ossimoro [os-si-mò-ro] (lettura alla greca ossìmoro) s.m.
È una figura retorica in cui vengono accostate, nella medesima locuzione, parole dal senso contrastante: un brivido caldo, un urlo silenzioso, un silenzio eloquente.
In latino ricordiamo le espressioni strenua inertia, festina lente ('affrettati piano'), concordia discors.
In poesia citiamo O viva morte, o dilettoso male, come puoi tanto in me, s´io nol consento? (S'amor non è - Petrarca)
Dal greco ????????, composto da ???? 'acuto' e ????? 'stupido', con allusione al contrasto logico.