enantiodromia [e-nan-tio-dro-mì-a] s.f.
Principio universale per cui ogni cosa, portata all'eccesso, tende a trasformarsi nel suo contrario.
Coniata da Eraclito, la parola esprime un concetto presente in diverse forme nei più svariati campi, dalla medicina cinese all'astrologia.
Un esempio più attuale è rappresentato dal cosiddetto information overload, fenomeno per il quale l'eccesso di informazioni diffuse in internet produrrebbe in certi casi un sovraccarico cognitivo tale da ridurle a una sorta di rumore indistinguibile e inutilizzabile per qualsiasi decisione. A causa di questo fenomeno, la formidabile potenza informativa della rete rischierebbe, secondo alcuni, di trasformarsi per enantiodromia in un fattore di impoverimento culturale.
Dalla composizione del greco enantíos, 'opposto', e dramêin, 'correre'.
--Gianrudi 22:45, Gen 1, 2009 (CET)