• User

    P.Iva Apertura - costi fissi, vantaggi, etc

    Salve a tutti,

    volevo chiedere se sapevate dirmi i costi fissi annuali (gli oneri) che comporterebbe avere

    1- partita iva come libero professionista
    2- partita iva come ditta individuale

    Intendo i costi e le spese per l'apertura, eventuali bolli, di gestione, inps, etc, etc ossia tutti quei costi obbligatori annuali.

    La tassazione discale sul reddito sarebbe poi uguale tra i due diversi tipi di partita iva?

    Grazie a chi mi vorrà chiarire qualche idea 🙂


  • User

    Per prima cosa se ne è parlato tantissimo, basterebbe una ricerchina sul forum. Comunque...
    Partendo dal presupposto che sarai un contribuente minimo (max 30.000 ? annui):

    **Libero Professionista
    **Apertura partita IVA (aggratis, anche online)
    Iscrizione alla Gestione Separata INPS (aggratis), sempre che tu non svolga un'attività protetta da un Albo Professionale con relativa Cassa di Previdenza.
    La Gestione INPS è pari al 25,72%.
    L'imposta sostitutiva dell'IRPEF è il 20%.

    **Ditta Individuale
    **Apertura partita IVA (aggratis)
    Iscrizione in Camera di commercio al Registro delle Imprese (mi pare sia sui 100 euro, se non erro).
    Iscrizione all'INPS gestione commercianti o artigiani. C'è un minimale da pagare.

    Artigiani
    aliquota: 20,00 % (minimale: ? 2.763,80)

    Commercianti
    aliquota: 20,09 % (minimale: ? 2.776,24)

    L'imposta sostitutiva dell'IRPEF è il 20%.


  • User

    Grazie mille !

    Quindi, ricapitolando, la tassa sul reddito, in ambedue i casi, è al 20%. In pratica paghi in tutti e due i casi il 20% sul reddito guadagnato (il reddito è pari all'incasso ottenuto, meno le spese sostenute per arrivare a quell'incasso, giusto? Quindi sottraendo tutte le spese detraibili, telefono, computer, etc)

    La differenza poi è che se ti inquadri come libero professionista hai l'onere della gestione INPS (25,72% cosa significa esattamente, su cosa?) e null'altro più; mentre se ti inquadri come ditta individuale non hai l'onere della gestione INPS ma hai da pagare l'iscrizione in Camera di Commercio (100 euro) e soprattuto l'iscrizione all'Inps (? 2.776,24!)

    Dico bene ?


  • User

    No, forse mi sono spiegato male.
    Significa che il professionista versa un contributo alla Gestione separata INPS pari al 25,72% del reddito (quindi se fatturi zero, paghi zero).
    Mentre la ditta individuale ha un'aliquota un po' inferiore, ma deve pagare almeno il minimale (quindi per esempio anche se fatturi zero, paghi 2.776,24 €).
    Ma stiamo parlando di contribuzione (che pagherai nel 2010 quindi), non di iscrizione (quella è gratuita).

    PS: Reddito = Ricavi (in genere il fatturato) - Costi (inerenti all'attività ovviamente)


  • User

    Grazie.
    Facciamo un esempio.
    Se apro oggi la partita iva come libero professionista e creo un reddito di 8.000 euro in un anno (mettiamo ad esempio 12.000 euro di ricavi e 4.000 euro di costi) .

    Alla fine dell'anno io dovrei pagare :
    20 % di 8000 euro all'IRPEF= 1.600 euro
    25,72 % di 8000 euro all'INPS= 2.057 euro

    Dico bene ??


  • User

    Sì. Tieni presente però che le imposte si pagano non a fine anno ma a giugno dell'anno dopo (quindi a giugno 2010 paghi per l'anno 2009), e che per te l'INPS è comunque un costo.
    Quindi per il primo anno è come dici tu.
    Per il secondo anno, anche quei 2.057 € rappresenteranno per te un costo.


  • User

    Grazie,
    stai allora dicendo che avrei un carico di "trattenute" pari al 45,72% in ogni anno della mia attività ....:eheh:
    Su 8000 euro di reddito netto: 3657 sfumano e mi restano 4342 euro in tasca

    Mica male 🙂

    Mi confermi sto dicendo correttamente ? E questo sarebbe il carico fiscale per la partita IVA da libero professionista ? Alternative a questa ingiustizia? Altri regimi fiscali da poter usufruire? 😢


  • User

    Beh meno del 45.72% perchè come detto i contributi INPS sono deducibili dal reddito...
    Però per il primo anno è proprio così.
    In ogni caso non è niente di scandaloso, anche la mia busta paga da lavoratore dipendente si alleggerisce non di poco dal passaggio da reddito lordo a reddito netto.
    Se ci mettiamo che al lavoratore dipendente le trattenute le fanno alla fonte senza possibilità di scampo, mentre il lavoratore autonomo arrotonda quasi sempre con po' di nero (accà nisciun'è fess...) il conto ritorna pari.


  • User

    Ci mancherebbe ma non me la prendo mica con te,
    ma questo qui esposto che tipo di regime fiscale sarebbe ? Dei contribuenti minimi? Contabilità semplificata?

    Però su 12.000 euro di ricavi, 4000 euro se ne vanno in spese per produrre questo ricavo, altri circa 4000 euro se ne vanno tra inps e irpef e a me resta in tasca un buon 4000 euro. Dai 12.000 euro iniziali...non mi pare di elemosinare niente...

    Per il secondo anno, considerando sempre 8000 euro di reddito netto, il carico sarebbe questo:
    8000-2057 (inps) = 5943 euro

    20 % di 5943 = 1118.6 euro
    25,72 % di 5943 = 1528.5 euro

    Totale da versare 2647.1

    Mi restano così in tasca, di quegli 8.000 euro, 5352,86 euro
    già un pò meglio...è giusto il calcolo? (sarebbe circa il 33% di carico fiscale dal secondo anno in poi, mentre per il primo un bel 45,72 %)


  • User

    Figurati, non stavo battibeccando con te era solo una considerazione di carattere generale. Tutti sappiamo che il Fisco nella sua versione allargata Idra Dalle Mille Teste (fiscale-previdenziale-assistenziale-più balzelli vari) è una sanguisuga.
    Solo che in genere il dipendente è rassegnato e tende a non accorgersene ed a stare più o meno zitto, mentre il lavoratore autonomo dovendo pagare in prima persona tende a lamentarsi ad alta voce. Ma alla fine la cresta la fanno all'uno ed all'altro in egual misura 😉
    Il tuo conteggio è esatto.
    Mi rimane solo il dubbio se i contributi INPS (nel secondo anno) siano deducibili sia dal reddito fiscale che previdenziale. Sarò più preciso lunedì quando vado in studio.
    Si parla sempre di Regime dei Contribuenti Minimi (nato con la Finanziaria 2008).
    In semplificata c'è tutta la questione dell'IVA. Che seppur sia per te un'imposta neutra (è un'imposta indiretta sul consumo quindi per te non è nè un costo nè un ricavo) ha una serie di adempimenti che reputo una rottura di palle 🙂
    Quindi, a meno di esser masochisti, se si può meglio star tra i minimi.
    Un saluto.
    Maurizio.


  • User

    Chiedo scusa Lorenzo, ho letto soltanto ora le tue correzioni, prometto che d'ora in poi scriverò in italiano od inglese corretto. O almeno ci provo.

    Grazie IOL per le spiegazioni, il fatto è che non mi va neanche di lamentarmi ad alta voce, a cosa servirebbe? Si possono solo fare battute. 43% il primo anno e il 33%, alla faccia della cresta !! Ciò dimostra storicamente che l'istituzione dello Stato vuole sovrastare la figura dell'individuo in misura molto maggiore rispetto ad esempio all'ordinamento della Chiesa (che si accontenta di un l'8x1000 🙂 Ne ha fatta di strada dalla sua nascita, codesta istituzione ! :gtsad:

    Se la contabilità semplificata ha un carico fiscale più o meno equivalente a quello dei minimi purtroppo siamo punto e a capo e comunque sia non corrisponde al mio concetto di "istituzione" :giggle:

    Grazie per l'aiuto ancora, se hai qualche suggerimento è ben accetto! Sovvenzioni a fondo perduto per intraprendere nuove attività ? Regimi fiscali più vantaggiosi nel panorama dell'UE ? :bho::bho::bho:


  • User Newbie

    Ciao a tutti :)le informazioni di questo thread sono ancora valide oggi? Dovrei aprire partita iva come libero professionista ma nn ho idea che spese dovro affrontare. Insomma se da cosa leggo le spese vanno in base al fatturato ok... l importante e' che nn ci siano costi fissi.. a parte l onorario del commercialista. Grazie. Un saluto a tutti