• User Attivo

    Articolista, regime dei minimi e lavoro dipendente

    Buongiorno a tutti,

    vi scrivo perchè ieri ho parlato con il commercialista e sono rimasta a bocca aperta. Vorrei aprire la partita iva come articolista freelance e per la realizzazione di siti web. Non in ultimo, queste attività mi fruttano e mi frutteranno entrate per pubblicità (Adsense, Zanox etc).

    Lavoro come impegata amministrativa con un orario di 40 ore alla settimana e ho 23 anni (24 domani). Vorrei quindi usufruire del regime dei minimi e chiedere l'esonero inps (altrimenti per non arriverei nemmeno in pari, se devo pure pagare l'inps, che già lo pago come lavoratore dipendente).

    Il commercialista però mi ha detto che l'attività di articolista è un attività professionale e come tale ha una gestione separata dei contributi inps. Uguale per la creazione di siti web. Che mi dite? Se è così ad un giovane passa tutta la buona volontà di lavorare bene. (Lavorare su ritenuta d'acconto diventa molto, troppo oneroso e rischioso, vista la casualità che deve avere).

    Grazie


  • Super User

    Ha ragione il commercialista. Esistono varie gestioni all'INPS, e l'esonero di cui ti hanno parlato non riguarda la gestione separata.


  • User Attivo

    Cioè il servizio di articolista non può rientrare come un'attività di servizi o commerciale ma come attività professionale (idem la creazione di siti web)? E quindi devo pagare doppio inps?? E poi si chiedono come mai l'italia va a rotoli!


  • User Attivo

    Il commercialista ha correttamente indicato la strada da seguire nel caso di attività professionale (come può essere inquadrato l'articolista freelance), con iscrizione alla gestione separata e versamento di ulteriore 18% di contribuzione previdenziale. A mio avviso comunque si potrebbe iscrivere il tutto come impresa di servizi in Camera di Commercio, visto anche che la creazione siti web a tutto tondo (e non attività puramente di webdesign) è un'attività prettamente di servizi/artigianale (nel caso di webmaster, a maggior ragione nel caso di introiti da adsense, zanox e simili), e usufruire della non iscrivibilità INPS commercianti. In ogni caso il consiglio è sempre quello di seguire il proprio professionista di fiducia, il mio è ovviamente solo un parere.
    Saluti


  • User Attivo

    Grazie per la risposta. Dico con tutta sincerità che il professionista a cui mi sono rivolta per una consulenza e per la redazione del modello Unico 2012, non mi ha fatto una buona impressione. Per questo cerco info e possibilità di rivolgermi ad un professionista serio che sappia venirmi incontro (cercando, nel limite della legalità e del possibile), il modo per farmi agevolare il lavoro e, dove possibile, esonerare dal pagamento di alcune tasse.

    I siti web vengono creati, installati e consegnati al cliente. Ovvio poi ci sono i miei siti dove guadagno con la pubblicità. Cerco di ricapitolare al meglio le cose per le quali vorrei aprire una partita iva:

    • Creazione siti web;
    • Attività di Articolista;
    • Guadagno da pubblicità;
    • Vendita di ebook e videocorsi online;

    Grazie a tutti e buona giornata.


  • User Attivo

    Buongiorno, visto il tipo di attività confermo quanto scritto sopra, per me l'attività andrebbe inquadrata come impresa di servizi. Non si tratta di risparmiare tasse, l'essere dipendente è un fattore contingente, per me è l'inquadramento migliore a prescindere dalla convenienza. Bisogna tenere presente che per l'iscrizione in Camera di Commercio vi è da pagare il diritto annuale (per piccolo imprenditore tra 88 e 106 euro anticipato) più 35,50 per diritti e bolli, più eventuali competenze per il professionista. Saluti


  • User Attivo

    Bè senza dubbio potendomi inscrivere come impresa di servizi risparmio il versamento dell'inps per il quale, se ho ben capito, potrei chiedere l'esenzione perchè lavoratrice dipendente (full time). Quindi dovrei solo pagare il 5% di tasse come differenza tra costi (nulli) e ricavi in sede di dichiarazione dei redditi (Unico). Posso poi chiedere l'esonero dal versamento della ritenuta del 20% (almeno così ha detto il professionista che ho contattato).

    Posso comunque, vista l'esistenza di un lavoro dipendente e autonomo, continuare a portare in detrazione le spese mediche e fare, eventualmente credito sull'imposta da pagare?


  • Super User

    Visto ora il riepilogo delle attività... sì, stando così le cose anche secondo me si può configurare come attività d'impresa con tutte le relative conseguenze.