• Super User

    Perché investire su YouTube?

    Sia che voi siate un'azienda, un libero professionista, un creativo o semplicemente un'amatore del video, YouTube è oggi la strada più interessante (e conveniente) per promuovere materiale video.

    Però, nella professione di webmarketer molto spesso si fa fatica a comunicare al cliente in maniera efficace **perché lui o la sua azienda dovrebbero investire una parte del loro budget su YouTube.

    **Ho letto oggi un articolo di Silvia Vianello su Chefuturo.it, trovandolo molto completo ed utile in questo senso. Silvia infatti fa un elenco molto azeccato di argomenti da usare per provare a convincere chi avete davanti ad investire su YouTube.

    1. Un video è ?per sempre?: investimento di lungo periodo vs uscita stampa
    2. YouTube e il suo Reach: il pubblico che si può raggiungere è potenzialmente globale.[INDENT](YouTube è localizzato in 39 Paesi e in 54 lingue. Nel 2011, YouTube ha registrato più di 1 trilione di visualizzazioni, pari a quasi 140 visualizzazioni per ogni persona sulla Terra.
      )[/INDENT]
    3. Gli utenti YouTube si auto-segmentano: permette di raggiungere il target interessato senza disperdere l?investimento
    4. YouTube è polifunzionale.
    5. YouTube permette la diversificazione.

    Consiglio di leggere l'intero articolo perché scende nel dettaglio sui punti qui elencati e contiene altre utili indicazioni su come organizzare una campagna su YouTube e su come ottimizzare i video. Inoltre viene presentato un tool per inserire link a siti esterni nei video di YouTube: articolo da non perdere!

    Alla lista possiamo aggiungere alcuni altri punti:

    • La gente ama i video: la maggior parte delle persone preferisce guardare video piuttosto che leggere.
    • Vengono visti molti video online: 800 milioni di utenti unici visitano YouTube ogni mese (
      ).
    • I video arrivano al punto: trasmettono moltissime informazioni in breve tempo.
    • Fare video permette di risparmiare: rispetto ai costi della pubblicità tradizionale, realizzare un video è economicamente vantaggioso (e come fa notare Silvia Vianello, è per sempre).
    • Google ama i video: per molte ricerche i video vengono mostrati nella prima pagina dei risultati di Google.[INDENT]Video results appear in about 70% of the top 100 listings, the type of content displayed most often in universal search results, according to search analytics software company Searchmetrics. Marketingweek, 2011
      On the keywords for which Google offers video results, any given video in the index stands about a 50 times better chance of appearing on the first page of results than any given text page in the index. Forrest[/INDENT]
    • Chi compra online ama i video: un ottimo modo per mostrare all'utente il prodotto ed invogliarlo all'acquisto.[INDENT]Zappos reports a 6% to 30% increase in sales for products with video. ReelSEO
      34% of apparel shoppers are more likely to purchase after viewing an online video ad, versus 16% after watching an ad on TV. ReelSEO[/INDENT]
    • I video vengono condivisi: rappresentano il contenuto più condiviso sui social network. Ogni giorno su Facebook vengono guardati 500 anni di video di YouTube e ogni minuto su Twitter vengono condivisi oltre 700 video di YouTube (
      ).

    Ho pubblicato questo post per riassumere un pò di idee e dati sul video marketing che possono esserci utili per presentare ad un nostro cliente una campagna video e far sì che questo progetto ci venga accettato. Mi sembra che anche nel nostro paese la consapevolezza della potenzialità del video come strumento di marketing si stia affermando sempre di più. Articoli come quello di Silvia Vianello lo dimostrano.

    Voi cosa ne pensate? Avete difficoltà a convincere dell'importanza/efficacia del video? Oppure, se state facendo marketing su YouTube per voi stessi, quali pensate siano le maggiori opportunità che lo strumento vi offre?

    E come misurate/misurereste i risultati?

    :ciaosai: Ciao,
    A.


  • User Attivo

    Leggero con attenzione l'articolo in secondo momento quando avrò il giusto tempo per digerirlo.
    Mi permetto, però, di raccontarti una storia che mi riguarda molto da vicino.

    Nel 2008 mio papà apre una pizzeria in Germania. Sa il fatto suo e comincia subito ad imporsi nel settore nella città in cui oggi si trova. Io continuavo a spingere affinchè pensasse di dotare il locale di un sito web. Non fosse altro perchè la città supera il milione di abitanti e lui offre un servizio express di primo livello, in una Germania che d'inverno ha temperature davvero polari e la gente, a sera, difficilmente ha voglia di abbandonare casa per recarsi in pizzeria.
    Dopo un anno e mezzo di insistenza ce l'ho fatta. Ha aperto il portafogli e con una somma davvero esigua ha messo su il sito, classico, di una pizzeria. Con indirizzo, numero di telefono, foto, menù online e scaricabile sul pc, ricette in evidenza etc. Risultato? Siamo arrivati al punto che è lui a ricordare me di pagare, annualmente, l'host.
    Arriviamo nel 2010, boom social network. Io continuo ad insistere:"Apri un account su facebook col tuo nome, raggranelli un certo numero di amici e poi apriamo la pagina fan con cui dai visibilità alla pizzeria ed ai tuoi prodotti". Prime risposte:"Io non ho tempo, la gente si è rinco appresso a sti pc. Siamo davvero al ridicolo! E bla bla bla". Dopo un pò sono i suoi clienti a chiedergli di aprire una fanpage su facebook. Lui lo fa e vede che la gente pubblica (per lui!) le foto del locale taggandolo e condividendolo con i suoi contatti!
    Nell'arco di un anno e mezzo:"Avevi ragione, ora ho 500 fans su facebook, questa cosa è positiva. E' veramente buona!"

    Ed arriviamo all'anno scorso. "Papà, ora è il momento di colpire i tuoi clienti! Tu hai una tradizione in pizzeria, mantieni un profilo di alto livello sia come prodotto che come servizio, dobbiamo fare qualche video e spararlo su youtube!"...
    Devo ammettere che stavolta non ho trovato la stessa opposizione di prima anche se "eish, e che faccio? La pizzeria è in buona posizione, la vedono tutti!". Dopo 6 mesi incarica uno studio professionale e si fa preparare non 1 ma 4 video.

    Risultato? Nel giro di due giorni i video della pizzeria sparano su youtube ed impazzano in città, inseriti in due lcd piazzati sulla vetrata della pizzeria sotto l'occhio di tanti passanti!

    Ogni volta che lo sento mi fa:"Queste cose sono veramente positive, la gente le guarda, se le passa. Viene qui apposta per le mie pizze. Vedono il sito, la pagina facebook, i video e quando vado fuori, in centro o a fare spesa mi riconoscono!".

    Insomma. Tutto questo popò di roba per spiegare che, purtroppo, l'imprenditore nasce per fare altro (cioè il suo mestiere nel settore che si è prescelto!) ed è veramente duro fargli comprendere il potenziale di tecnologie che, il più delle volte, vengono interpretate come una perdita di tempo e denaro.


  • Super User

    Ciao Raffaele,

    la storia della pizzeria di tuo padre è un piccolo esempio di successo di social media e video marketing che potrebbe essere utilizzato per convincere altre persone, imprenditori e non, ad utilizzare YouTube come strumento di promozione.

    I buoni riscontri della pizzeria possono dimostrare che per raggiungere i propri obiettivi di marketing non è necessario essere un grande brand ed avere cospicue somme di denaro da investire nella realizzazione di video eclatanti e nella pubblicità. Ovviamente si parla di obiettivi concreti e realistici, come in questo caso :D.

    E' anche vero, come dici tu, che si fa fatica a convincere chi ci sta vicino che l'investimento nel video non è "una perdita di tempo e denaro" e per questo motivo case history come quella di tuo padre si rivelano preziose.

    Ciao,
    A.


  • User Attivo

    Sono convinto che la case history vissuta in prima persona sia quelle che vivono tanti professionisti del settore comunicazione e sviluppo per il web.
    Forse, dico forse, sarebbe il caso di portarsi dietro case history simili già al primo incontro con il proprio cliente. Mostrargli dati, numeri, flessioni positive dell'utilizzo di tecnologie a di grande impatto come YouTube presso altri concorrenti o aziende di settori affini!

    Ciò tanto per cominciare.

    Sui meriti ed il potenziale in se e di per se del mezzo, credo ci sia ben poco da discutere. La sua versatilità è così vasta che lo rende un must per qualsivoglia settore!


  • Super User

    Proprio oggi ho trovato un nuovo articolo che offre interessanti spunti da aggiungere a questa lista di risorse sul "perché investire su YouTube".

    L'articolo è di The Video Marketer e elenca 4 ragioni in più per utilizzare i video.

    1. Puoi utilizzare i video ovunque, su altre piattaforme sulle quali stai investendo.
    2. Ti aiuta a differenziarti dai competitor.
    3. Puoi dare maggiore visibilità a contenuti che sai hanno già avuto successo, trasformandoli in video (ex. ottimi articoli, tutorial, slideshow...).
    4. Puoi tracciare facilmente il numero di persone che visualizzano il video.

    Cosa ne pensate?

    Ciao,
    A.


  • User Attivo

    5 . Se sei bravo, puoi sfruttare la viralità del video e fare in modo che siano gli utenti a fare il lavoro promozionale per te. 😉


  • Super User

    Mi sembra un ottimo contributo alla lista! Fra l'altro è proprio uno degli aspetti che amo di più di YouTube, grazie per averlo segnalato inserendolo in questa cornice, effettivamente è uno degli incentivi principali per utilizzare i video.

    Oltre alla promozione spontanea dei video virali, mi piace molto anche la possibilità di chiedere direttamente agli utenti di creare dei video per una causa, trasformando lo user-generated content in uno strumento di marketing :).


  • User Attivo

    Premesso che anche questo modo di utilizzarlo può dare ottimi frutti forse questo è un aspetto che riguarda più la strategia di marketing nel suo complesso.
    Invece qui stiamo discutendo dei potenziali benefici dello strumento **in sé e di per sé **considerato. No?


  • Super User

    Si, si, esatto. Ho divagato troppo ;).


  • Super User

    Una delle resistenze che si incontra spesso è legata alla comune convinzione che su YouTube ci sia solo un pubblico giovane e perciò non la si ritiene la giusta piattaforma per campagne indirizzate ad un pubblico più maturo.

    Ho appena letto un articolo di Reelseo](http://www.reelseo.com/youtube-demographics-tip/) in cui questo mito viene smontato. I dati purtroppo si riferiscono allo scenario americano ma, in attesa di averne di specifici per l'Italia, penso possano comunque aiutare a costruire un'idea di quello che è il pubblico di YouTube.

    Età 18-34: 38.7 milioni
    Età 35-49: 34.2 milioni
    Età 50-64: 25.7 milioni
    Età 65-up: 10.9 milioni (il 48% dell'utenza senior nel web)

    Ciao,
    A.