• User

    l'avvocato può firmare un accordo

    Salve è la prima volta che mi trovo sul vostro forum per un dubbio che ho su una causa civile.
    La causa civile che ho dovuto intraprendere è dovuta al riconoscimento o meglio per fare riconoscere ed applicare un accordo privato che era stato stipolato in una causa agraria fatta in precedenza.
    In parole povere nella causa agraria precedende avevamo fatto un accordo privato firmato da :
    da mio padre , la contro parte, i due avvocati ed un geometra come mio consulente;
    questo accordo in un primo momento mi è stato detto che non era valido, dopo aver cambiato tre avvocati siamo andati a sentenza mi è stato riconosciuto laccordo ma non è stato obbligata la controparte a rispettare quello che c'era scritto sull'accordo.
    Ora durante la causa per obbligare la contro parte a rispettare l'accordo il mio avvocato (che l'ultimo che mi ha difeso nella precedente causa) mi propone un nuovo accordo che a me non piace.
    Io volevo sapere se lui può firmare a mia insaputa un nuovo accordo ho deve firmarlo anche mio padre?
    Mi è stato detto che anche nella precedenta causa agraria si poteva obbligare la contro parte a rispettare l'accordo sapete indicarmi quali leggi regolano questa possibilità.
    vi saluto e grazie


  • Super User

    Ciao ettore5. Benvenuto nel Forum Gt.
    Se all'avvocato non hai dato mandato per transigere la lite non può firmare l'accordo. In ogni caso un legale non firma nulla se il cliente non acconsente e non ne è informato.
    In caso di dubbio e se vi fa stare più tranquilli mettetegli per iscritto (via fax o raccomandata) che l'accordo proposto non trova il vostro consenso.

    Circa il precedente giudizio il vostro avvocato ha certamente chiesto l'adempimento alla scrittura; se però la controparte non adempie, in base all'oggetto dell'accordo si dovrà esperire altra azione per l'esecuzione dell'obbligazione assunta.
    L'obbligo ad adempiere di chi sottoscrive la scrittura deriva dalle regole generali sull'adempimento considerando il disposto art. 1372 c.c. "il contratto ha valore di legge tra le parti".


  • User

    Salve e grazie per la rapida risposta.
    Al mio avvocato io non ho dato per iscritto nessun mandato con cui dichiaro che lui possa firmare al mio posto.
    Però giorni fa lui mi ha inviato via email un "Verbale di conciliazione" molto peggiorativo nei miei confronti,rispetto all'accordo precedente, che non mi piace affatto e che io sul momento ho sottovalutato ma che ora mi preoccupa.
    Non vorrei che il mio silenzio nei confronti di questo Verbale dia il consenso di firmare l'accordo all'avvocato.
    Una parte per me antipatica di questo verbale è dove si dice:
    Le spesa di causa e tecniche saranno compensate tra le parti;
    a me in un primo momento era stato detto che se vincevamo la causa, imponendo il primo accordo privato, non avrei dovuto pagare niente è vera questa affermazione o comunque c'è sempre da pagare?
    Saluti e grazie


  • Super User

    Ettore5, una transazione non equivale a vincere una causa. In caso di vittoria, e per vittoria si intende in giudizio, allora il soccombente paga tutte le spese.
    Una transazione, viceversa, è un do ut des...ogni parte concede qualcosa all'altro sul merito della causa ed ognuno si paga le proprie spese: le legali ognuno per sè; le tecniche ognuno si paga il proprio perito.
    Il tuo avvocato ha proposto un accordo classico.

    Quello che non capisco è il motivo di questo accordo: asserisi che, con sentenza, ti era stato riconosciuto il tuo diritto...quindi, perchè un ulteriore accordo? L'unico motivo potrebbe essere che la controparte sia insolvente nel senso letterale del termine ossia che non abba il denaro per adempiere alla sentenza già ottenuta ed in cui sei risultato vittorioso.

    Se, invece, il motivo è quello di incassare subito qualcosa invece di aspettare la sentenza (nel senso del famoso detto:"pochi maledetti e subito") non mi trovi d'accordo su tale accordo ulteriore perchè i tempi per ottenere l'adempimento non sono poi lunghissimi (salvo sempre il caso che la controparte non possieda nulla).


  • User

    Salve
    Io mi sono fatto una cattiva idea, anche sentendo le voci che corrono sulla contro parte.
    Priomo Avv: scrive l'accordo privato, la contro parte lo rinnega o non lo riconosce quando noi ci rechiamo da lui per far valere l'accordo ci dice che non è valido perchè scritto con alcuni errori di forma.
    Secondo Avv: non si presenta alle udienze e pretende che noi lasciamo il terreno senza nessun nuovo accordo.
    Terzo Avv: con lunghe nostre insistenze riusciamo a far presentare l'accordo ai giudici, cosa che i due precedenti non volevano fare e dopo tre anni di nuove proposte di accordo che la controparte ci faceva e dopo qualche giorno lui stesso rinnegava siamo arrivati alla sentenza con il riconoscimento dell'accordo.
    Dimenticavo... un giudice durante una sentenza si è rivolta alla controparte e gli ha ricordato di quella volta che si era recata a cena da lui.
    Per quanto mi riguarda l'insolvenza, il signore in questione è un ING di Sanremo proprietario di circa un quarto dei palazzi della città perchè costruttore nel bum economico degli anni '60, e diversi anni fa ha fatto parte anche di qualche giunta comunale.
    Si dice che faccia parte o abbia fatto parte di massonerie o P2 che sia.

    Cosa deduco semplice LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI

    E penso che il mio avvocato più di li non voglia andare per non andargli contro.

    Secondo lei mi sbaglio di tanto ho sono vicino alla verità.
    Saluti


  • Super User

    Certo quel che scrivi è alquanto singolare...
    Io, però, non posso dare un'opinione di questo genere senza avere consultato tutti gli atti.
    Ti consiglio di cambiare novamente avvocato e prenderne uno di una città diversa (per es. Genova) così da escludere ogni eventuale "pressione di sudditanza".


  • User

    Salve ringrazio per i chiarimenti datomi sino ad ora. Riordinando le idee mi sembra dicapire: - visto che l'accordo è stato già riconosciuto in una sentenza precedende sicuramente viene riconosciuto anche in questa, anche perché il giudice attuale si dovrebbe mettere in opposizione a quelli del primo giudizio. Teoricamente dovremmo avere la vittoria in pugno. - Se si va a sentenza e vinciamo la causa tutte le spese, del mio avvocato di tribunale ecc... deve pagarle la controparte. - tutto e ripeto tutto quello che è indicato sull'accordo privato deve essere rispettato dalla controparte. -Sono state fatte già due udienze quante ne occorrono ancora prima di andare a sentenza, quanto tempo? Spero di aver capito bene anche perché volevamo andare a parlare con il mio avvocato per chiarire le nostre idee.


  • Super User

    Si hai capito bene.
    Non è possibile dirti però i tempi. Così come hai prospettato le cose non è neppure chiaro perchè sei in causa... è forse un appello?
    Perchè se la causa è solo per chiedere l'adempimento, non ha senso: una volta che si è in possesso di una sentenza vittoriosa non si fa altra causa per far adempiere... si fa un precetto e, salvo che questo sia opposto, tale precetto diventa esecutivo.


  • User

    Salve No non è un appello, dopo la prima causa il mio avvocato mi a detto che per far rispettare l'accordo preso dovevamo prima attendere un anno per vedere se la controparte ricorreva in appello e poi su nostra insistenza ha aperto una causa CIVILE. Noi abbiamo sempre notato che cercano di perdere tempo non so se è per far scadere qualche termine o per far prendere la decisione di vendere la parta di terreno a lui rimasto. La prima causa l'aveva aperta la controparte per sfrattare mio padre che aveva preso in affitto un terreno da ormai 40 anni e come prevede la legge avevamo chiesto il risarcimento delle migliorie fatte. Nell' Accordo Privato della prima causa Agraria avevamo stabilito che coma risarcimento delle migliorie fatte ci sarebbe stato dato un piccolo angolo di terreno che faceva parte del terreno preso in affitto. Nel corso della causa agraria per motivi che non sto ad elencare e per finire al più presto la causa siamo stati costretti a fare due frazionamenti. Sta di fatto che il frazionamento che è registrato in comune e che noi abbiamo accettato per far finire la causa è inferiore come superfice ed ha il confine fatto in modo diverso della descrizione presente sull'accordo privato. Potrebbe essere che vogliono fare un nuovo accordo per coprire questa incongruenza??


  • Super User

    Mah... non si capisce che domanda sia stata proposta al primo giudice se dopo ha dovuto fare altra causa.
    Comunque, se non è soddisfatto dell'accordo faccia come abbiamo detto più sopra.


  • User

    @giurista said:

    Si hai capito bene.
    Non è possibile dirti però i tempi. Così come hai prospettato le cose non è neppure chiaro perchè sei in causa... è forse un appello?
    Perchè se la causa è solo per chiedere l'adempimento, non ha senso: una volta che si è in possesso di una sentenza vittoriosa non si fa altra causa per far adempiere... si fa un precetto e, salvo che questo sia opposto, tale precetto diventa esecutivo.

    Salve
    Volevo chiederle se il precetto che lei mi suggerisce sia possibile farlo anche ora che ho una causa in corso?
    Se è possibile farlo anche per obbligare una persona a cedere un terreno o comunque un bene materiale o solo somme di denaro?
    Ringrazio e saluto


  • Super User

    Se c'è una causa in corso non è possibile.
    Per gli obblighi di fare si chiede l'esecuzione in forma specifica al giudice (se l'obbligo è fungibile). Se la richiesta è la consegna di un bene nel precetto si deve descrivere minutamente il bene (esecuzione obbligo di consegna o rilascio).


  • User Newbie

    @giurista said:

    Se c'è una causa in corso non è possibile.
    Per gli obblighi di fare si chiede l'esecuzione in forma specifica al giudice (se l'obbligo è fungibile). Se la richiesta è la consegna di un bene nel precetto si deve descrivere minutamente il bene (esecuzione obbligo di consegna o rilascio).

    Buongiorno e' stato detto all inizio che un avvocato avendo il potere di transigere non puo' firmare senza avvertire prima il rappresentato e senza avere il permesso scritto del rappresentato. Quale articolo del codice civile lo stabilisce con esattezza ?Puo' l avvocato firmare per una transazione o stabilire un accordo scritto senza avere prima l autorizzazione scritta del rappresentato? Mi hanno detto che il potere di transigere incluso nella procura all avvocato comprende il potere di arrivare ad un accordo finale a cui poi il rappresentato non puo sottrarsi. Detto in altro modo se firmo una procura con potere di transigere ad un avvocato questi puo arrivare a firmare una transazione senza avvertirmi dei vari passaggi e delle sue intenzioni?quale articolo del codice tutela il rappresentato da una decisione del proprio avvocato di cui il rappresentato non e ' stato informato e potrebbe non essere d accordo?