• User Newbie

    Curriculum e licenziamento

    Ho subito un licenziamento da un contratto a tempo indeterminato prima del 2016 (dopo un periodo di vero e proprio mobbing), non avevo dato le dimissioni per problemi familiari e perchè all'epoca con le dimissioni avrei perso la NASPI oltre a dover pagare il preavviso.
    In totale il contratto è durato pochi mesi.
    Le motivazioni scritte sulla lett. di licenziamento erano totalmente false e diffamatorie però essendo una scrittura privata mi venne detto che non avevo nessun vantaggio nel fare una denuncia e appunto non feci nulla.
    Dopo la contestazione espressi verbalmente l'intenzione di dare le dimissioni però l'azienda ignorò la mia richiesta procedendo con il licenziamento.

    Successivamente ho sempre avuto il problema di riportare quell'esperienza di lavoro sul curriculum:

    • se la ommetto è facile per il recruiter reperire quel dato (è anche sulla scheda professionale che mi sembra di capire oggi le aziende possono richiedere).
    • se non la ommetto dovrei spiegare il motivo della chiusura del contratto (essendo a tempo indet. è ovvio che sia successo qualcosa).

    Se dico che il rapporto di lavoro si è concluso in seguito alle mie dimissioni (cosa non del tutto falsa perchè all'epoca lo avevo espresso anche se solamente oralmente senza niente di scritto) cosa rischio? Non dovrebbe essere un "falso in scrittura privata" perchè le motivazioni del termine del contratto le direi a voce.

    Mi sembra di capire leggendo in giro che non esistendo un "casellario" per i rapporti di lavoro (i contratti sono scritture private) non c'è modo di provare la veridicità di quanto affermato, potrebbero chiedere al precedente datore di lavoro e in questo caso sarebbe la mia parola contro la sua.

    Non capisco bene se possa rientrare nel falso in scrittura privata o altro reato ammesso che sia possibile provarlo. Grazie


  • User Attivo

    Uno che per iscritto scrive il falso riguardo qualcosa che mi riguarda, una memoria dai CC se la prende in 3 secondi.
    Ovviamente io sono io e farei una cosa inutile nonché esagerata ma come minimo una mail tramite PEC - o la classica raccomandata AR - in cui gli contesto quanto scritto è d'obbligo.
    Vantaggi non ce ne sono se non che "un domani" potresti esibire la mail o l'AR per dire che l'avevi fatto subito presente. "Dopo" altrimenti lascia il tempo che trova visto che lo fai per un vantaggio più diretto.
    Non è mai troppo tardi comunque, io se fossi in te 2 righe gliele scriverei.

    Venendo al problema di oggi:

    1. Si. Un buon recruiter dovrebbe reperirla senza problemi;
    2. Si. La domanda sarebbe lecita ma guarda il lato positivo. Ti da modo di dimostrare al recruiter come affronti una "crisi", spiegando con modo e traparenza l'accaduto;

    Di certo non puoi dire che ti sei dimesso se sei stato licenziato ma, salvo interviste registrate, chi potrebbe sostenere che hai detto "dimesso" anziché "licenziato"? A tua difesa potresti dire che hanno sentito male e chi potrebbe dire il contrario?
    Un recruiter, che nulla ha da guadagnare dal finire come testimone in una rissa da tribunale, fidati che avrà la memoria corta anche nel caso in cui fosse sicuro di aver sentito una cosa piuttosto che l'altra.

    Il mio consiglio: Riporta l'esperienza nel CV, poi se ti chiedono come mai il rapporto si è interrotto spiegalo serenamente approfittando della situazione per mettere in luce qualità che possano aiutarti ad ottenere il posto di lavoro.


  • User Newbie

    A suo tempo ho fatto uno scritto per rispondere alla lettera di licenziamento disciplinare, però non intendevo mostrarla a tutti i recruiter anche perchè da quello che ho capito non sono tenuto ad esibire la lettera di licenziamento e la risposta.
    Il problema è che le accuse che mi hanno fatto se vengono lette da altre persone sono ingiuriose.
    Mi spiego meglio, a suo tempo andai dai carabinieri con la lettera dicendo che venivo diffamato e loro mi dissero che essendo una scrittura privata non potevano fare niente, anche perchè non sarebbe stata letta da altre persone visto che era indirizzata a me.
    Questa cosa però non è del tutto vera poichè ai colloqui devo rendere noti i fatti che sono successi e nel rendere noti i fatti automaticamente mi dovrei autoaccusare da solo di cose che il mio ex datore di lavoro si è inventato.
    Viceversa sostenendo che ho dato le dimissioni direi una cosa che non è dimostrabile come falsa da qualche documento pubblico ed è spiegabile dicendo che non mi trovavo bene.
    Cercando in rete ho trovato opinioni che dicono che un'azienda che sceglie di fare un licenziamento brucia la futura carriera professionale di una persona (cosa che infatti mi è successa perchè a distanza di molti anni sono ancora disoccupato), mentre invece dovevano almeno darmi la possibilità di farmi dare le dimissioni.
    All'epoca non mi intendevo di queste cose per cui lasciai che facessero loro...e hanno fatto i disastri per pochi mesi di lavoro (2 soli mesi effettivi).


  • User Attivo

    Perché mai dovresti autoaccusarti del falso? Puoi riportare falso contenuto prendendone le distanze, spiegando la falsità ed esibendo la tua risposta a riprova della bontà delle tue affermazioni.
    Certo che poter esibire una querela sarebbe stato meglio. Nel tuo caso abbiamo 2 scritti di persone che si accusano a vicenda diciamo e nel mondo del lavoro ha ragione l'ex capo.
    Esibendo la querela invece avresti potuto spostare l'ago della bilancia a tuo favore. Anche se in effetti sarebbe stata un'arma a doppio taglio visto che a nessuno piace un dipendente che in caso di problemi querela.

    Insomma come dici è una situazione spiacevole, comunque la si rigiri è dura.
    Il mio consiglio è sempre quello di cui sopra comnque, la verità vi renderà liberi disse qualcuno. Poi ognuno pensi quello che vuole.
    Altrimenti puoi minimizzare l'accaduto. L'esperienza è durata 2 mesi? Meglio. Fai in modo che vada considerata poco tanto quanto è durata.