• User

    Web designer e Partita IVA / Regime agevolato

    Ciao e grazie per le informazioni che sono raccolte in questo forum, mi stanno aiutando a capire.

    Purtroppo non so nulla di fisco, tasse, iva, eccetera. Vorrei solo poter fare il mio lavoro di web designer da casa, guadagnando quel che basta a sopravvivere, non pretendo molto. A leggere qua e là sembra che la sopravvivenza sia già un obiettivo al di sopra delle mie possibilità, ma vorrei provare a chiedere il vostro consiglio prima di deprimermi definitivamente o cercare un posto da gelataio in Germania. :():

    Al momento lavoro con ritenuta d'acconto, ma con 5000 euro annui non ce la faccio a campare, purtroppo. In rete leggo pareri contrastanti e informazioni che si contraddicono tra loro riguardo la partita iva a regime agevolato (o come diavolo si chiami).

    Vorrei capire in maniera semplice e sintetica: quanto mi costerebbe? Devo pagare l'INPS, l'INAIL o altre cose? Quanto pago di tasse? I 30000 euro annui che non devo superare sono lordi? E cioè quanto mi resta di netto in tasca? Devo aggiungere il 20% di iva sull'imponibile nelle fatture che farò ai clienti? Posso fare a meno di un commercialista, rivolgendomi all'Agenzia delle Entrate per tutte le formalità? :arrabbiato:

    Chiedo scusa per le domande confuse, ma veramente non riesco a capire. Certo andrò da un commercialista e mi informerò, ma prima vorrei chiarirmi un minimo le idee col vostro aiuto. A dire la verità sono già stato da due commercialisti e di quel che mi hanno detto non ho capito quasi nulla, come se parlassero in una lingua straniera. Per me è peggio dell'arabo. 😞

    Vi ringrazio anticipatamente!


  • User Attivo

    Inizialmente potresti inquadrarti come libero professionista con iscrizione alla gestione separata Inps. Questo ti permetterebbe di avere una tassazione variabile in base ai tuoi utili.
    Se prevedi un volume d'affari inferiore ad € 30.000 puoi aderire al regime dei minimi, che prevede diverse semplificazioni fiscali e contabili. Globalmente tra Inps e tasse devi considerare una tassazione del 40% circa.


  • User

    @studio_marra said:

    Inizialmente potresti inquadrarti come libero professionista con iscrizione alla gestione separata Inps. Questo ti permetterebbe di avere una tassazione variabile in base ai tuoi utili.
    Se prevedi un volume d'affari inferiore ad ? 30.000 puoi aderire al regime dei minimi, che prevede diverse semplificazioni fiscali e contabili. Globalmente tra Inps e tasse devi considerare una tassazione del 40% circa.
    Grazie, sei stato molto chiaro e sintetico. Più o meno è la visione che mi ero fatto leggendo qua e là. 😄
    Nel mio caso è sicuramente meglio l'inquadramento come libero professionista e molto probabilmente guadagnerò meno di ? 30000 durante il primo anno (e forse anche durante il secondo).
    Ti do del tu, con tutto il dovuto rispetto, spero non ti dispiaccia.
    Vorrei farti delle domande, che estendo anche a chiunque abbia voglia di rispondere.

    [INDENT]1. I 30000 euro sono lordi, vero? Significa che, togliendo il 40% di tasse varie, nel migliore dei casi mi resteranno 18000 euro netti? E se guadagnerò "solo" 10000 euro, me ne resteranno 6000, giusto? Non ci sono spese fisse o minime? :():

    1. Alla fine dell'anno fiscale, cioè a maggio, devo pagare l'IVA, giusto? Ma devo metterla in fattura ai clienti, cioè devo aggiungerla all'imponibile? :mmm:

    2. Ci sono altre imposte che posso aggiungere al prezzo finale che farò al cliente?

    3. Cosa posso scaricare dalle tasse (carburante e manutenzione auto, chiavetta internet, trasferte, materiale elettronico necessario al mio lavoro...)? :sbav:

    4. Questo regime dei minimi, quanto a lungo si può mantenerlo? Cioè, posso usarlo per il primo anno, per i primi 5 o per sempre (purché il mio guadagno rimanga entro i limiti previsti)? 🙂

    5. Avrò bisogno di un commercialista o posso arrangiarmi io con l'Agenzia delle Entrate del mio paese o con la CGIL magari?

    6. Cosa significa "gestione separata" dell'INPS? E' obbligatoria? Cioè posso rinunciare a pagare i contributi pensionistici, almeno per il primo anno e iniziare dal secondo ma con un fondo pensionistico diverso dall'INPS?

    7. Se dopo aver iniziato a lavorare come libero professionista, con part. IVA a reg. agevolato, mi capitasse la possibilità di fare dei lavori con ritenuta d'acconto (come faccio ora), quel che guadagnerei in questo modo sarebbe rilevante per il raggiungimento dei 30000 euro o si tratta di guadagni extra, che non hanno a che fare col regime dei minimi? In questo modo, unendo i due metodi potrei arrivare a guadagnare sui 35000 euro pur rimanendo a regime agevolato? :mmm:

    8. Ho letto da qualche parte che c'è un margine sui 30000 euro, cioè si può anche sforare di un po' senza perdere il regime dei minimi, è vero? Di quanto si può sforare esattamente? Non credo ne avrò bisogno, ma è giusto per avere una visione completa dell'argomento... :rollo:
      [/INDENT]
      Chiedo scusa, sono molte domande, ma ho bisogno di capire, magari potreste usarlo come una sorta di FAQ sul regime dei minimi, credo che a molti interesserebbe capire meglio questo argomento e farebbero le mie stesse domande o le stanno già facendo a chiunque incontrino per strada...

    Grazie mille! 😉


  • User Attivo

    Ovviamente nessun problema per il tu, figurati.
    Provo a risponderti sinteticamente e nel modo più semplice e comprensibile

    1. Non ci sono spese fisse o minime
    2. Dipende dal regime contabile. Se aderisci al regime dei minimi non versi iva, paghi solo un imposta fissa del 20% (già considerata all'interno di quel 40%)
    3. no
      4)Tutto ciò che è inerenta la tua professione
    4. Non ci sono limiti temporali
    5. Questo dipende da te e dalle tue conoscenze in materia fiscale. In regime dei minimi gli adempimenti sono ridotti e quindi anche la parcella del commercialista spesso è più contenuta
    6. No devi avere una posizione previdenziale
    7. Vuoi sapere se è compatibile p.iva e prestazione occasionale?
    8. Se superi il limite dei 30.000€ fino ad € 45.000 decade il regime dei minimi dall'anno successivo

  • User

    @studio_marra said:

    Ovviamente nessun problema per il tu, figurati.
    Provo a risponderti sinteticamente e nel modo più semplice e comprensibile
    Grazie, avrei ancora qualche dubbio:

    1. Non ci sono spese fisse o minime
      Quindi possiamo dire che i miei calcoli sono corretti: se guadagno 30000 mi restano 18000? I 30000 sono lordi dunque. Credo di aver capito.

    2. Dipende dal regime contabile. Se aderisci al regime dei minimi non versi iva, paghi solo un imposta fissa del 20% (già considerata all'interno di quel 40%)
      OK, però la partita IVA devo averla, giusto? Nella fattura che faccio ai clienti cosa posso mettere? Ci devo scrivere l'IVA oppure lascio solo il totale imponibile? Posso scrivere qualcos'altro al posto dell'IVA, per esempio "imposta 20%"?

    4)Tutto ciò che è inerenta la tua professione
    Basterà conservare le ricevute e le fatture, poi potrò consegnarle all'Agenzia delle Entrate (o al commercialista) e mi verranno tolte dal conteggio delle tasse? Fino a quale percentuale? Cioè non credo che potrò presentare spese per 6000 euro e farmele detrarre tutte dalle tasse, o sì?

    1. Questo dipende da te e dalle tue conoscenze in materia fiscale. In regime dei minimi gli adempimenti sono ridotti e quindi anche la parcella del commercialista spesso è più contenuta
      OK, l'idea di affidarmi a un commercialista mi sta bene, specialmente se mi chiede poche centinaia di euro all'anno (è detraibile come spesa?), dato che le mie conoscenze sono vergognosamente scarse. Tuttavia ho letto che l'Agenzia delle Entrate offre il servizio gratuitamente, è vera questa cosa?

    2. Vuoi sapere se è compatibile p.iva e prestazione occasionale?
      Sì anche questo, e in caso affermativo vorrei sapere se la prestazione occasionale produce un reddito che va ad aggiungersi al calcolo dei 30000 euro del regime dei minimi. per esempio, se con la part. IVA (regime dei minimi) guadagno 28000 euro e con la prestazione occasionale guadagno 4000 euro nello stesso anno, ho sforato il tetto dei 30000 e mi tolgono il regime dei minimi?

    3. Se superi il limite dei 30.000€ fino ad € 45.000 decade il regime dei minimi dall'anno successivo

    • Cioè se guadagno tra i 30001 euro e i 45000 semplicemente mi tolgono il regime dei minimi e dall'anno dopo pago le tasse normalmente e l'IVA, sotto quale regime passerei esattamente? Ha un nome?*
      [INDENT]Domanda 10: 30000 euro all'anno OK, ma s'intende l'anno da calendario (dal 1 gennaio al 31 dicembre), dal momento in cui apro partita IVA o da una data particolare?

    Domanda 11: Un pensionato può entrare nel regime dei minimi? Cosa comporta? Perde la pensione o una parte di essa? Lo chiedo per mio padre che ogni tanto offre servizi di giardinaggio e ciò potrebbe in un futuro portargli un guadagno superiore ai 5000 euro annui.
    [/INDENT]Grazie di cuore, sto cominciando a capire bene! 😄


  • User

    Mi accorgo ora che probabilmente ho sbagliato room, io mi riferivo al regime dei minimi, non a quello agevolato. Se qualcuno potesse spostare il thread, grazie!


  • User

    @Dexter800 said:

    4)Tutto ciò che è inerenta la tua professione
    Basterà conservare le ricevute e le fatture, poi potrò consegnarle all'Agenzia delle Entrate (o al commercialista) e mi verranno tolte dal conteggio delle tasse? Fino a quale percentuale? Cioè non credo che potrò presentare spese per 6000 euro e farmele detrarre tutte dalle tasse, o sì?
    Chiedo scusa se continuo a postare ma non mi lascia editare i post precedenti...

    Vorrei rettificare la mia osservazione. Mi sono documentato meglio su deduzioni e detrazioni. Dunque, ho anche letto questo sul sito dell'Agenzia delle Entrate:

    Le fatture devono essere emesse senza l?addebito dell?Iva e non si detrae l?Iva dagli acquisti: conseguentemente, l?Iva si trasforma in un costo deducibile dal reddito.Prima avevo scritto male, effettivamente le spese sostenute e inerenti alla mia professione possono essere dedotte dal reddito, non detratte sulle tasse. Inoltre possono essere dedotte insieme all'IVA, significa che se compro un nuovo monitor da 200 euro +iva, non detrarrò l'IVA al momento dell'acquisto, ma potrò dedurre 240 euro dal mio reddito in fase di dichiarazione dei redditi. E' tutto corretto oppure non ho capito proprio una cippa?


  • User

    In un precedente post chiedevo informazioni su questo regime dei minimi, perché vorrei farmi la partita iva, ma non prevedendo di guadagnare molto inizialmente, non vorrei venire soffocato dalle tasse. Fortunatamente dal 2008 c'è la possibilità di lavorare come contribuente minimo. Ancora non ho ben chiaro come funziona, perché leggo in giro pareri che si contraddicono e mi creano una gran confusione.

    Fino ad ora ho capito che per rientrare in questo regime non devo guadagnare più di 30000 euro lordi all'anno, se sforo fino a 45000, semplicemente passo al regime ordinario.
    Basta andare all'Agenzia delle Entrate e compilare dei moduli per avere, senza spendere nulla, la partita IVA e cominciare a lavorare in questo regime.
    Non posso detrarre l'IVA dai miei acquisti di lavoro, ma posso dedurre gli acquisti comprensivi dell'iva.

    Su un altro forum mi è stato detto questo:

    In fattura al cliente metto il prezzo totale del lavoro, più il 4% di INPS (a carico del cliente), ottenendo così l'imponibile. Non metto niente di IVA. All'imponibile tolgo il 20% della ritenuta d'acconto, che il cliente dovrà arrangiarsi a versarmi. Quel che resta è il mio guadagno netto. Esempio: 500 euro totali + 4% INPS = 520 - 20% rit. acc. = 416 euro di guadagno netto. Il cliente deve poi inviarmi la certificazione del versamento di quel 20%.Esempio fattura: borgo-italia.it/transito/fatt_minimi.jpg
    Ma io non sapevo che ci fosse pure la ritenuta d'acconto! Ma allora a maggio nella dichiarazione dei redditi cosa devo pagare? Quel 20% pensavo di doverlo pagare io. Non capisco...

    Altre cose che non capisco sono queste:

    • Se conservo le ricevute e le fatture dei miei acquisti (inerenti al mio lavoro), le devo presentare al momento della dichiarazione dei redditi perché tali spese mi vengano dedotte?
    • Che tasse devo pagare nella dichiarazione dei redditi (14% di INPS, imposta del 20%...)?
    • E' vero che il 4% dell'INPS lo metto in fattura a carico del cliente e il 14% lo pago a maggio?
    • E' vero che l'imposta del 20% me la deve versare il committente come ritenuta d'acconto?
    • Il limite dei 30000 euro si calcola dal 1 gennaio al 31 dicembre?

    Per favore, aiutatemi a capire queste cose, io nel frattempo continuo a studiare cose che scarico dal sito dell'Agenzia delle Entrate, ma non sono facilissime da comprendere, specialmente per me che sono del tutto negato per queste cose... 😢


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Dexter800 e Benvenuto nel Forum GT.
    Innanzitutto va precisato che il limite dei 30000 si calcola sui compensi e non sul reddito! C'è una bella differenza purtroppo.

    Per quanto riguarda quel 4% di inps da inserire in fattura, lo deve mettere solo chi è iscritto alla gestione separata inps, ossia i professionisti senza cassa propria. I professionisti con cassa propria dovranno inserire il contributo integrativo relativo, mentre le imprese individuali (artigiani, commercianti, ecc) non devono inserire nulla in fattura perchè la gestione inps artigiani e commercianti non lo prevede.

    Per quanto riguarda quel 14% di inps cui fai riferimento per me è una percentuale sconosciuta. Infatti per chi è iscritto alla gestione separata inps la percentuale è del 26,72%, o al limite il contributo ridotto del 17% se si ha già una gestione pensionistica obbligatoria.

    La ritenuta d'acconto del 20% inoltre rappresenta un acconto sull'imposta sostitutita; ovvio che in fase di dichiarazione dei redditi all'imposta sostitutiva dovuta toglierai tutte le ritenute già versate.

    Nelle fatture intestate a soggetti "sostituto di imposta" (tutti i clienti con partita iva ma anche associazioni, condomini con solo codice fiscale) devi riportare la ritenuta d'acconto e loro sono obbligati a versarla e a darti la certificazione l'anno successivo prima di fare la dichiarazione dei redditi.
    Se intesti fatture a privati cittadini la ritenuta d'acconto non devi inserirla.

    Io credo che l'inquadramento più indicato è quello da artigiano con conseguente iscrizione inps artigiani; puoi valutare di iniziare come professionista, come consigliato da studio_marra, ma avrai diverse limitazioni.

    Per quanto riguarda i rapporti tra prestazioni occasionali e partita iva, ovviamente tutte le prestazioni riconducibili alla partita iva aperta dovranno essere fatturate. Potrai effettuare prestazioni occasionali in ambiti completamente diversi dalla tua attività di webdesigner.


  • User

    Ah grazie Lorenzo, ancora un po' di chiarezza è stata fatta.

    @lorenzo-74 said:

    il limite dei 30000 si calcola sui compensi e non sul reddito! C'è una bella differenza purtroppo.
    Intendi dire che i 30000 sono lordi, cioè si calcolano mettendo insieme quel che mi resta in tasca e quel che pago in tasse (imposta 20% e INPS), giusto?

    @lorenzo-74 said:

    Per quanto riguarda quel 4% di inps da inserire in fattura, lo deve mettere solo chi è iscritto alla gestione separata inps, ossia i professionisti senza cassa propria.
    Non capisco il discorso della "cassa propria", cos'è? Credevo che con il regime dei minimi l'INPS fosse sempre a gestione separata. Questo significa che il 4% lo devo mettere, giusto?

    @lorenzo-74 said:

    Per quanto riguarda quel 14% di inps cui fai riferimento per me è una percentuale sconosciuta. Infatti per chi è iscritto alla gestione separata inps la percentuale è del 26,72%, o al limite il contributo ridotto del 17% se si ha già una gestione pensionistica obbligatoria.
    Non ho capito. La gestione pensionistica non è sempre obbligatoria? Quindi quanto pago di INPS? Ammettiamo che sia il 17%, va calcolato tenendo conto del 4% che già mi ha dato il cliente o no?

    @lorenzo-74 said:

    in fase di dichiarazione dei redditi all'imposta sostitutiva dovuta toglierai tutte le ritenute già versate.
    Nelle fatture intestate a tutti i clienti con partita iva ma anche associazioni, condomini con solo codice fiscale devi riportare la ritenuta d'acconto e loro sono obbligati a versarla e a darti la certificazione l'anno successivo prima di fare la dichiarazione dei redditi.
    Se intesti fatture a privati cittadini la ritenuta d'acconto non devi inserirla.
    Questo è interessante, quindi se faccio un lavoro a un privato (che non ha partita iva), lui non deve versarmi la ritenuta, me la pago da solo a maggio. Invece devo avere tutte le certificazioni delle ritenute pagatemi dagli altri clienti, perché presentandole nella dichiarazione non dovrò pagarle di nuovo.

    @lorenzo-74 said:

    Io credo che l'inquadramento più indicato è quello da artigiano con conseguente iscrizione inps artigiani; puoi valutare di iniziare come professionista, come consigliato da studio_marra, ma avrai diverse limitazioni.
    Limitazioni di che genere? Potresti essere più chiaro? Quel che interessa a me è spendere il meno possibile, di sicuro non guadagnerò più di 30000 euro lordi. Più semplice si fa la faccenda e meglio è.

    @lorenzo-74 said:

    Per quanto riguarda i rapporti tra prestazioni occasionali e partita iva, ovviamente tutte le prestazioni riconducibili alla partita iva aperta dovranno essere fatturate. Potrai effettuare prestazioni occasionali in ambiti completamente diversi dalla tua attività di webdesigner.
    Questo è chiarissimo.
    Secondo te, l'attività di grafico (per la carta stampata, non per il web) è un'attività completamente diversa?

    Grazie mille per i consigli, li terrò a mente.


  • Consiglio Direttivo

    Allora, vediamo punto per punto di chiarire. 😉

    Intendi dire che i 30000 sono lordi, cioè si calcolano mettendo insieme quel che mi resta in tasca e quel che pago in tasse (imposta 20% e INPS), giusto?No, rappresentano la somma degli imponibili delle fatture, compreso il 4% di inps se presente.

    Non capisco il discorso della "cassa propria", cos'è? Credevo che con il regime dei minimi l'INPS fosse sempre a gestione separata. Questo significa che il 4% lo devo mettere, giusto?Per cassa propria intendo quella forense, quella dei commercialisti, quella degli ingegneri e architetti, quella dei medici, ecc. Se non eserciti una protezione protetta ovviamente non è il tuo caso.
    Il regime dei minimi non è sempre a gestione separata; se sei inquadrato come professionista versi alla gestione separata, se sei inquadrato come impresa no.
    Non ho capito. La gestione pensionistica non è sempre obbligatoria? Quindi quanto pago di INPS? Ammettiamo che sia il 17%, va calcolato tenendo conto del 4% che già mi ha dato il cliente o no?Ovvio; avere una gestione pensionistica è obbligatorio. Chi decide di intraprendere un'attività ed ha già una posizione pensionistica aperta (perchè magari in contemporanea è un dipendente pubblico) gli viene chiesto di meno.
    Se questa che intendi aprire è la tua unica attività l'aliquota è del 26,72%. Il 4% da replicare al cliente è da ritenersi compreso.
    Questo è interessante, quindi se faccio un lavoro a un privato (che non ha partita iva), lui non deve versarmi la ritenuta, me la pago da solo a maggio. Invece devo avere tutte le certificazioni delle ritenute pagatemi dagli altri clienti, perché presentandole nella dichiarazione non dovrò pagarle di nuovo.Esatto! 😉
    Limitazioni di che genere? Potresti essere più chiaro?Un professionista per definizione fa consulenza, e non vendita o creazione di prodotti artigianali. Per cui puoi limitarti a fare web design e basta; niente adsense nei tuoi siti, niente rivendita di hosting, niente vendite di banner, affiliazioni ecc, niente stampa e rivendita dei propri prodotti, ecc...).
    Secondo te, l'attività di grafico (per la carta stampata, non per il web) è un'attività completamente diversa?Assolutamente no; è un'attività molto simile che può alla peggio richiedere di indicare un codice attività in più.
    Se ti capita un paio di volte di scaricare le cassette ai mercati generali, oppure di fare il bagnino d'estate oppure di fare il cameriere, allora sì, sono attività completamente diverse.

    Spero di averti un pò chiarito le idee. 🙂


  • User

    @lorenzo-74 said:

    No, rappresentano la somma degli imponibili delle fatture, compreso il 4% di inps se presente.
    Ah, ecco questa mi è nuova, mi stavo convincendo che fossero 30000 tutto compreso. I dubbi aumentano...

    @lorenzo-74 said:

    Per cassa propria intendo quella forense, quella dei commercialisti, quella degli ingegneri e architetti, quella dei medici, ecc. Se non eserciti una protezione protetta ovviamente non è il tuo caso.
    No, io faccio solo siti.

    @lorenzo-74 said:

    Il regime dei minimi non è sempre a gestione separata; se sei inquadrato come professionista versi alla gestione separata, se sei inquadrato come impresa no.
    Sarò inquadrato come libero professionista. Che vantaggi avrei ad essere un'impresa? Quindi diamo per scontata la gestione separata dell'INPS.

    @lorenzo-74 said:

    Se questa che intendi aprire è la tua unica attività l'aliquota è del 26,72%. Il 4% da replicare al cliente è da ritenersi compreso.
    Ok, allora sia del 26,72%, ho capito.

    @lorenzo-74 said:

    Un professionista per definizione fa consulenza, e non vendita o creazione di prodotti artigianali. Per cui puoi limitarti a fare web design e basta; niente adsense nei tuoi siti, niente rivendita di hosting, niente vendite di banner, affiliazioni ecc, niente stampa e rivendita dei propri prodotti, ecc...).
    Capito. Quindi se un cliente mi chiedesse di fargli il sito e arrangiarmi io con l'hosting dovrei dargli istruzioni perché si compri un hosting da sé e mi comunichi poi i dati per accedervi. non posso essere io a comprare l'hosting (a nome suo) e fargli pagare tutto insieme. Stessa cosa per la stampa, posso fare la grafica ma alla tipografia si dovrà rivolgere il cliente. E' corretto?

    Per il resto ci siamo, ho le idee più chiare, anche se non del tutto.... :arrabbiato:

    😉