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"Google? Funziona a raccomandazioni" parola di M.Marchiori
In un servizio della rubrica "Scenari" (Rai3) trasmesso lo scorso 11 febbraio pesanti ombre su Google e sul suo funzionamento vengono gettate da Massimo Marchiori, l'"inventore" dell'algoritmo base di ricerca poi sfruttato da Google stesso, nonchè professore al MIT di Boston.
"Google funziona a raccomandazioni" cita Marchiori, con tanto di esempi.
Ecco il servizio integrale.
http://www.tg3.rai.it/SITOTG/TG3_pagina_es/0,9480,3704-id_rubrica-A,00.htmlSenza polemiche, sono solo curioso di sentire il vostro parere.
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Bah...
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Complimenti per la segnalazione
Vista sia l'intervista integrale (che integrale non è, visto che è tagliata in almeno due punti) sia la puntata di riferimento.
Commenti a caldo:
Google in effetti lavora a raccomandazione: infatti per essere indicizzati i siti devono essere linkati da almeno un sito già indicizzato. Questo è un fatto noto a tutti.
Che però la "raccomandazione" si estenda anche al tenere bassi alcuni siti non paganti non so, mi lascia alquanto perplesso.Che Google abbia il monopolio "di fatto" è vero, ma ciò non toglie che resti una società privata, il cui scopo è perseguire la produzione di utile.
Sul tracciamento delle ricerche e la vendita delle stesse, lo fanno anche MSN e YAHOO, e lo farebbe chiunque. In ogni caso, ciò è ben specificato nelle Privacy Policy di Google
http://www.google.com/intl/en/privacy.htmlIl principio è questo: Google offre un (valido) servizio all'utente. L'utente lo ripaga lasciando che le sue ricerche producano utile.
Su internet siamo monitorati e rintracciabili comunque, a prescindere da Google.
Sull'esempio fatto con la ricerca "Michael jordan", e il presunto favoritismo nei confronti di un sito di un professore di Stanford, a parte che non esce primo, ma 3 o 4, e poi francamente non riesco a vederci nulla di male. Tanto più che l'esempio non è documentato dalla testimonianza delle parti citate.
PS: Chi è il biondino che dice GOGL invece che GUGHOL?
Cordialmente,
Stuart
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Ne ha parlato tempo fa Mauro Lupi sul suo blog:
http://admaiora.blogs.com/maurolupi/2006/02/vengo_dopo_il_t.html
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Credo che al buon Massimo "bruci" parecchio di non essere stato capace di capire il valore del suo algoritmo.
Il dualismo fra scienziati e imprenditori è purtroppo vecchio quanto il capitalismo, e nel corso della storia recente ha visto grandi tragedie ed anche qualche morto ammazzato.
Gli scienziati sono bravi a individuare una tecnica, una logica o una formula, ma spesso queste rimangono in un cassetto inutilizzate sino a quando qualcuno - dotato di capacità scientifiche enormemente inferiori - non scopre come utilizzarle proficuamente.