• User

    Partita IVA si o no?

    Ciao Paolo, saluto tutto il forum. Ho un dilemma; mi trovo in questa condizione: ho effettuato ed effettuo tutt'ora verifiche su gli impianti elettrici. Ho contabilizzato le mie prestazioni fino ad oggi emettendo ricevute fiscali con ritenuta d'acconto per lavoro occasionale perche in effetti il mio impegno era tutt'altro che continuativo. Ora pero ho acquisito nuovi clienti e mi son trovato della situazione di dover emettere nell'anno passato (ed anche quest'anno) molte ricevute (oltre 20) per un importo complessivo di circa 6.000 euro. Ritengo a questo punto che nn possa piu continuare a considerare queste prestazioni occasionali per cui ho deciso di aprire la partita IVA ( la mia ttività sarebbe in tal caso studio di ingegneria). Ho pero un dubbio forte partendo dal presupposto che il mio giro d'affari restera quello in numero di prestazioni ed importo complessivo, come mi porrei nei confronti dello studio di settore?..temo una cosa: non posso continuare a fare ricevute occasionale perche guadagno "troppo"...e non mi converre aprire la partita IVA perche guadagnerei "troppo poco"!!! è cosi? cosa mi consigliate?
    Approfitto per chiedere ancora una cosa: la prossima finanziaria prevederà ancora il regimi fiscale agevolato per l'inizio di nuove attività? Grazie infinitamete e salute e saluto tutti!


  • Super User

    Ciao,

    centrato in pieno il problema.... solo che c'è ben poco da fare... stai uscendo dall'occasionalità, ma fai ancora troppo poco per la professionalità.

    Personalmente (ma sottolineo personalmente) fossi io in te.... rischierei un anno ancora al fine di incrementare il business... anche perchè i problemi fiscali sono reali (quello degli studi di settore compreso), ma prioritariamente devi viverci con quello che fai e quindi il primo obbiettivo deve essere quello.

    Professionalmente ti direi queste parole ma dovrei ammonirti sui rischi e farti fare una scelta consapevole.

    Per la finanziaria aspetto a fare commenti.

    Paolo


  • User

    Chiaro e gentile come sempre...!...Sai però qual'è il problema?...E' che io so per certo che il mio giro d'affari sarà sempre quello e nn si spostera di una virgola (aumentare o cercare di aumentarlo mi creerebbe non pochi problemi a livello di gestione del tempo a disposizione....la mia principale fonte di reddito deriva dall'attività di insegnante). Quindi la legge non mi permetterebbe di fare quello che volgio e posso fare?..Insomma dal punto di vista puramente giuridico ho la possibilita di fare quello che desidero pagando imposte per quello che guadagno e non per quello che lo studio di settore mi "impone"'. Formalmente qualcuno delle imposte puo dirmi: "Tu non puoi lavorare perche guadagni troppo o troppo poco."..Mi sembra una assurdità! GRAZIE


  • Super User

    A no allora le cose cambiano.

    Assodato che tu non sia un dipendente pubblico e dunque non abbia nessuna clausola di esclusiva che ti impedirebbe "lavori" esterni, direi che anche se aprissi la partita iva avresti la scusa del lavoro dipendente principale e prevalente da far valere verso l'agenzia delle entrate allorquando ti chiedesse perchè non tu non fossi congruo per gli studi di settore.

    Anche se non è possibile dire con certezza che quella sarebbe una scusa "sicura" è probabile che venga riconosciuta valida.

    Dunque gli studi di settore non porterebbero ad effetti certamente negativi nella tua situazione (almeno non me ne vengono in mente).

    Paolo


  • User

    Grazie...Paolo....Ahhhhh se non fossi a 1000 km di distanza..avresti un fedele cliente in piu!..Complimenti e buon lavoro!