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    Dottoressa in architettura non abilitata

    Buongiorno a tutti, chiedo aiuto per valutare con una certa urgenza come muovermi in ambito professionale!
    Mi sono laureata in Architettura nell'Aprile dello scorso anno..dopo di che ho lavorato per un paio di mesi presso uno studio con rimborso a collaborazione occasionale e successivamente ho fatto un tirocinio formativo di sei mesi all'interno di un'azienda (quindi con un rimborso spese e senza contributi, non essendo considerato il tirocinio un contratto di lavoro).
    Oggi mi viene chiesto da uno studio di architettura di collaborare (in maniera fissa e continuativa) con loro..il problema è che tutte le persone all'interno sono a partita iva e già in possesso dell'abilitazione (quindi a partita iva come architetto, in Inarcassa). Io invece non ho ancora fatto l'esame di stato e comunque, anche nella migliore delle ipotesi (cioè superarlo subito), fino ad ottobre non avrei il risultato e non potrei iscrivermi all'ordine (e poi comunque saremmo già a fine 2014 quindi a quel punto non so nemmeno se mi converrebbe). Sto quindi guardando per aprire la partita iva in maniera diversa..subito mi era stato consigliato di farlo come disegnatore, ma il mio commercialista sconsiglia l'utilizzo della cassa di gestione separata perchè dice che per mantenerne i contributi bisogna versare almeno per 5 anni e comunque è più dispendiosa..mi ha proposto di aprirla piuttosto come artigiano (anche se non ho capito in quale categoria rientrerei..!) perchè la trova più sicura e pensa che sia in quel caso più probabile un passaggio di contributi una volta che sarò abilitata e quindi in Inarcassa.
    E' effettivamente così? Dopo c'è la possibilità effettiva di un passaggio alla Partita Iva da architetto senza perdere il regime dei minimi? Quanti dubbi!!!! Intanto ringrazio per le delucidazioni :arrabbiato:


  • Super User

    A mio avviso, soprattutto se nel giro di pochi mesi verrà sostenuto l'esame di stato, potrebbe convenire l'inquadramento come libero proffesionista da iscrivere alla gestione separata.
    Le considerazioni dell'altro professionista sono corrette a mio avviso. Ma se si presume di iscriversi all'ordine a breve ritengo sia più "pratico" inquadrarsi come professionista in questi pochi mesi.
    La gestione separata non ha minimali contributivi, quindi per pochi mesi / un anno la ritengo più economica se il reddito risulterà comunque abbastanza contenuto.
    In ogni caso ritengo sia poi possibile fare il passaggio al codice attività da architetto senza perdere il regime dei minimi.
    Consiglio anche l'inquadramento come professionista per il ridotto costo di avvio attività in quanto non è richiesta l'iscrizione all'albo artigiani.
    Le hanno comunque dato delle "dritte" sensate, però probabilmente ciò è tanto più valido quanto maggiore il tempo di attesa per l'iscrizione all'albo.