• User Attivo

    Blog aziendale e news del settore

    Ciao, lavoro con un'azienda e volevo proporle di aprire un blog aziendale dove inserire anche le news sui prodotti che vende, secondo voi è meglio inserire il blog nello stesso dominio tipo blog.nomeaziende.it o aprire un sito solo per questo?

    Inoltre nel blog dell'azienda è bene inserire le ultime novità ecc..??

    Secondo voi può portare qualche beneficio??

    :ciauz::ciauz:


  • User Attivo

    Ciao,

    puoi caricare il blog in una cartella (blog, appunto) e mantenere lo stesso dominio.

    In alternativa acquistare un nuovo dominio e approfittandonde, potresti scegliere un dominio con keyword attinente e popolare al suo settore.

    Sono convinto dei benefici del blog ma ad oggi ancora devo vedere un corporate blog fatto come si deve.

    Lo stiamo adottando nella nostra azienda nel settore automotive con ottimi risultati e presto lanceremo delle iniziative.

    Secondo me, molte aziende non sono pronte né al blog né tanto meno ai social, perché si ostinano a utilizzarlo come loro credono sia giusto. Peccano di presunzione.

    Credo sia solo una questione di tempo. Naturalmente chi inizia prima avrà un** vantaggio notevole**.

    Nel blog puoi inserire novità, aneddoti, dare spazio ai clienti, inserire video, collegarti ai social, lanciare iniziative. Sono infinite le cose che potresti fare con un blog aziendale, ma non credere di aprirlo, scriverci sopra una volta a settimana e sperare di fare scintille! 🙂

    Il blog è come una piantina. Devi curarla ogni giorno se vorrai godere dell'ombra delle sue foglie (spero si sia capito).


  • User Attivo

    Ai perfettamente ragione, l'azienda ha cui vorrei proporle l'iniziativi cmq mi pare un'azienda pronta per questo, (hanno detto che prendono degli articolisti per le news), persone che cureranno il lato social ecc...

    Secondo me forse sarebbe meglio lasciarlo nello stesso dominio creando appunto un sottodominio.

    Adesso vedo cosa fare esattamente 😉

    Comunque grazie per la risposta..


  • User Attivo

    L'articolista **non conosce l'azienda **come un dipendente, un collaboratore o il CEO.

    Traspare questo. I consumatori vogliono** interagire con l'azienda **e non con degli "esterni".
    Di solito le aziende si affidano ai ghost-blogger (del resto come i politici nei loro discorsi) ma è una soluzione che non mi è mai piaciuta.

    Si, puoi lasciarlo con il sottodominio. Fai in modo che nel sito vi sia un collegamento chiaro verso il blog aziendale.

    Puoi leggere il blog che trovi nella mia firma. E' dedicato al mondo dei corporate blog.

    A presto.


  • ModSenior

    Ciao alecos1977, concordo quando dici che molte aziende peccano di presunzione, non solo nel marketing ma anche in altri settori.

    Per quanto riguarda dove aprire il blog secondo me ogni realtà è diversa e va analizzata.

    Potrebbe essere un'ottima soluzione > acquistare un nuovo dominio e approfittandonde,
    ma si corre il rischio, come mi è capitato di vedere, che il blog abbia una posizione in serp migliore rispetto al sito istituzionale; non è un male in sè ma a molte aziende non piace.

    Del resto quando si apre un blog in una sottocartella, sarebbe auspicabile sia per questioni seo sia d'immagine e identità aziendale che il blog sia tematico e allineata all'azienda.

    L'importante che il contenuto sia davvero utile e offra qualcosa che non c'è, poi può anche essere su Blogger.

    Infine non vedo male l'uso di articolisti professionista, primo perché in molte aziende, soprattutto piccole che sono la maggior parte in Italia non ci sarebbe personale con tempo libero per occuparsi del blog, che come hai evidenziato va curato ogni giorno,
    secondo non tutti hanno le capacità per scrivere in modo chiaro, semplice e utile per il lettore (come me purtroppo), vuoi perché non ci sono portati vuoi perché non hanno mai avuto buoni insegnati.

    Se l'articolista è un professionista sarà in grado di ascoltare e raccogliere le esperienze e la passione dell'azienda e riportarle in buon articolo.

    Valerio Notarfrancesco


  • User Attivo

    Credo sia quasi inevitabile per un blog aggiornato, "scalzare" il sito. Questo ultimo, spesso è relegato nella propria staticità.

    Come sappiamo, i motori di ricerca amano le **risorse aggiornate frequentemente **e questo aspetto rientra nella natura del blog.

    Il blog aziendale deve essere sempre in tema con il **business dell'azienda **e non unicamente con il settore di appartenenza.

    In quanto agli articoli, il problema è sempre lo stesso. Sono solito definirlo come un'incapacità da parte dell'azienda nel raccontarsi.

    Le aziende, o meglio ancora i blogger delegati, non sanno trarre spunti dalla quotidianità.

    Molte aziende con cui parlo, mi dicono di non avere argomenti di discussione. Spesso basta farsi raccontare la "giornata" per tirare fuori 2-3 post per il blog.

    Mi è successo recentemente con un'azienda che mi raccontava di come ha risolto una problematica a un cliente. Gli ho semplicemente detto "Ottimo lavoro. Che ne dite di condividere l'informazione data al cliente con tutti i vostri lettori?".

    Purtroppo le aziende sono ancora** vincolate al linguaggio aziendalese **(o burocratese) e vedono nel marketing soltanto uno spudorato tentativo di "rifilare" i loro servizi o prodotti.

    Manca la comunicazione, la gioia di raccontarsi, il confronto con il lettore/consumatore, la voglia di mettersi in gioco, di accettare le critiche e di rimediare ai propri errori.

    L'uso errato del Web, è evidente e palpabile non solo nel blogging aziendale ma anche nel modo in cui utilizzano i social.

    Su quest'ultimo aspetto, guardate come ha reagito (positivamente) la compagnia telefonica 3 a una problematica che avevo con loro da quasi 5 anni.

    bloginazienda.com/reputazione-aziendale/cambiare-intestatario-usim-3/

    Se la 3 avesse un blog, non avrei esitato un solo istante nel realizzare un post con cui raccontare l'ottimo esito dell'operazione e magari** linkare il post del blog del cliente**.


  • User Attivo

    Non preoccuparti del lato tecnico della questione (dominio o sottodominio, software, ecc) o meglio, non dare a questo troppo peso.

    L'unica cosa che conta è il contenuto del blog e la "voce" con cui è raccontato. E' questo che fa la differenza tra un blog aziendale e l'ennesimo sito aziendale travestito da blog.

    Ti avrei consigliato di fare un giro sul blog di Alessandro Cosimetti... ma vedo che non ce n'è bisogno...

    Se vuoi un esempio interessante ti segnalo il blog del network Ufficiarredati.it, lo trovi all'indirizzo http://www.ufficiarredati.info/ (lo conosco perchè collaboro con loro, ma non per il blog): come vedi non è nulla di particolarmete ricercato (anzi), ma a me piace segnalarlo perchè loro lo usano anche per scambiarsi informazioni tra i vari centri affiliati e quindi traspare molto la "voce interna".

    Forse è un caso limite... ma è interessante


  • User Attivo

    Per quanto mi riguarda esprimo una mia considerazione: gestisco un blog dedicato alla tecnologia ecologica, E-cology.it, e nel corso del tempo mi sono reso conto di come le aziende moderne stiano riuscendo a capire, anche nel nostro paese visto che all'estero questo fenomeno è maggiormente diffuso, l'importanza del blog per promuovere e rafforzare il proprio marchio. Sono stato contattato da diverse aziende di grandi dimensioni proprio per mettermi a conoscenza dei loro prodotti in linea con il ns. argomento del blog. Ma non si tratta di una mera richiesta di "pubblicami questo articolo così mi faccio pubblicità" ma un informare chi gestisce comunque uno strumento di comunicazione web.
    Naturalmente noi siamo in grado di parlare soltanto di alcuni prodotti in linea con il nostro blog e non saremo in grado di gestire per un'azienda tutta la sua comunicazione via blog.
    Penso infatti, come è stato scritto prima, che un blog aziendale, che parli non solo dei suoi prodotti ma anche della cultura aziendale, delle pratiche e dei riti interni, debba necessariamente affidato a persone che vivono l'azienda, evitando di affidarlo ad esterni che potrebbero dare opionioni fredde e totalmente avulse dal contesto concreto.

    Per quanto riguarda il dominio io utilizzerei già quello dell'azienda.