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    Terremoto in Abruzzo. Come un petalo esposto al vento...

    Come un petalo esposto a un vento di fine estate... bello finchè non appascisce diventando solo un vago ricordo da guardare con disinteresse. Ecco come gli italiani trattano le notizie, o meglio, come sono loro fornite dai media. Oggi, a 3/4 mesi dal terremoto che è costato oltre 300 vite e troppi sfollati, l'abruzzo che è stato colpito dalle scosse è appassito, e gli italiani si sono spostati ad altro. I media sono passati a parlare delle elezioni europee... delle ragazzine con cui esce Berlusconi, del G8... e se con il G8 è ricomparsa la parola "Abruzzo" di certo non è per tornare a parlare di come vanno le cose, perchè del resto... oramai la notizia-shock è passata. Oramai parlare di gente che vive in delle tende non alza più gli indici di ascolta, non porta più soldi. Oramai le tendopoli e le storie degli sfollati e di coloro che hanno perso i loro cari possono benissimo essere lasciate ai programmi delle 2 di notte... insieme alle prime stagioni di alcune vecchie fiction e ai quarti d'ora di pubblicità.

    E' una vergogna!!! La situazione è, se possibile, ancora più terribile ora che poche ore dopo il terremoto. Ora che, passato il momento di shock, chi ha vissuto quei momenti si rende conto di quello che è successo, di quello che ha perso, della sua situazione. Perchè anche se i media sono passati ad altro, le tendopoli esistono ancora. Esistono ancora le persone che hanno perso i loro cari sotto alle macerie. Esistono ancora le persone che non hanno più ne casa ne possedimenti e che vivono in una tenda. Eppure all'Italia non interessa più. Milioni e milioni di euro arrivati da ovunque per i primi giorni... e poi? Tutti i numeri, gli sms, i conti aperti per ricevere donazioni... una buona parte sono chiusi... gli altri sono secchi. E in abruzzo a dare una mano sono rimasti i volontari... oppure chi è li in veste ufficiale ma che alla fine fa tanto straordinario da essere considerato un volontario. La situazione non è cambiata... e rimarrà uguale ancora per parecchio tempo!

    Solo perchè un petalo ha perso il suo vigore e la sua luminosità non vuol dire che la pianta non abbia più bisogna d'acqua.

    Eppure i media italiani sono fatti così. Non raccontano una notizia per comunicare ai cittadini cosa succede nel mondo o nel loro stesso paese. La raccontano per cercare di aumentare gli indici di ascolto, in modo da guadagnare di più con la pubblicità. La raccontano in modo che si resti sintonizzati fino in fondo, quando le modelle e gli sportivi sponsorizzati possano mostrare i simboli dei loro sponsor. Come sempre, alla fine, lo scopo finale è il guadagno. Tutto il resto diventa un optional.

    Vorrei solo ricordare a tutti che solo perchè non se ne parla più non vuol dire che questa realtà ha smesso di esistere. Esiste ora come esisterà fra 50 anni, nelle menti di colore che l'hanno vissuta. Ma per molti italiani tutto questo è finito appena il film in prima serata è iniziato dopo il telegiornale.