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In ambito informatico, una tastiera è una periferica di input per il computer (dunque immette dati) sagomata sulla falsariga delle tastiere per macchine da scrivere meccaniche: essa è formata da una disposizione ordinata di tasti o bottoni, su ciascuno dei quali vengono incisi dei segni rappresentanti lettere, numeri o altri caratteri; i bottoni sono poi alloggiati in una scocca o chassis in materiale generalmente plastico o metallico.

I bottoni si comportano da interruttori, la cui pressione genera l'inserimento del carattere che è inciso sul tasto medesimo - o di uno diverso quando intervengano dei modificatori (vedi dopo). Un apposito processore gestisce l´associazione tasto-simbolo.

La tastiera viene usata tanto in interazione con i programmi di videoscrittura (word processors), per i quali funge appunto da "macchina da scrivere", quanto in altri ambiti, sebbene per lo più con il medesimo scopo.


Panoramica sulle tastiere

Attualmente sono disponibili moltissimi tipi diversi di tastiere informatiche, spesso prodotte per venire incontro a specifiche esigenze (programmazione, gioco, accesso rapido a controlli speciali, editing ecc.).

Caratteristica comune a tutti i modelli - almeno limitatamente ai Paesi che hanno adottato l'alfabeto latino per scrivere la propria lingua - è la presenza di tanti tasti per quante sono le lettere del medesimo alfabeto, più altri bottoni per i numeri, i segni di interpunzione più comuni ed alcuni simboli matematici o grafici di uso frequente ("+", "-", "=", "@", "§" ecc.).

Esigenze particolari o destinazioni speciali hanno poi condotto alla costruzione di tastiere con estensioni più o meno ampie di comandi supplementari, destinati a semplificare o migliorare l'interazione con particolari ambienti.

Sezioni e gruppi di tasti

Con riferimento ad una tastiera ordinaria per computer desktop, la superficie appare suddivisa in sezioni distinte, con gruppi di tasti separati da aree vuote (queste ultime sono quasi assenti nel caso dei portatili).

Tastiera alfanumerica

Occupa la porzione maggiore della tastiera stessa; è formata da circa trentacinque bottoni tradizionalmente raggruppati in una larga banda rettangolare sulla destra, che si articola in quattro righe consecutive; su tali tasti sono incise le lettere maiuscole dell'alfabeto latino, i numeri (raccolti sopra le lettere, in una singola riga) ed altri simboli (segni diacritici, caratteri accentati o altro, secondo il diverso `´layout´´ - vedi più avanti).

Le lettere indicate sono maiuscole, sebbene la loro digitazione produca la scrittura di minuscole, esattamente come accadeva nelle macchine da scrivere meccaniche.

Tra i segni grafici addizionali quasi sempre presenti, ricordiamo i simboli di valuta (dollaro, euro, sterlina ecc.), le parentesi tonde, quadre e a graffe, i più comuni segni di interpunzione (insieme a trattini obliqui e orizzontali).

Completa il gruppo la larga barra spaziatrice (space bar), al centro di una quinta riga di bottoni alla base della tastiera; è usata appunto per digitare uno o più spazi bianchi.

Tastierino numerico

Contiene, raggruppati in un blocchetto sulla destra, copie dei tasti indicanti i numeri, che però nella nuova conformazione sono più accessibili e facilmente manovrabili, garantendo un inserimento più rapido ed agevole dei dati.

Accanto o intorno ai numeri sono posizionati anche quattro tasti che si riferiscono alle operazioni aritmetiche (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione), più un tasto "invio" (vedi dopo) che ha lo scopo di far eseguire l'operazione indicata e generare il risultato.

Nelle tastiere di computer destinati al mercato in lingua araba, cinese o genericamente non occidentale, a volte il tastierino numerico può essere impostato in modo tale da poter garantire un inserimento più rapido di certi ideogrammi, segni diacritici o abbellimenti calligrafici (si veda più avanti, sezione "Layout").

Nota: il tastierino numerico è per lo più assente nelle tastiere dei computer portatili - almeno quelli con schermo piuttosto piccolo - ma esso può essere attivato facendo ricorso a speciali tasti che ne determinano un "clone virtuale" in sottotraccia ad una parte della tastiera alfanumerica.

Elimina, Cancella, Maiuscole, Invio / A capo

Direttamente correlati alla videoscrittura sono poi altri tasti disposti solitamente ai lati destro e sinistro della sezione alfanumerica: i due tasti Maiuscole (Caps o Capital letters, uno a destra ed uno a sinistra) consentono, come in una macchina da scrivere meccanica, di commutare le lettere inserite da minuscole a maiuscole.

Tali tasti, inoltre, agiscono anche sugli altri segni grafici, consentendo di passare ad esempio dai numeri ai simboli che sono posti sopra quelli (parentesi, valute ecc.).

La commutazione da minuscole a maiuscole può essere resa definitiva (limitatamente alle sole lettere, però) usando il tasto Bloc Maiusc (ovvero Caps lock), che una volta premuto fa scrivere solo maiuscole, almeno finché esso non viene pigiato nuovamente, sbloccando la "sicura".

Il tasto Ritorno carrello (ovvero Backspace), sempre in alto a destra, consente appunto di cancellare quanto si trova alla sinistra del cursore lampeggiante nei programmi di scrittura, come se il carrello della macchina da scrivere tornasse indietro di una singola battuta. Analogamente, il tasto Canc (per Cancella, in Inglese Del per Delete) fa lo stesso, ma con il carattere immediatamente a destra del cursore lampeggiante.

Va osservato però che "Canc" è solitamente alloggiato in una sezione separata dei tasti, insieme ad altri specifici del sistema di cui parleremo tra breve. Nelle tastiere di alcuni portatili Apple, tale bottone è del tutto assente, ma la sua operazione può essere generata mediante una combinazione di "Fn" e "Backspace".

Infine, il tasto Invio / A Capo (in originale, Return) ha il duplice ruolo di avviare le istruzioni contenute in una riga di comando - da cui "Invio" - e mandare più banalmente a capo il cursore in un programma di videoscrittura.

Tale tasto occupa solitamente un posto sul lato destro della tastiera alfanumerica, ma ne esiste una copia conforme a destra del tastierino numerico.

Frecce, Tasti di navigazione, Tabulazioni

Nella posizione mediana tra sezione alfanumerica e tastierino si trovano di solito due piccoli blocchi di tasti, dedicati alla navigazione all'interno del testo ed al controllo dello scorrimento in pagine web o altre finestre di programma.

Più in basso sono poste quattro frecce, che puntano rispettivamente in alto, in basso, a destra e a sinistra; la loro pressione sposta cursori, pagine ecc. nelle direzioni corrispondenti, di uno scatto singolo o in maniera continua.

In alto, invece, si trovano altri sei tasti posti per lo più su due file da tre: al margine sinistro il già citato tasto "Canc"; a destra la coppia PagSu e PagGiù (rispettivamente Page Up e Page Down), che scorrono cursori o pagine visualizzate di un'intera schermata verso l'alto o il basso, rispettivamente.

Completano la serie il bottone Ins, che consente di passare alla modalità di sovrascrittura in un editor di testo o in alcune finestre di comando, quindi i due tasti Home ed End, che fanno saltare la schermata al proprio inizio o alla propria fine.

Alla categoria dei "tasti di navigazione" va ascritto anche il versatile carattere di tabulazione - o semplicemente Tab, alloggiato di solito sul margine sinistro della sezione alfanumerica, sopra il pulsante "Bloc Maiusc", il quale consente di saltare da una finestra di dialogo all'altra o più in generale da un collegamento ad un altro.

Nei programmi di videoscrittura, tale tasto aumenta i rientri, il che giustifica la sua posizione accanto a quelli che immettono il testo vero e proprio.

Modificatori

Nelle tastiere per computer, sulla riga più in basso della sezione alfanumerica, ai lati della barra spaziatrice, stanno alcuni tasti la cui pressione non ha alcuna conseguenza, ma che diventano attivi soltanto in combinazione con altri bottoni.

Si parla in questo caso di Modificatori (Modifiers), dal momento che tali tasti modificano la funzione originaria di loro simili.

Tra i più comuni ricordiamo:

  • Ctrl (da Control), che modifica il comportamento delle frecce, dei comandi di navigazione e consente - sotto Windows - operazioni di salvataggio, apertura e chiusura di files, oltre che le funzioni di taglia, copia e incolla.
  • Alt (da Alternate), che sblocca la funzione secondaria di tasti di comando e tasti di funzione (vedi dopo), consentendo la chiusura, l'apertura di finestre e molte altre operazioni.
  • Alt Gr (presente solo in alcuni tipi di tastiere, sempre a destra della barra spaziatrice), a volte consente di sbloccare un "terzo livello" nei tasti alfanumerici, accedendo ad esempio a speciali segni diacritici o parentesi.
  • Maiusc (detto anche Shift), già discusso a proposito delle maiuscole, che però usato in combinazione con Alt, Ctrl o altri tasti dà accesso a varie funzioni accessorie, come ad esempio la finestra di stampa.

A esempio, la combinazione "Ctrl-Canc" o "Ctrl-Del" consentono la cancellazione non di una lettera o carattere, ma dell'intera parola rispettivamente a destra o a sinistra del cursore; "Ctrl-Home" va all'inizio di un documento (mentre Home spedisce il cursore all'inizio del rigo); "Alt Gr-e" produce il simbolo dell'Euro e via dicendo.

Tasti di funzione

Si tratta di dodici bottoni solitamente alloggiati nella parte superiore della tastiera; un tempo molto usati nell'ambiente della programmazione, oggi hanno progressivamente perso importanza, sostituiti dai comandi attivabili via mouse e dalle interfacce grafiche.

Essi vengono tuttavia usati ancora, in combinazione con altri bottoni, quali "scorciatoie da tastiera" per alcune operazioni fondamentali (chiusura di un programma o di una finestra, salvataggio, stampa, aggiornamento della pagina web ecc.).

Nei computer Mac, spesso tali tasti comandano innanzitutto operazioni quali l'illuminazione dello schermo o della tastiera, il volume degli altoparlanti, la riproduzione di dischi esterni o file audio/video; occorre una specifica impostazione per farli tornare ad assumere la loro funzione primigenia.

Miscellanea

Restano da discutere ancora pochi tasti speciali, alcuni dei quali molto usati in passato, che hanno del tutto perso rilevanza con l'avvento delle interfacce grafiche e la diffusione dei mouse.

  • Esc, abbreviazione per Escape: tale tasto era usato un tempo per l'uscita forzata da finestre e programmi, ma oggi non ha quasi più uso e resta nelle tastiere per questioni eminentemente storiche.
  • Num Lock, attiva o disattiva il tastierino numerico; quando quest'ultimo è disattivato, a volte i suoi bottoni possono essere usati per guidare il puntatore del mouse da tastiera.
  • Scroll Lock: sotto DOS, tale comando impediva lo scorrimento delle informazioni e ne forzava la presentazione in pagine successive; del tutto privo di utilizzo in programmi e sistemi operativi ad interfaccia grafica.
  • Stamp / R Sist ha la funzione di creare una "istantanea" dello schermo (screen shot), mentre nell'ambiente del linguaggio macchina conserva altre funzioni, ma il suo utilizzo è ormai puramente occasionale. Stesso discorso per Pause.
  • Fn (da Function, solo nei portatili): tale bottone commuta una parte della tastiera alfanumerica in tastierino numerico, consentendo un recupero della funzionalità che l'assenza di spazio fa perdere, costringendo i costruttori a rimuovere la sezione "calcolatrice" dalle tastiere dei laptop.
  • Tasti speciali del sistema operativo: si tratta di tasti introdotti dai singoli produttori di sistemi operativi per coordinare alcuni comandi e favorire l'accesso ad alcune funzioni. Esiste in tal senso un Tasto Windows, che attiva in automatico il menù Avvio / Start di Windows, ed un Tasto destro, che fa comparire dei menù a tendina esattamente come se si fosse usato il tasto secondario del mouse.

Nei computer Macintosh della Apple è presente, in sostituzione del tasto Windows, un Tasto Mela o Cmd (da Comand), che interagisce con gli altri modificatori ed assume alcuni ruoli svolti altrove da Alt e Ctrl; ciò rende leggermente diversa la gestione dei modificatori nei sistemi operativi della Apple rispetto a quelli della Microsoft.

Ad esempio, sono celebri i comandi "Mela-X" per taglia, "Mela-C" per copia, "Mela-V" per incolla, "Mela-Q" per uscire da un'applicazione, "Mela-S" per salvare, "Mela-virgola" per accedere alle Preferenze di un programma in esecuzione e via dicendo (quasi tutte le funzioni dei Mac sono accessibili da tastiera).

Specializzazioni

Al normale raggruppamento di pulsanti e tasti appena descritto si possono aggiungere svariati componenti addizionali, scelti ad arbitrio dal produttore o pensati per soddisfare esigenze particolari.

Esistono tastiere con comandi apposti per l'audio, per l'accesso rapido ai programmi di posta elettronica o ai browser per la Rete informatica; alcuni modelli presentano estensioni per il risparmio energetico, lo spegnimento del computer o la sua messa in stand-by.

Non mancano casi di ampliamento dei tasti di funzione (fino a 24), oppure tastiere con bottoni colorati per le scuole di dattilografia.

Layout di tastiera

Con l'espressione layout di tastiera (anche semplicemente layout) si indicano tradizionalmente tre aspetti di cui tenere conto durante la progettazione e costruzione di una tastiera per computer:

  • La particolare disposizione e forma dei tasti (layout meccanico), determinata per lo più da criteri di ergonomia e da tradizioni storiche.
  • La scelta del posizionamento delle etichette (layout visuale), ovvero lo studio dell'assegnazione di un determinato segno ad un determinato tasto.
  • La scelta della corrispondenza tra il singolo tasto ed un ben determinato simbolo o carattere (layout funzionale).

Layout meccanico

Forma, dimensioni e comportamento alla pressione dei tasti vengono determinati in base a molteplici fattori, che spaziano dal materiale usato per la costruzione della periferica agli studi sull'affaticamento dei muscoli digitali in fase di battitura.

Il singolo tasto deve poter essere premuto da un dito senza che questa operazione generi anche la pressione di un bottone adiacente; parimenti, l'ingombro dei singoli tasti deve essere tale che il movimento per passare da una digitazione a quella immediatamente vicina non comporti distensioni eccessive o innaturali della muscolatura.

Il compromesso tra queste due esigenze determina la superficie media occupata da un singolo bottone.

Si cerca comunque, quando possibile, il miglior accordo tra funzionalità ed ergonomia, concedendo qualcosa anche al design.

I tasti

Al giorno d'oggi, quasi tutte le tastiere presentano bottoni con il centro leggermente concavo, così da offrire un alloggiamento comodo per i polpastrelli; resta invece ancora molto variabile la corsa dei tasti, cioè lo spazio di cui essi devono spostarsi ortogonalmente al piano su cui sono alloggiati prima di generare l'input elettrico.

Le tastiere dei computer portatili hanno generalmente corsa breve o brevissima, mentre le tastiere degli elaboratori fissi hanno corsa più lunga; non sono tuttavia rare le eccezioni, come alcune tastiere della Logitech o della Apple che, progettate per i computer fissi, presentano caratteristiche tipiche di quelle per i laptop.

Le tastiere ad infrarossi hanno per costruzione corsa nulla: in quel caso è la diversa pressione esercitata sullo schermo tattile (touch screen) o sulla superficie a determinare la digitazione.

Alloggiamento, chassis e scocca

Oltre al disegno dei tasti, si studia anche la geometria della tastiera nella sua totalità: si va dalla tipica forma rettangolare con bottoni leggermente alternati gli uni agli altri (un retaggio della tradizionale derivazione delle tastiere dalle macchine da scrivere), a modelli in cui le file di tasti sono perfettamente allineate, minimizzando lo spostamento orizzontale durante la digitazione (PLUM, Maltron).

Speciali chassis e scocche sono stati poi prodotti allo scopo di migliorare il posizionamento dei polsi, la separazione dei blocchi riservati alle mani destra e sinistra, l'accesso ai comandi di uso più frequente; esempi in tal senso sono la Natural Keyboard di Microsoft (e tutti i modelli da essa derivati) o la L Type Ergonomic della Maltron.

Esistono infine tastiere speciali, destinate ad utenti con disabilità, mutilazioni o menomazioni, create per essere usate con una sola mano oppure con puntatori collegati a testa e bocca.

Layout visuale e funzionale

Le tastiere per computer di maggiore diffusione presentano, come si è detto, il set di caratteri dell'alfabeto latino, i numeri ed altri simboli.

Il posizionamento dei predetti caratteri sulla griglia di bottoni riposa su studi combinati di fisiologia e frequenza delle singole lettere nelle parole. L´obiettivo è determinare una configurazione che ottimizzi l´interazione tra le due mani, riducendo gli spostamenti durante la digitazione e le ricadute fisiche di un lavoro prolungato.

Nel corso degli ultimi decenni si sono affermati alcuni standard, a volte criticati ma sostanzialmente onnipresenti, che dominano il mercato delle tastiere con alfabeto latino. A latere di questi, restano piccole nicchie riservate ad altri produttori molto minoritari, che tentano strade nuove.

Layout tipici per tastiere occidentali

Il più diffuso layout in caratteri occidentali è il QWERTY - il nome deriva dalla successione di tasti che si trovano sulla prima riga della sezione alfabetica - brevettato da C. Sholes nel 1874 e pensato originariamente per le macchine da scrivere meccaniche.

L´idea è stata successivamente perfezionata e migliorata, con adattamento ai progressi della tecnica: sono stati inseriti tasti originariamente non presenti (i numeri 1 e 0, il punto esclamativo) e la collocazione dei segni di interpunzione è stata ristrutturata.

Sono stati infine aggiunti, con l´introduzione dei microprocessori, anche segni diacritici ed accenti, grazie al meccanismo dei tasti morti o dead keys: particolari tasti privi di effetto (come i modificatori), che però preposti ad una vocale o lettera particolare ne generano una versione accentata o variata, come ad esempio la "n con tilde" delle lingue iberiche o la "c con cediglia" francese.

La diffusione a livello planetario dello standard QWERTY ha portato ad una serie di varianti / migliorie / adattamenti a carattere nazionale, sviluppati per venire incontro a particolari esigenze.

Le lingue come Polacco, Portoghese, Danese, Norvegese o Italiano, che fanno largo uso di certi tipi di accenti, hanno inserito i corrispondenti tasti nel settore alfanumerico invece di usare il sistema a "dead keys"; idem con altri segni quali umlaut, barre oblique ecc.

Allo stesso tempo, la differenza nell´incidenza delle lettere in un particolare sistema linguistico ha generato delle varianti locali nella disposizione dei bottoni: le principali concorrenti del QWERTY sono note come QWERTZ e AZERTY, usate rispettivamente la prima nelle regioni di lingua slava e tedesca (Germania, Austria, Ungheria), la seconda in quelle di lingua francese o francofona (Francia, Belgio).


L´approfondimento degli studi di ergonomia ha condotto poi negli anni alcuni tecnici ad inventare e costruire periferiche alternative al classico standard QWERTY - e relative varianti.

Tra i sistemi concorrenti (nessuno dei quali è riuscito a scalfire lo strapotere del modello classico) prevale la ricerca di un miglior posizionamento dei tasti che danno come esito le lettere più frequenti - ad esempio la "e" - ed una maggiore attenzione alla simmetria, con più peso dato al pollice sinistro, parecchio sotto-utilizzato nella situazione ordinaria.

L´evoluzione, in tal senso, va in due direzioni distinte: cambiare la sola `´disposizione´´ delle lettere su una struttura del tutto analoga a quella QWERTY, oppure rivoluzionare fin dalle fondamenta il design della tastiera.

Altri layout basati sul QWERTY

Alla prima tendenza si ricollega l´esperimento di August Dvorak, inventore di una Tastiera semplificata Dvorak, con un globale riassetto dei bottoni motivato da questioni di frequenza con la quale certe lettere compaiono nella lingua inglese. Le vocali sono ora tutte sulla riga centrale, così da minimizzare i movimenti delle dita, mentre gli angoli in alto a destra ed a sinistra sono riservati a caratteri di punteggiatura e altri simboli di più scarso utilizzo.

Esistono versioni "estreme" della tastiera Dvorak con addirittura una risistemazione dei numeri, che segue il medesimo criterio di incidenza. Si tratta ad oggi del più tenace tentativo di risposta allo standard QWERTY.

Il tentativo di migliorare il layout QWERTY senza arrivare al livello Dvorak (che a sua volta non è scevro da problemi) ha condotto alle tastiere Colemark, in cui si registrano meno stravolgimenti dei bottoni. Il tasto "Caps Lock" è stato eliminato e rimpiazzato da un "Backspace" supplementare.

A titolo di completezza si cita anche il layout QZERTY, usato praticamente solo in Italia e solo per macchine da scrivere.

Esiste uno studio analogo a quello di Dvorak eseguito per la lingua turca, il quale ha condotto alla progettazione di una speciale tastiera Turkish-F, oggi regolarmente commercializzata in Turchia, alla cui base sta una maggiore simmetria nel lavoro svolto dalle mani in fase di digitazione.

Layout di concezione diversa: Maltron e PLUM

Nella categoria delle tastiere interamente ripensate e riprogettate si possono invece collocare i progetti dell´impresa Maltron ed il Layout PLUM.

In entrambi i casi si tratta di tastiere in cui la disposizione dei tasti è stata interamente rivoluzionata.

Ad esempio, i bottoni sono allineati in righe e colonne parallele, al fine di minimizzare lo spostamento orizzontale delle dita in fase di digitazione; la simmetria è curata al massimo, con i pollici destro e sinistro che gestiscono rispettivamente in un caso (PLUM) i tasti "spazio" e "invio", nell´altro i tasti "spazio" ed "e".

Per le tastiere Maltron è stato parimenti rifatto daccapo il profilo della struttura, al fine di creare una "conca di tasti" in cui inserire le mani, con riduzione - almeno a detta dei costruttori - della tensione esercitata su muscoli e tendini della mano.


L´introduzione, infine, di speciali software per riconfigurare a proprio piacimento il layout ha consentito di variare in modo straordinario la personalizzazione: sono addirittura in commercio tastiere con bottoni "nudi" privi di incisioni, che ogni utente può elaborare come meglio crede.

Lingue e scritture non latine

Concludiamo la carrellata con un breve cenno alle tastiere usate da persone o in Stati la cui lingua nazionale non riposa sull´alfabeto latino. In un caso del genere esistono due possibili strade.

Se ad esempio i caratteri usati sono quantomeno comparabili con quelli del nostro alfabeto - come accade per esempio nei casi del Cirillico o del Greco -, la costruzione della tastiera segue le medesime linee guida del caso ordinario, dunque ne risulta un semplice "equivalente" delle tastiere QWERTY o AZERTY.

Tali tipi di periferiche possono essere considerate quelle per la lingua greca, russa, ebraica, armena, devangari, thai e khmer. Anche l´alfabeto arabo è stato impresso su tastiere di questa categoria, con disposizione AZERTY.

La questione è molto più complessa nel caso di scritture ideografiche, come quella cinese, giapponese o coreana.

A questo tipo di problema si è posto rimedio mantenendo il layout a circa cento tasti, ma integrando l´hardware con un opportuno software che combina segni grafici elementari in strutture più complesse, fino a consentire che il ridotto numero di bottoni possa esaurire le centinaia di migliaia di ideogrammi concepibili nelle lingue dell´Oriente.

Restano comunque dei problemi aperti, ma i sistemi sembrano al momento funzionare egregiamente senza particolari difficoltà. Ad ogni modo, sono sempre presenti vaste librerie di simboli accessibili da schermo o da mouse, così da colmare le ultime lacune restanti.


Fonti: Wikipedia (italiana e inglese, varie pagine).


--Leonov 11:24, Dic 20, 2008 (CET)


  • Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 23 dic 2008 alle 20:01.
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