adolescenza [a-do-le-scèn-za] s.f.
Periodo dello sviluppo dell'essere umano, intermedio tra l´infanzia e la giovinezza,collocabile tra i dodici e i diciotto anni, caratterizzato da una serie di modificazioni fisiche e psicologiche che introducono all'età adulta.
Dal latino adolescèntia proveniente dal verbo adolescere, `crescere, svilupparsi'.
Sinonimi: pubertà.
Inizialmente, fino al 1600, il termine adolescenza è stato collegato alla maturazione sessuale e quindi all´età biologica di circa 12 anni. Diffusa è la presenza di riti nelle popolazioni a testimoniare il passaggio dall´infanzia all´età adulta, (p.e.: nei pellirosse a quell´età il giovine effettua la prima caccia; in molte popolazioni europee del `800 il matrimonio veniva celebrato a partire da quest´età).
Dal 1600 in poi, con la crescente attenzione verso i minori, il concetto di adolescenza si arricchisce del significato di passaggio di status sociale, estendendo il suo ciclo dagli 11 ai circa 19 anni. Anche qui le Istituzioni si adeguano ridefinendo le funzioni prima e dopo i diciotto anni, (p.e.: il matrimonio nelle società avanzate si sposta progressivamente oltre i 12 anni; la scuola dell´obbligo tende progressivamente a comprendere tutta la pubertà).
Dal 1960 all´incirca, con l´avanzamento delle conoscenze psicologiche ed il cambiamento dei costumi sociali nei paesi benestanti, si raggiunge la definizione di adolescenza soprascritta, una età di sviluppo caratterizzata dal confronto con queste tematiche:
--Marlomb 15:37, Gen 21, 2010 (CET)