• User

    Sto per aprire la partita iva: consigli

    Salve a tutti, oggi sono andato a parlare con un consulente per aprire la partita iva e vorrei delle conferme su ciò che mi è stato detto:

    • con la partita iva non posso accettare nessun tipo di contratto a collaborazione? (mi hanno parlato di co.co.co. e co.co.pro. se ho ben capito)

    • con la partita iva posso accettare un contratto di lavoro continuo (come dipendente) MA NON POSSO FARLO se vado a lavorare in un'azienda che si occupa del mio stesso settore (quindi informatica) perchè potrei rubare i loro clienti (in questo caso dovrei chiudere la partita iva).

    Queste due cose mi convincono poco e vorrei dei chiarimenti.. poi vi spiego al volo le altre caratteristiche:

    avendo 22 anni rientro nel regime dei minimi il che mi da tante agevolazioni.
    Per la mia tipologia di partita iva non dovrò trattare con l'iva, ma non potrò nemmeno operare per ritenuta d'acconto.

    Inoltre, sempre se ho capito correttamente, tutti i calcoli che dovrò fare si baseranno sul "guadagno" (ovvero costi - ricavi), quindi dovrò calcolarci le "tasse" (anche se non è il termine più corretto) del 5%.

    Sempre su "costi - ricavi" devo calcolarci il 27% per la gestione separata in base al guadagno.. ora chiedo a chi è più esperto: è normale una percentuale del 27%? Non è alta? (In realtà sarebbe del 23% perchè il 4% è la parte relativa all'INPS che dovrò anche scrivere in fattura).

    Vorrei capirci meglio.. mettiamo che compro (con p.i.) un computer a 100? e lavorando ricavo 1100?

    100 - 1100 = 1000? di guadagno lordo

    su questi 1000? calcolo un 5% per le "tasse" = 50?
    sempre su questi calcolo anche un 4% per l'inps = 40?
    ancora un 23% per la gestione separata bla bla = 270?

    1000 - 50 - 40 - 270 = 640?

    Questi 640? (esclusi i costi del commercialista e tutti quelli pattuiti che comunque devo pagare una volta all'anno) posso considerarli netti o devo calcolarci altre ritenute?

    ultima cosa.. dovrei registrarmi come "consulente informatico", anche se da quello che mi ha detto la persona con cui ho parlato non rispecchia pienamente l'aspetto di un "software&web developer/designer" (ci metto tutto per farvi capire).. mi suggerite un "titolo" diverso? in tal caso quale?
    il 62.01 o il 62.02? vanno bene entrambi?

    Ogni consiglio/chiarimento è ben accetto, grazie in anticipo


  • Super User

    Il possesso di partita iva non preclude la possibilità di lavorare come dipendente presso una azienda.
    Se il settore lavorativo sarà il medesimo, però, occorre ricevere un nulla osta dal proprio datore di lavoro per svolgere la stessa "mansione" a livello autonomo ossia con partita iva.
    Aderendo al regime dei minimi confermo la tassazione al 5% del reddito (ricavi - costi); l'aliquota inps è 27.72% del reddito e i contributi che pagherai saranno però poi deducibili dal reddito (secondo il criterio di cassa).
    Il 4% che puoi addebitare al cliente (diritto di rivalsa) contribuirà, però, ad aumentare il tuo volume di rivavi (tassati).


  • User

    Ciao e grazie della risposta, a questo punto vorrei fare altre due domande a cui magari qualcuno può rispondere (anche se non rientrano nelle caratteristiche base della P.I.):

    Una volta che ho la partita iva posso fare degli acquisti con questa e le varie spese andranno a far parte dei costi. Suppongo che questo sia possibile solo se i beni/servizi acquistati servono allo svolgimento della mia attività. Quello che mi chiedo però è, ad esempio, come si fa a distinguere un viaggio di svago da un viaggo lavorativo? Se io con la mia P.I. acquisto dei biglietti aerei, questi andranno comunque a far parte dei costi no?

    Con questo tipo di partita iva devo per forza rilasciare fatture con il mio nome/cognome oppure c'è un modo per utilizzare/comprare un nome diverso? Per capirci anzichè scrivere "Pinco Pallino" scrivere "PincoDesign".

    Leggendo le varie categorie ATECO io rientro nella 62, più specificatamente nella 62.01 (almeno così sembra). Con questa categoria però credo di non poter fare dei corsi di formazione e fatturarli (a differenza della 62.02). Mi confermate questa cosa?

    Grazie :smile5:

    EDIT: ultima cosa.. mi dici che "Il 4% che puoi addebitare al cliente (diritto di rivalsa) contribuirà, però, ad aumentare il tuo volume di rivavi (tassati).". Questo vuol dire che potrebbe convenire anche non applicare questa rivalsa? Ma non è obbligatoria? E poi, nel caso fosse possibile non applicarla, l'aliquota inps sarebbe sempre del 27,72%?


  • Super User

    Le spese di viaggio, albergo, etc, devono poter essere riconducibili, ad esempio in sede di contraddittorio, ad eventuali fatture emesse nei confronti di clienti residenti in altre zone.
    Per le ditte individuali il cognome e nome è sempre obbligatorio e deve sempre figurare nelle fatture, per le ditte commerciali è possibile abbinare comunque un alias di fantasia che sarà comunque sempre seguito dal cognome e nome del titolare.
    La rivalsa, proprio perchè è un diritto, non è mai obbligatoria. L'aliquota inps in ogni caso resta la medesima.


  • User

    @LuckySevenRoX said:

    • con la partita iva non posso accettare nessun tipo di contratto a collaborazione? (mi hanno parlato di co.co.co. e co.co.pro. se ho ben capito)

    Che io sappia non esistono queste limitazioni. Comporterebbe più lavoro per il commercialista muoversi tra retribuzioni in co.co.pro e lavoro autonomo. Ad ogni modo avrebbe poco senso avere la P.IVA e poi accettare i contratti a progetto...

    • con la partita iva posso accettare un contratto di lavoro continuo (come dipendente) MA NON POSSO FARLO se vado a lavorare in un'azienda che si occupa del mio stesso settore (quindi informatica) perchè potrei rubare i loro clienti (in questo caso dovrei chiudere la partita iva).
      [/quote]

    Certo che puoi lavorare per una ditta che è nel tuo stesso settore. Se il tuo cliente ha paura che tu possa 'rubargli i clienti' dovrebbe farti firmare un patto di non concorrenza.

    @LuckySevenRoX said:

    Inoltre, sempre se ho capito correttamente, tutti i calcoli che dovrò fare si baseranno sul "guadagno" (ovvero costi - ricavi), quindi dovrò calcolarci le "tasse" (anche se non è il termine più corretto) del 5%.

    Sempre su "costi - ricavi" devo calcolarci il 27% per la gestione separata in base al guadagno.. ora chiedo a chi è più esperto: è normale una percentuale del 27%? Non è alta? (In realtà sarebbe del 23% perchè il 4% è la parte relativa all'INPS che dovrò anche scrivere in fattura).

    'ricavi - costi' = guadagno. Sul guadagno andrai a pagare il 5% di imposta sostitutiva + il 27.76% di INPS.

    @LuckySevenRoX said:

    Vorrei capirci meglio.. mettiamo che compro (con p.i.) un computer a 100? e lavorando ricavo 1100?

    100 - 1100 = 1000? di guadagno lordo

    su questi 1000? calcolo un 5% per le "tasse" = 50?
    sempre su questi calcolo anche un 4% per l'inps = 40?
    ancora un 23% per la gestione separata bla bla = 270?

    1000 - 50 - 40 - 270 = 640?

    Questi 640? (esclusi i costi del commercialista e tutti quelli pattuiti che comunque devo pagare una volta all'anno) posso considerarli netti o devo calcolarci altre ritenute?

    Se applichi la rivalsa (che ricordo essere un'opzione e non obbligo) ricarichi il 4% sulla fattura che da 1100 diventa 1144.

    ultima cosa.. dovrei registrarmi come "consulente informatico", anche se da quello che mi ha detto la persona con cui ho parlato non rispecchia pienamente l'aspetto di un "software&web developer/designer" (ci metto tutto per farvi capire).. mi suggerite un "titolo" diverso? in tal caso quale?
    il 62.01 o il 62.02? vanno bene entrambi?
    Su internet ci sono gli elenchi codici ATECO, cercali...


  • User Newbie

    Salve a tutti, mi aggancio a questo thread perchè sono in una situazione analoga ossia ho p.iva (contribuenti minimi) aperto ad aprile 2011 e mi è stato proposto un contratto a progetto a marzo 2012 non inerente all'attività svolta con la p.iva.
    La mia domanda è : il lordo percepito dal contratto a progetto contribuisce nella determinazione del limite massimo relativo alla p.iva dei minimi fissato in 30.000€ pur non essendo dovuto a fatture relative alla p.iva stessa?
    Cioè se ad esempio con il contratto a progetto ho un lordo annuo di 25000€ , questo implica che al massimo nello stesso anno posso fatturare al massimo 5000€ per non sforare la soglia di 30.000€ ?

    grazie
    saluti


  • Super User

    No, la retribuzione percepita nell'ambito del contratto a progetto (lavoro svolto senza partita iva) non contribuisce al superamento del limite di ricavi previsto dal regime dei minimi.


  • User Newbie

    @studionicola said:

    No, la retribuzione percepita nell'ambito del contratto a progetto (lavoro svolto senza partita iva) non contribuisce al superamento del limite di ricavi previsto dal regime dei minimi.

    Salve Nicola,
    grazie per l'informazione, potresti darmi la normativa o un riferimento dove è evidenziata questa cosa ?

    grazie
    saluti


  • User

    Infatti mica si cumula:tongueout:


  • User

    @studionicola said:

    No, la retribuzione percepita nell'ambito del contratto a progetto (lavoro svolto senza partita iva) non contribuisce al superamento del limite di ricavi previsto dal regime dei minimi.

    Infatti mica si cumula il co.co.co con l'attività individuale autonoma

    Scusate il doppio post