• Super User

    Web marketing e politica

    Mai come in queste elezioni i partiti si stanno pubblicizzando sui siti web.

    Vedo la facciaccia di molti politici in tutti i siti, finalmente penso si sono resi conto della potenza del mezzo.

    Ma allo stesso modo vedo che chi gestisce la promozione o è incompetente oppure cerca un po' di pasturare, come quando si va a pescare e si lanciano una cinquantina di vermi sperando che i pesci accorrano e che uno di questi abbocchi proprio al verme nella lenza.

    Insomma i siti scelti non hanno alcun legame con la politica, sono siti di software di hardware, portali specialistici, forum di vario genere. Forse alcune campagne sono state fatte attraverso il circuito trade doubler, ma questo non cambia che io (che posso ovviamente sbagliare) avrei fatto delle scelte ben più mirate.

    Poi, guardando i programmi delle due fazioni, tranne qualcosa dei Verdi, non vedo grosse promesso relative all'IT e a internet, eppure hanno tempestato di banner il web italiano.

    Come al solito chi governa è sempre indietro di almeno un lustro rispetto ai professionisti di un dato settore.


  • Bannato User Attivo

    in effetti hai ragione....
    cmq sul web non c'è parcondicio...
    msn, virgilio....sono1esempio


  • Super User

    A me hanno colpito invece i numerosi blog spuntati fuori come funghi, che tra l'altro mi chiedo se si possano veramente chiamare blog.

    Poi, guardando i programmi delle due fazioni, tranne qualcosa dei Verdi, non vedo grosse promesso relative all'IT e a internet, eppure hanno tempestato di banner il web italiano.

    Anche la rosa nel pugno ha scritto qualche cosa nel suo programma. Pero' i programmi dei vari partiti non contano quasi nulla visto che hanno firmato un programma di coalizione. La propaganda in rete credo sia poco efficace coi banner, la vera propaganda in rete si fa con i blog con i siti di informazione, con i forum, in modo quasi occulto, cercando di far vedere come "giusta" un'idea, non un partito, sta poi al ricevente collegare l'idea al partito.
    Almeno, questo e' quello che penso.

    Esempio: scrivo nel mio blog che penso che la famiglia sia questo e lo motivo con un pensiero elaborato che pero' porta a poco a poco il lettore a darmi ragione, enfatizzando i lati positivi della mia tesi e denigrando le tesi altrui esasperandone i lati negativi. Sta poi al lettore dire "Ha ragione lui" e collegare questo pensiero con quello di un partito. Questo i blog riescono a farlo purche' non siano direttamente collegabili ad un partito, altrimenti il passo piu' importante che e' far credere al lettore di essere lui a decidere di collegare il mio pensiero al suo e a sua volta collegarlo a quello di un partito viene saltato, collegando direttamente il pensiero del blog a quello di un partito, che e' poi molto piu' difficile che il lettore lo colleghi al suo. Perche' non lo vede piu' come un pensiero obiettivo o vicino al suo, ma lo vede un pensiero di parte, solo di convenienza politica per avere il suo voto, distante da lui. Cavoli, come mi incasino scrivendo, spero si capisca.


  • Super User

    l'unica cosa veramente carina **parlando di siti e politica **in cui mi sono imbattuta a queste elezioni

    sono tutti quei siti (me ne sono arrivati almeno 2 o 3, tipo voisietequi.it) che presentano i temi principali con le risposte, tu devi dire se sei completamente daccordo, parzialmente o contrario.. e alla fine ti fanno il grafico e le percentuali con quello che dovresti votare in base a quello che hai scritto.

    per ogni frase ti dicono poi la posizione ufficiale dei vari schieramenti..

    sono siti per lo più non schierati, ma trovo che siano molto utili e credo che rappresentino un buon modo di sfruttare il web

    per la pubblicità... bah credo che lo facciano perchè qualcuno gli ha fatto presente che va fatto.. ma non penso che abbiano minimamente idea delle potenzialità della rete
    (newsletter? mailing list? ahhahahh)


  • User Attivo

    @nelli said:

    per la pubblicità... bah credo che lo facciano perchè qualcuno gli ha fatto presente che va fatto.. ma non penso che abbiano minimamente idea delle potenzialità della rete
    (newsletter? mailing list? ahhahahh)

    Quoto in pieno, però l'utilizzo del web per "sondare" il terreno è l'inizio di un percorso inevitabile di avvicinamento alla rete con un approccio più corretto e consapevole.
    Dunque qualcosa si sta muovendo, e meno male!

    Ciò che continuo a non condividere nella comunicazione politica in generale è la tendenza, a parte casi sporadici, al non voler dialogare con gli elettori della rete attraverso le forme e i linguaggi della rete ostinandosi a mentenere il distacco e la scarsa chiarezza adottati nella comunicazione politica classica.
    Ad esempio mi viene in mente il "falso" blog/sito/forum e chi è ne ha più ne metta della Moratti per le elezioni a Milano, ma sicuramente di esempi negativi ne esistono mooolti altri...

    Non voler sfruttare il fenomeno blog per intreprendere un confronto serio e mettere in chiaro la propria posizione esponendosi (e rispondendo in prima persona) alle critiche è inammissibile in rete.
    Se sui media tradizionali ha ancora senso e probabilmente è un atteggiamento "voluto", è altrettanto vero che la moltiplicazione delle fonti di informazione e i nuovi paradigmi di valutazione dell'attendibilità delle fonti stesse porteranno a nuovi equilibri (digital divide permettendo...).

    Voi che ne pensate?

    Io spero davvero che nei prossimi anni ne vedremo delle belle. 😉


  • User Attivo

    Sempre su questo tema ho ripescato [url=http://montemagno.typepad.com/marco_blog/2005/09/elezioni_politi.html]questo post (datato ma decisamente azzeccato) dal blog di Marco Montemagno.
    Notevole anche il pdf http://montemagno.typepad.com/marco_blog/files/montemagno_internet_elezioni_politiche_2006.pdf


  • Super User

    @Catone said:

    Vedo la facciaccia di molti politici in tutti i siti, finalmente penso si sono resi conto della potenza del mezzo.
    ...O forse si sono resi conto che un certo segmento di elettori non guarda più la TV.