• User Newbie

    Dipendente Pubblico. Prestazioni occasionali o Partita IVA?

    Ho cancellato un predente messaggio per ripostarlo in un nuovo topic (con la speranza di renderlo più fruibile anche ad altri eventuali utenti).

    Premetto che mi sono imbattuto in questo forum cercando l’argomento su internet e ne ho apprezzato i moderatori.

    Mi trovo in una posizione che forse può essere paradigmatica.

    Sono un Dipendente di un’Azienda Ospedaliera (contratto Comparto) sono iscritto ad un albo (trasformando in ordine).

    Da alcuni anni svolgo attività di docenza, fuori orario di lavoro, pagate come “Prestazione Occasionale” a favore di diversi soggetti.

    Quest’anno mi dovranno liquidare compensi per un corso biennale un committente (il principale), di circa € 6.000,00 (docenze + progetto) chiuso nel 2005; lo stesso committente mi liquiderà entro dicembre, il progetto e una prima trance di lezioni per un corso iniziato nel 2006 (€ 4.000,00). Un secondo committente mi liquiderà, in novembre, € 1.500,00 per le lezioni ad un corso che si svolge nel 2006.

    Ora il quesito, mi conviene iscrivermi alla gestione separata Inps e pagare il 10% sui emolumenti che superano i € 5.000,00 (circa € 6.000,00) o è più conveniente aprire una partita Iva (sempre che sia possibile per un dipendente di una Azienda Ospedaliera)?

    Quali sarebbero i punti di forza di ogni una di queste due ipotesi concorrenti?

    Stefano S.


  • Super User

    Con la gestione separata inps collab. occasionali avresti ogni anno 5000 euro di soglia di esenzione su cui non pagheresti i contributi, con la p.iva pagheresti i contributi sull'intero reddito.

    Per il resto ci sono molte differenze fiscali (es. deducibilità dei costi, studi di settore, contabilità ecc. per p.iva e quasi nulla per collab. occasionali).

    Paolo


  • User Newbie

    Quindi su ? 11.500,00 potrei avere questa situazione:
    Gestione separata
    Entrate lorde;irap 20%; trattenute 20%;gest sep 10% su ecc ? 5.000,00;IRPEF 33%;netto
    1 cliente ? 10.000,00 ? 2.000,00 ? 500,00 ? 495,00 ? 7.500,00
    2 cliente ? 1.500,00 ? 300,00 ? 240,00 ? 79,20 ? 1.260,00
    Totale ? 11.500,00 ? 300,00 ? 2.240,00 ? 0,00 ? 574,20 ? 8.760,00

    Partita IVA
    Entrate lorde;irap 20%;trattenute 20%;IRPEF 33%;IVA;netto
    1 cliente ? 10.000,00 ? 2.000,00 ? 2.640,00 ? 1.600,00 ? 3.760,00
    2 cliente ? 1.500,00 ? 300,00 ? 240,00 ? 316,80 ? 192,00 ? 751,20
    Totale ? 11.500,00 ? 300,00 ? 2.240,00 ? 2.956,80 ? 1.792,00 **? 4.511,20
    **

    Come vantaggio avrei la possibilità di scaricare alcune spese come:
    Cellulare ?
    Abbonamenti a riviste del settore
    Abbonamenti a giornali
    Acquisto libri
    Iscrizione a corsi
    Materiale informatico?
    Cancelleria?
    Collegamento a Internet?

    Ho capito bene?
    Mi sono scordato qualcosa?


  • User Newbie

    salve ,
    io avrei un problema simile ...
    sono un dipendente usl in qualita' di tecnico di laboratorio e vorrei aprire una partita iva per iniziare un'attivita' online di compravendita .
    puo' un dipendente pubblico aprire una partita iva ed emettere ricevute e ricevere fatture?
    ci sono delle regole generali oppure devo chiedere all'amministrazione ?
    grazie


  • User Newbie

    salve ,
    io avrei un problema simile ...
    sono un dipendente usl in qualita' di tecnico di laboratorio e vorrei aprire una partita iva per iniziare un'attivita' online di compravendita .
    puo' un dipendente pubblico aprire una partita iva ed emettere ricevute e ricevere fatture?
    ci sono delle regole generali oppure devo chiedere all'amministrazione ?
    grazie


  • Super User

    Ciao e benvenuto,

    ti consiglio di fare ricerca in questa sezione del forum per leggere i molti topic dove abbiamo già dato risposta a quesiti sulla compatibilità tra impieghi pubblici ed attività diverse.

    PS ricordo che sul forum non facciamo calcoli di convenienza, per quelli ci sono i vostri consulenti di fiducia, che potranno farli avuti alla mano anche gli altri numerosi dati ed informazioni necessari.

    Paolo


  • User Newbie

    Ciao,
    il mio problema e' simile al vostro ma con qualche piccola complicazione.
    Sono dipendente di un'azienda privata e mi e' stato chiesto di fare da consulente per un'altra azienda privata straniera (spagnola).

    Il tipo di consulenza sarebbe con un work-load limitato (25 giorni all'anno) ma con una durata lunga (un anno per l'appunto) ed il compenso sarebbe comunque inferiore ai 5000 Euro. La consulenza avverrebbe naturalmente in remoto da casa mia quindi non avrei nessun tipo di inquadramento nell'azienda ne' di collaborazione con i dipendenti dell'azienda.

    Considerati i presupposti, la prestazione puo' essere qualificata come "meramente occasionale" in modo da non essere costretta ad iscrivermi alla gestione separata INPS?

    Per quanto riguarda invece le tasse, visto che il cliente e' straniero e quindi non puo' pagare la ritenuta d'acconto in italia, mi e' stato detto che devo semplicemente prendere il lordo e poi dichiararlo in accumulo al mio reddito da dipendente con il modello Unico, e' vero?

    grazie,

    Annalisa


  • Super User

    Ciao e benvenuta,

    reputo quanto tu abbia scritto applicabile, visto comunque il periodo di tempo limitato a 25 giorni, l'unicità del cliente e presumo la mancanza di organizzazione nel farlo.

    Per le modalità di tassazione andrebbe più correttamente verificata la convenzione contro le doppie imposizioni con la Spagna e l'esistenza di basi fisse in Italia dello spagnolo, ma se queste ultime non ci sono e la prestazione la fai in Italia reputo corretto, in linea di massima, l'inquadramento da te indicato, sino all'inserimento in dichiarazione dei redditi.
    Andrebbe comunque approfondito.

    Paolo


  • User Newbie

    Ciao Paolo,
    lo spagnolo, o per meglio dire la spagnola, non hanno sicuramente basi fisse in Italia e quindi io propendrei per appicare la tassazione di cui abbiamo parlato. Anche perche' andare a ricercare informazioni riguardo alle doppie imposizione sarebbe un bagno di sangue. Te lo dico per esperienza visto che mio marito qualche anno fa lavorava in italia per una azienda Olandese e quindi abbiamo fatto una ricerca in tal senso. Ti posso dire che non lo sanno neanche al ministero delle finanze.

    Invece mi viene un altro dubbio a cui molto probabilmente saprai rispondere. Nella lettera di incarico abbiamo messo tre pagamenti scaglionati ogni quattro mesi fino a raggiungere un totale di 5000 Euro. Poso emettere quindi tre ricevute senza poi avere problemi riguardo all'applicabilita' del contratto di collaborazione meramente occasionale?

    Ciao e Grazie ancora,
    Annalisa


  • Super User

    Le modalità di erogazione del compenso non sono indicative della contratto che regola la prestazione..... la cosa importante è la reale modalità di prestazione, la durata, la continuità, l'importo totale abbastanza basso, un numero basso di committenti e di prestazioni nell'anno, la non professionalità, la non organizzazione.....

    Quello è solo l'aspetto finanziario.

    PS Ti assicuro che è possibile individuare esattamente il luogo di tassazione in base alla legge.

    Paolo


  • User Newbie

    Ciao Paolo, mi sono informata per quanto riguarda le doppie imposizioni e mi sembra di aver capito che devo pagare le tasse in italia visto che la mia residenza fiscale e' qui e lo e' anche il centro delle mie attivita' professionali.

    Ti vorrei chiedere inceve un'ultima (spero) informazione. Ho ricevuto il mio primo pagamento e devo emettere la ricevuta. La ricevuta deve essere firmata da me?

    Questo perche' mi sembrava di aver letto da qualche parte che la ricevuta non doveva assolutamente essere firmata. Se uno ci pensa infatti le recevute che ti fanno tanti liberu professionisti (vedi il dentista) non sono firmate.

    Grazie,
    Annalisa


  • Super User

    La ricevuta (bada ben non fattura) ha forma libera e contenuto libero..... io pretenderei da te una firma che attesti che l'hai scritta tu, soprattutto pensando alla sua funzione ulteriore di evitare che tu possa pretendere due volte un compenso per la medesima prestazione.

    Paolo


  • User

    Salve a tutti...

    ho anche io un caso simile e vorrei chiedere gentilmente 1 cosa

    Sono un dipendente a tempo indeterminato alla ASL della mia provincia e a tempo indeterminato faccio lavori informatici, siti web, consulenze, vendita spazi pubblicitari, software e altro...quindi un lavoro assolutamente lontano dalla primaria occupazione che non pregiudica la resa verso l'azienda sanitaria per cui lavoro

    Fino ad oggi ho dichiarato tutto come prestazione occasionale, ma mi hanno detto che non va bene per la vendita di prestazioni occasionali perchè passa come "reddito di impresa", per cui ho deciso di aprire PIVA

    Vorrei chiedere questo

    *) Per aprire PIVA devo chiedere autorizzazione alla ASL o posso aprirla senza nulla chiedere basta che che poi ottengo l'autorizzazione per i lavori che devo svolgere ?

    Grazie per la risposta


  • Super User

    Ciao e benvenuto,

    come detto più volte non è certo la mia specializzazione dirimere questioni di compatibilità amministrativa tra il lavoro dipendente e quello da professionista od impresa.

    Mi limito dunque a segnalare, oltre la già menzionata esclusiva generale dei dipendenti pubblici, che p.iva già di per se significa attività "parallela" daautorizzare... non lo farei certo di volta in volta.

    Paolo


  • User

    Grazie mille per la risposta:)

    Sto procedendo alla richiesta di autorizzazione per l'apertura di PIVA....

    è vero che è una attività parallela, ma se non erro in base alla legge 53 sul diritto del lavoro, ci sono lavori incompatibili, parzialmente compatibili e compatibili....

    sempre se non erro, le opere dell'ingegno quali sono da considerarsi software e siti web, sono tra i lavori compatibili.....cosa mi sa dire gentilmente in merito ?


  • Super User

    Purtroppo non sio aiutarti così approfonditamente sul tema specifico che sfugge alla mia specializzazione.

    Paolo


  • User

    grazie ugualmente ! 🙂


  • User Newbie

    Ho un problema analogo a quelli che avete discusso recentemente.
    Sono un dipendente pubblico al quale è stata offerta una consulenza per lo sviluppo di un servizio all?estero. La consulenza ha le seguenti caratteristiche:
    durata: 22 giorni lavorativi
    Compenso: 7.200 euro lordi comprensivi di spese (viaggio aereo, pernottamento, pasti, ecc.)

    L?impresa è spagnola, il lavoro si svolge in Venezuela, il mio domicilio fiscale è in Italia (l?impresa spagnola non ha basi in Italia).

    Mi pare di aver capito, leggendo i precedenti contributi che (correggetemi se sbaglio):
    Posso emettere una ricevuta (non potendo emettere una fattura in quanto soggetto privo di Partita Iva ? spero che questo ragionamento sia valido anche in Spagna) senza ritenuta d?acconto (in quanto l?azienda non ha basi in Italia), versando poi, in occasione della prossima dichiarazione dei redditi, in accumulo al mio reddito abituale, le imposte relative alla consulenza.

    Rimangono però due questioni alle quali non so dare una risposta e cioè:

    1. Il tetto indicativo dei 5.000 euro è da intendersi come cifra netta o lorda? (immagino che le spese non siano comprese in questo limite).
    2. Posso inserire all?interno della ricevuta le spese sostenute in modo da rendere evidente che non tutti i 7200 euro concorrono a fare reddito, abbassando, tra l?altro, la cifra sotto i 5000 euro? (l?impresa spagnola non distingue all?interno del contratto tra onorario effettivo e spese)

    Grazie in anticipo per i chiarimenti!


  • User Newbie

    Salve a tutti, ho visto con interesse che altri come me navigano spesso in un mare di dubbi circa la possibilità di un dipendente della PA a svolgere lavoro extra saltuario.
    Mi trovo anch'io in questa situazione in quanto dipendente di una PA in Firenze e coltivo da sempre l'interesse per l'informatica e il disegno.
    Sono entrato in contatto con una istituzione privata che organizza corsi di informatica legati alla progettazione ed al design e mi hanno chiesto di essere docente per loro. Dovrebbero essere duo o tre sessioni di circa 50 ore l'una nell'arco dell'anno. Chiedevo se, come dipendente PA a tempo pieno, posso rilasciare una ricevuta per prestazione occasionale, ed in questo caso come comportarmi. Ho contattato il Responsabile del mio Ufficio Personale e mi dice che non ci sono particolari procedure e problemi... ma me lo stà dicendo a voce e sinceramente prima di smuovere "canali alti" vorrei avere un po' il quadro della situazione sottomano...
    Un cordiale saluto, grazie


  • Consiglio Direttivo

    in teoria per le prestazioni occasionali non si possono assumere incarichi superiori a 30 giorni per ogni committente; quindi potresti teoricamente farlo solo se il tuo corso dura meno di 30 giorni (ad es. inizia il 1 settembre e finisce il 30 settembre) .
    Comunque in evidenza c'è un post scritto da Paolo (i2m4y) che chiarisce tutto
    ciao