• Super User

    Fascist Legacy

    **Viene presentata come un?eredità scomoda e sono filmati di storie e misfatti compiuti dagli italiani e non solo fascisti, così come sono visti all'estero.
    **

    Il documentario della BBC Fascist Legacy (L'eredità del fascismo) tratta dei crimini di guerra commessi dagli italiani durante la Seconda Guerra Mondiale.
    Una copia del programma è stato acquistato dalla RAI ma non lo ha mai mandato in onda al pubblico. Ampi stralci sono stati invece trasmessi da La 7 nel 2004.

    E' possibile vedervi terribili vicende della guerra coloniale in Etiopia, e tra gli anni 1941 e 1943 delle devastanti azioni durante l?occupazione della Jugoslavia.
    Agghiacciante la repressione fascista ai partigiani del Montenegro e nei Balcani.

    Sono mostrati i crimini fascisti in Etiopia e Libia.

    Si cerca inoltre di spiegare i motivi per i quali i responsabili politici e militari fascisti colpevoli dei crimini, non sono stati condannati dal Tribunale Militare Internazionale di Norimberga.

    Il film è condotto dallo storico americano Michael Palumbo, che ha scritto il libro L?olocausto rimosso, edito da Rizzoli.

    Parte 1.

    Parte 2.

    Parte 3.

    Parte 4.

    Parte 5.


  • User Attivo

    Si ho seguito la trasmissione di La7 sull' argomento :
    e' come se gli italiani non avessero mai fatto realmente i conti con con l' eredita' del Fascismo. Infatti e' luogo comune definire il fascismo un regime da operetta.
    Be una dittatura di operetta mica tanto...!
    Ma vedi il fatto e' che gli italiani non hanno mai fatto i conti neppure con il Comunismo..questa e' la realta'.

    Poche settimane fa ho seguito le vicende della rivolta di Praga in occasione del 40° anniversario della morte di Yan Palach: ebbene mentre quel povero ragazzo moriva in ospedale per essersi immolato per protestare contro l' invasione sovietica i giovani europei, italiani compresi, giravano con il tasca il libretto rosso di Mao ed erano alle prese con la rivoluzione proletaria contro lo stato borghese....


  • Moderatore

    Ian Palach era uno studente di sinistra che protestava contro la repressione sovietica della 'Primavera di Praga'.
    La 'Primavera di Praga' è un insieme di episodi che hanno visto come protagonista un movimento studentesco e giovanile in lotta per ottenere maggiori libertà E una parte del partito comunista cecoslovacco - che aveva dimostrato di poter 'umanizzare' il regime, concedendo numerose riforme (prima di essere represso dalle truppe del Patto di Varsavia).

    Eppure quel movimento era nato ed aveva avuto le stesse caratteristiche e gli stessi simboli che si erano diffusi nei movimenti studenteschi occidentali nel corso di quegli ultimi due anni.

    E - nello specifico - Ian Palach si riteneva uno studente 'socialista di sinistra', e questo era il tipo di orientamento del suo gruppo.
    Che diede vita a numerosi altri 'sacrifici' per protestare contro la repressione sovietica, fra l'altro.

    Ad onor del vero l'episodio di Palach venne subito rivendicato - in Italia - da gruppi giovanili di destra, più o meno gravitanti intorno al Msi.

    Perchè - ai loro occhi - quello era un segno di ribellione al regime comunista sovietico. Naturalmente avevano ragione.

    Ma anche a sinistra - e sto parlando sempre dell'Italia, a questo punto - ci furono numerose prese di posizione, in seguito all'episodio del martirio di Palach.

    Come ce ne erano state molto prima, dato che perfino il partito comunista italiano aveva dimostrato la sua solidarietà nei confronti dei riformatori cecoslovacchi, nel corso dei mesi della 'Primavera'.

    In ogni caso probabilmente hai ragione, gli italiani non hanno ancora fatto i conti con le ideologie del '900 - e con i relativi regimi.

    Ma è anche vero che ... la 'memoria' è un muscolo che va esercitato, altrimenti si atrofizza.

    Quindi volevo ricordare la vicenda di Ian Palach, che hai nominato.

    Ma voglio anche dire una cosa sul 'tema' del topic, sempre appoggiandomi ad alcune osservazioni di gigliotave.

    Quella del 'regime da operetta' è la transposizione - nella 'pubblica opinione' - di un assunto scientifico di ambito propriamente storico.
    Una teoria, infatti, descrive il fascismo italiano come un totalitarismo 'imperfetto' , se paragonato al comunismo sovietico e al nazismo hitleriano.

    E' un 'assunto', che però non avrebbe mai creduto di degenerare verso affermazioni come quelle 'inventate' dai media, come quella sul 'regime da operetta'.

    L'assunto è il seguente: un totalitarismo per essere tale deve esercitare un controllo pressocchè assoluto dell'intera vita di relazione pubblica, senza avere contr'altari o controparti di nessun tipo.

    Mussolini aveva nel re d'Italia e nella presenza della sede della Chiesa Cattolica a Roma due forti presenze politiche da lui indipendenti, che sarebbero state - come poi in parte fu - in grado di riprendere terreno nel momento in cui il regime avesse vacillato.

    Questo non riguarda solo la macro-politica, ma anche la vita politica quotidiana dei cittadini.

    L'azione cattolica era l'unica associazione esterna al fascismo che era riuscita a mantenersi nel territorio, e l'esercito nazionale era ancora - in buona parte - dipendente e fedele alla 'corona' sabauda.

    A differenza di Stalin e di Hitler Mussolini non era riuscito a 'permeare di sè' tutta la vita politica italiana: i limiti politici del suo totalitarismo sono stati inquadrati dagli storici e riassunti dalla formula sintetica del 'totaitarismo imperfetto'.

    Poi i *media *hanno fatto il solito carnaio, e si arriva al 'regime da operetta', revisionando, revisionando...

    Però, dal mio punto di vista, l'origine di questa rivisitazione pone un quesito tutt'altro che inessenziale.

    Quanto deve essere 'totalizzante' un regime per essere biasimato?
    E se anche si tratta di 'totalitarismo' - che sia o meno 'perfetto' - fino a che punto una dittatura 'giustifica' la 'mancata ribellione' delle altre forze politiche, se non addirittura il connubio?

    Insomma, invita a riflettere sulla 'libertà' e sui 'vari gradi di esercizio del potere'.


  • Super User

    Posso aggiungere un'altra domanda? 😉

    E' possibile giustificare o dimenticare le atrocità del regime in nome di poche o molte opere utili attuate durante esso?


  • Bannato User

    Caro gigliotave, _in realtà gli italiani non hanno ancora fatto bene i conti con la morale del'occhio per occhio.
    Chi uccide o trucida degi individui non è degno di risposta o di vendetta.
    La morale dell'occhio per occhio è stata usata anche dai comunisti con l'assassinio di Gentile. _Un'assoinio che si è visto poi studiato.
    In realtà era comodo dire : "E' Mussolini il sovraintendente dell'assassinio Matteotti, _lui che l'ha comandato", ma va poi a vedere se non erano delle bande di fascisti che si armavano nel nome di Mussolini.
    Nella storia sono un'infinità le persone che si sono presentatre "nel Nome del Capo", _che era un comodo fantoccio sia esso Stalin, _che Mussolini. _E' quello che succede quando c'è un unico dittatore..
    Di recente vedi Pinochet, non era solo lui, ne approfittavano tutti.
    "Ordine del Furer", _si diceva e dei gerarchi trucidavano centinaia di migliaia di ebrei "nel nome del Fantoccio".
    Comodo avere un Capo che costituisce la giustificazione dei propri crimini.
    Meglio che una volta per tutte si stabilisca qual'è questa "morale" a cui bisogna obbedire, così perfino delle tradizioni del fascismo, che non sono nocive per lo stato, potrebbero essere conservate. Insomma considerare Gentile un violento o i Codici (fascisti) della Legge dello Stato, tuttora vigenti, scritti da dei guerrafondai, è altrettanto sbagliato.


  • User Attivo

    Mi sono sempre interessato di storia ed ho una certa memoria, pertanto i fatti riprodotti ne "Il Leone del Deserto", che, in concomitanza con il viaggio di Gheddafi in Italia, _SKY ha deciso di proiettare, mi hanno confermato tutte le nozioni che sulla guerra di Libia avevo.
    Va notato che il film si sofferma e non ha caso forse, sulle battaglia o perlomeno comunica allo spettatore le tecniche di battaglia.

    **Pertanto **

    E' vero che proprio nell' ultima parte della campagna di Libia furono inaugurate tecniche raccapriccianti quali:

    • bombardamenti su popolazioni civili [ anzi l' introduzione dell'aviazione a scopo bellico avvenne prorpio in Libia ...]
    • la rappresaglia sui civili per decimazione

    Copyright italiano per bombardamento di civile e decimazione

    Pertanto la tristemente nota rappresaglia nazista contro le popolazioni civili in caso di attentato contro truppe tedesche, ove si uccidevano dieci civili italiani ogni militare tedesco ucciso, ha in realta', ha un copyright "nazionale".

    Deportazioni di popolazioni civili

    Cosa che non sapevo e' la brutale repressione contro la popolazione: le immagini d' epoca che riprendono gli sterminati campi di concentramento delle popolazioni civili deportate fanno veramente rabbrividire.
    Come vivevano le popolazioni beduine li: erano nutrite, curate, trattate con umanita'?
    O molti morirono di inedia?
    E quanti ne morirono durante le deportazione dai villaggi?

    Un'ultima cosa: la Libia e' un invenzione italiana, infatti storicamente sono sempre esistite la Cirenaica e la Tripolitania, da quel che ho capito noi ci siamo limitati ad unificare le terre non colonizzate da altri sotto un entita' amministrativa nuova (ed inedita).


  • User Attivo

    Mi sono sempre interessato di storia ed ho una certa memoria, pertanto i fatti riprodotti ne "Il Leone del Deserto", che, in concomitanza con il viaggio di Gheddafi in Italia,SKY ha deciso di proiettare, mi hanno confermato tutte le nozioni che sulla guerra di Libia avevo.
    Va notato che il film si sofferma e non ha caso forse , sulle battaglia o perlomeno comunica allo spettatore le tecniche di battaglia.

    **Pertanto **

    E' vero che inaugurate proprio in questa campagna tecniche raccapriccianti quali :

    • bombardamenti su popolazioni civili
    • la decimazione o rappresaglia

    Copyright italiano per bombardamento di civile e decimazione
    Pertanto la tristemente nota rappresaglia nazista contro le popolazioni civili in caso di attentato contro truppe tedesche, ove si uccidevano dieci civili italiani ogni militare tedesco ucciso,fu in realta', ha un copyright "nazionale".

    Deportazioni di civili
    Cosa che non sapevo e' la brutale repressione contro la popolazione : le immagini d' epoca che riprendono gli sterminati campi di concentramento delle popolazioni civili deportate fanno veramente rabbrividire.
    Come vivevano le popolazioni beduine li : erano nutrite, curate, trattate con umanita' ?
    O molti morirono di inedia?
    E quanti ne morirono durante le deportazione dai villaggi?

    Un ultima cosa : la Libia e' un invenzione italiana , infatti storicamente e' sono sempre esistite la cirenaica e la tripolitania, da quel che ho capito noi ci siamo limitati ad unificare le terre non colonizzate da altri sotto un entita' amministrativa nuova ( ed inedita).

    per approfondire suggerisco :