mi sembra una precisazione doverosa (vedremo domani se e come splittare).

    Condividendo alcune delle perplessità di Paolo, vorrei solo precisare che si fa molta confusione tra l'occupazione e l'autogestione.

    Ho visto molti servizi video questa sera (Porta a Porta e Annozero) e c'erano studendi che erano contrari alla protesta e quindi sono entrati a far lezione.

    Alcuni professori intervistati hanno ammesso..."ora vado a fare lezione".

    Questo significa che la protesta era fatta in autogestione. Tra gli intervistati si è anche parlato di votazioni sul farla o meno e quindi da queste votazioni è scaturita la volontà di protestare o meno.

    Inoltre, l'autogestione, deve essere firmata dal preside o dal rettore.

    L'occupazione invece, se non vado errato, è proprio illegale.

    Questa è stata applicata in alcune Università ed i giornali parlando anche di Professori e Rettori coinvolti e favorevoli. Questo non cancella il reato commesso.

    Però come possiamo vedere dalla Mappa di Kataweb vediamo lezioni in piazza, assemblee, autogestioni, proteste.

    Difficile usare le forze dell'ordine ad un'assemblea con il rettore o ad una lezione in piazza.

    Credo che sia stato questo a far fare marcia indietro al Presidente del Consiglio; credevano che fossero tutte occupazioni.

    Invece la protesta sta dilagando in più forme e modi.

    E' un peccato non voler dare ascolto a chi la scuola e l'università la vive sulla propria pelle.

    :ciauz:


  • Super User

    Sul concetto di legalità credo nessuno discuta ed appare sacrosanto il concetto ribadito da Paolo *che si manifesti, ma che non si leda la libertà altrui e l'altrui diritto di poter apprendere.

    *Ma cercando di rispondere nello specifico del tema, > Come da titolo, questa discussione è dedicata ai cambiamenti dell'università italiana, conseguentemente alla finanziaria del 2009. Quale sono le vostre opinioni a riguardo? penso che a Silvio Berlusconi sia molto chiaro il concetto di beneficio emotivo che induce scelte ed acquisti ( Philip Kotler ) di cui da tempo trattiamo in area Marketing e che cerchiamo di applicare nei nostri siti per indurre azioni agli utenti, (call to action - to do - to bay).

    Un popolo istruito e colto è difficile da imbonire per un politico, il quale può contare solo su chi realmente comprende e condivide la sua linea politica.

    Masse di cittadini ignoranti, cresciuti ascoltando la De Filippi e lucignolo e usi ed avvezzi alle urla delle tante curve sud, sono di fatto facilmente manipolabili, specialmente se si parla loro con la stessa lingua e si urlano gli stessi slogan.

    E sono questi manipolabili che spostano in modo determinante le maggioranze governative; guai abbandonarli o peggio ... offrirgli cultura, conoscenza e capacità di ragionamento e quindi di scelta autonoma.

    D'altra parte non scopriamo nulla; nella Russia di Stalin si è dato spazio all'insegnamento, anche universitario, solo quando lo si è recepito come diretta emanazione del bolscevismo, mantenendolo tale con continue purghe; l'università e l'istruzione esistevano in quanto generatori di fedelissimi ed addestrati quadri di partito.

    E come dicevo prima, risparmiamoci per favore l'alibi degli sprechi e dei risparmi.
    Penso che ognuno di noi tolleri più gli sprechi e l'assistenzialismo, le clientele ed i tanti organismi inutili, ... politici, tipici del catto-comunismo uscente e sconfitto.
    Dovremmo usare un altro topic per questo, ma è evidente come nessuno più tra i vincitori parli di quanto promesso in campagna elettorale, come abolire una Camera, dimezzare i salari ai deputati, abolire le Province, gli Enti inutili e così via sperperando.
    Abbiamo anzi visto proprio in questi ultimi mesi ulteriori aumenti di stipendio, di aerei, di autoblu e di costosi privilegi vari per i ministri ed i loro portaborse, e la riconferma di quei costi di Regioni e Sanità fino a 10 volte superiori alla media europea.

    Questi non solo non si tagliano, ma gli si da ancora più spazio.
    E' l'istruzione e la scuola in genere, l'università e la ricerca che sono invece tagliate.

    Come scritto nella Costituzione, è lo Stato che deve farsi carico dell'istruzione.
    Non credo sia da escludere che le aziende vengano coinvolte in questo progetto, ma l'obiettivo deve essere la ricerca, oltre alla preparazione e l'istruzione dei cittadini, non la loro lobotomizzazione.


  • Super User

    Se le occupazioni sono illegali e vanno rimosse, personalmente non vedo giustificazioni neppure nelle autogestioni così come conosciute sin'oggi.

    La scuola non è per antonomasia un luogo con flusso biunivoco paritario delle informazioni. Essa è preminentemente un luogo dove i professori insegnano (docenti) e gli alunni apprendono.

    Possono esistere spazi e momenti di confronto, ma debbono essere, a mio giudizio, ricondotti alle classi od ad eventuali momenti limitati di riunione plenaria d'istituto per dibattito.

    E' dunque del tutto estraneo al concetto di scuola la sua autogestione... soprattutto quando essa diviene temporalmente prolungata... tra alunni tutti dovrebbero apprendere, ma nessuno docet, perchè manca la figura del docente.
    Reputo altresì inammissibile che un preside od altra autorità possa ammettere autogestioni, perchè verrebbe meno ai suo doveri di garantire in primis la docenza e non il confronto tra studenti.

    Se gli studenti vorranno confrontarsi, fare laboratori, potranno farlo liberamente in altri luoghi e tempi che non siano quelli della scuola e delle lezioni. Liberi, ma senza snaturare luoghi e funzioni tipiche stabilite dagli ordinamenti scolastici.

    A mio giudizio.

    Paolo


  • User

    Le manifestazioni nelle università italiane sono il risultato di una terrificante disinformazione. Chi protesta in questi giorni pensa di farlo contro il decreto Gelmini, invece lo sta facendo contro la finanziaria 2009, che è quella che prevede i tagli!

    Manifestare ed esprimere le proprie opinioni, è un diritto inalienabile di ogni individuo che vive in democrazia. Occupare, autogestire, bloccare le lezioni, non sono modi democratici di protestare. Nemmeno legali. Se domani trovo la mia facoltà occupata, la dovrei sgombrare con la forza insieme a chi la pensa con me e che vuole frequentare!? Finiremo nell' anarchia totale.

    La cosa triste e di cui mi sto rendendo conto, è il fatto che non abbiamo studenti universitari critici, che si informano autonomamente, ma delle pecore che credono a tutto quello che gli viene raccontato!

    Le università non verranno privatizzate, ma diverranno enti pubblici di diritto privato. Cosa ben diversa. Inoltre questo è del tutto facoltativo.


  • Super User

    La cosa triste e di cui mi sto rendendo conto, è il fatto che non abbiamo studenti universitari critici, che si informano autonomamente, ma delle pecore che credono a tutto quello che gli viene raccontato!L'istruzione dovrebbe servire proprio a contenere questo aspetto, contribuendo a formare cittadini pensanti e non pecore facilmente influenzabili e manipolabili.

    Se il problema fosse confermato, evidentemente dovremmo considerare inadeguata sino ad ora questa istruzione, o in subordine, asservita al sistema dei partiti (tutti) che necessita di lobotomizzati.


  • User

    @Andrez said:

    L'istruzione dovrebbe servire proprio a contenere questo aspetto, contribuendo a formare cittadini pensanti e non pecore facilmente influenzabili e manipolabili.

    Se il problema fosse confermato, evidentemente dovremmo considerare inadeguata sino ad ora questa istruzione, o in subordine, asservita al sistema dei partiti (tutti) che necessita di lobotomizzati.

    Il fatto che abbiamo studenti, che come pecore vanno a protestare, non è colpa del sistema scolastico!!


  • Super User

    Interessante osservazione.
    Dovremo però fornire dati o analisi specifiche per prenderla in considerazione.

    Intanto uscirei dal concetto che chi protesta è pecora, optando per un forse più adeguato chi si lascia imbonire senza documentarsi è pecora, sia che il soggetto sia tra chi protesta o meno.

    Quindi potremmo prendere in esame gli elementi formativi dei giovani nello Stato attuale, chi concorre cioè alla sua formazione, conoscenza e maturità e quindi capacità critica; chi ha forgiato questa generazione di supposti pecoroni?

    • Senz'altro la famiglia. (d'obbligo; chi educa i genitori ad educare?)
    • Mi sentirei poi di non poter escludere la scuola anche se non potremo attribuirle tutte le responsabilità.
    • Per le fasce di giovani credenti e praticanti, potremmo aggiungere la Chiesa.
    • I mass media (e chi li detiene) infine, li sappiamo occupare una larga fascia dell'attuale effettiva formazione giovanile.

    Escluderei le organizzazioni militanti di sinistra, semplicemente perchè ora inesistenti e ridotte a comparsate coreografiche di poche unità.
    Da qui (non sono in Italia) non vedo le bandiere rosse sessattontine, che sembrano mancare per ora da queste manifestazioni.
    image image

    Altri?
    A chi potremmo attribuire la supposta lobotomizzazione dei giovani studenti d'oggi?


  • User

    Una buona notizia. Il decreto rimane! Dichiarazione della Gelmini.

    Secondo me se fossero informati in modo corretto, non andrebbero nemmeno a protestare. Ieri qui ad Aquila, dove studio, c'erano circa 2000 studenti e più a sfilare per la città! Secondo me nemmeno l'1% sapeva come stanno le cose, come stanno realmente!

    Cattiva informazione dei media! Cattiva informazione da parte dei prof., molti, troppi di sinistra.

    La responsabilità maggiore però, è quella personale. A 20 anni, si è adulti, si deve essere autonomi, e non credere più alle favole!


  • Super User

    E tu Keynes87, con questo nobile nick, sei sicuro di non credere più alle favole?

    Di non essere tra quelli che, di sinistra o di destra, qualsiasi cosa venga proposta dalla sua parte la sostiene a priori senza valutarla con la propria testa, senza ... *capirla *realmente?

    Sei un giovane universitario mi sembra di capire, e sono lieto di confrontarmi con te, con i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni, le tue ambizioni ed aspettative di vita.

    Chi ha presentato questa riforma e comunque porta avanti questa finanziaria, detiene di fatto il controllo dei sei principali canali TV (dei quali abusa massicciamente come da resoconti delle authority) e di buona metà della stampa; mi sembra eccessivo questo lamentare disinformazione e cattiva informazione. Nell'insieme dei notiziari Mediaset - Tg4, Tg5, Studio Aperto e TgCom-, la maggioranza, il governo e Silvio Berlusconi sono sopra il 70%, mentre le opposizioni arrancano al 16,77%. Situazione simile alla Rai. ]
    Se fosse, non sarebbe certo da attribuire alle opposizioni (quasi inesistenti) e, nel caso, verrebbe da chiedersi come possano con gli esigui mezzi a disposizione riuscire a convincere e mobilitare tanta gente.

    Premettendo che non mi sembra corretto bollare come "troppi" i prof. di sinistra (che vi siano o meno, suggeriresti quindi di scartare chi non condivide le politiche del Governo di turno al momento dell'assunzione con apposite indagini, e purghe per ripristinare l'equilibrio politico che si preferisce?), tu sostieni che nemmeno l'1% degli studenti dimostranti sappia come stanno realmente le cose.

    Bene, siamo qui per parlarne, grazie a te che hai aperto il topic.

    • Come stanno realmente le cose?

    • Cosa propone, o meglio impone realmente la Gelmini con i decreti legge 133 e 137?

    • Cosa trattano gli art.16 e 66 del decreto legge 133 che gli studenti hanno chiesto di abrogare come prerogativa per l'apertura del dialogo, ottenendo un netto rifiuto?

    • Quanto dell'istruzione viene tagliato dalla finanziaria di Tremonti? [Tagli al Ministero dell'Istruzione: 447 milioni + 790 milioni nel 2011]

    • Quali sprechi e clientelismi (che sappiamo esserci e tanti) sono tagliati da questi interventi?

    • In questa ottica di risparmi e tagli, come inquadrare l'abolizione dell'ICI anche alle fasce più abbienti dei cittadini? [costo del taglio, oltre 2 miliardi di ?.]

    • Realmente, in potere di apprendimento, quanto perdono gli studenti?

    • Per questi interventi, quanto aumenterà il già alto gap tra il numero dei laureati italiani e quelli della media europea? (l'Italia continua ad essere lontanissima dagli standard fissati dal Consiglio Europeo; abbiamo 12 laureati su 100 tra i 24 e i 35 anni, la metà della media europea".

    • E a livello di cultura generale (conoscenza, maturità e preparazione) quanto peserà sulla capacità intellettiva, d'analisi e di comprensione dei giovani?

    • Quanto influirà sul livello di culturale generale e l'incrudimento dei rapporti tra le persone, ricordando che dalla prima alla seconda Repubblica, tra i Deputati i laureati sono scesi dal 90 al 60%?

    • Perchè si è deciso di tagliare l'istruzione e non si toccano (anzi si aumentano) gli sprechi della casta al Governo ora?

    Tra i commenti che possiamo leggere, mi ha colpito quello di Francesco Cacchioli, il "Bencio", uno dei responsabili di Comunione e Liberazione della Statale che dice: "Questa roba qui non è una riforma, è una completa idiozia, una serie di colpi di mannaia senza dietro alcun disegno politico".

    Il Forum gt ci ha insegnato ad essere menti pensanti, ad analizzare in modo razionale, spietato e pragmatico serp ed algoritmi; possiamo (direi anzi dobbiamo) applicare questi strumenti anche alla società ed alla politica no? 🙂


  • User

    Sinceramente ci rimango anche un po' male a sentirmi dire, che credo alle favole, e che sono d'accordo perchè la finanziaria 2009 e il decreto Gelmini lo ha fatto il Governo di destra, per il quale voto. Non è proprio così. Cosa ha poi il mio nick!? Keynes è stato uno dei più grandi economisti della storia, i suoi pensieri si possono condividere o no, ma quando furono applicati i suoi principi, nel contesto economico in cui li elaborò, funzionarono, molto bene direi. New deal, Roosevelt, dice niente?
    Caro Andrez, se pensi di aver trovato lo studentello sprovveduto hai sbagliato di grosso.

    Sono d'accordo con quelle che si sta facendo, per tanti motivi.

    I tagli alla ricerca sono del 3%. Non mi sembra che si smantelli la ricerca di base con tagli del genere!

    Troppo personale è stato assunto all'interno delle università e delle scuole. Non licenziamo nessuno, ma non assumiamo quasi nessuno nei prossimi 5 anni.
    Alternative non ce ne sono.

    Le università avranno la FACOLTA' di trasformarsi in FONDAZIONI PRIVATE, cosa ben diversa che privatizzare completamente le università. Questo significa che le università potranno ricevere fondi da privati per finanziare la ricerca. Del resto questo avviene anche negli USA. Vedi NVIDIA ultimamente. La ricerca di base non verrà smantellata, perchè non tutte le univerità vorranno trasformarsi in fondazioni private.

    Cosa non presente nella finanziaria e nemmeno nel decreto Gelmini, riguarda l'introduzione di meritocrazia per il finanziamento della ricerca. In sintesi il concetto si esaurisce nel finanziare gli atenei virtuosi e di non finanziare chi non è efficente. Sarebbe una proposta alternativa che gli studenti pecoroni non fanno, perchè sanno solo contestare!

    Con i provvedimenti del governo inoltre, i bilanci delle università, diverranno scaricabili dal loro sito internet, per rendere tutto più trasparente ed evitare situazioni come quelle di Siena, Firenze, Pisa, Camerino, dove si protesta tanto, ma ci sono buchi di tanti e tanti soldini. Se fossero state fondazioni private queste situazioni non ci sarebbero state.

    Ora scappo che devo preparare un esame! Per ulteriori chiarimenti sono a tua completa disposizione. Continuiamo a parlarne.