transazione [tran-sa-zió-ne] s.f.
Il transigere (cioè accomodare, comporre una divergenza): venire a transazione con i propri ideali e convincimenti profondi, scendere a patti con sé stessi.
Nel Diritto, contratto tra parti stipulato allo scopo di mettere fine ad una lite attraverso reciproche concessioni (vedi sotto "Aspetti legali e fiscali").
Nel commercio, operazione generica di compravendita (si vedano "Aspetti legali e fiscali" più avanti).
Nella Psicologia contemporanea, relazione specifica attraverso la quale il soggetto percipiente e l'oggetto percepito si determinano reciprocamente.
Sull'impiego del termine in ambito informatico si veda la pagina Transazione (Informatica).
Dal latino tardo transactione(m), derivato di transactus, a sua volta da transigere, 'transigere'
Sinonimi: (nel Diritto) accordo, conciliazione, compromesso, concordato.
Contrari: contrasto, lite, controversia.
In ambito economico con il termine "transazione" si usa definire l'operazione che consiste nello scambio di valori nell'esecuzione di un contratto fra due o più parti.
Di sovente, in particolare nel mondo bancario, viene chiamata transazione anche la semplice operazione di trasferimento o movimentazione di fondi.
Giuridicamente la transazione è definita come il contratto fra due o più parti le quali, a fronte di reciproche concessioni, raggiungono un accordo per prevenire od estinguere una lite. Tale accordo deve essere provato per iscritto.
Si vedano gli artt. 1965 e ss. c.c.
In diritto fallimentare è previsto l'istituto della transazione fiscale: in sede di proposta di concordato preventivo, il debitore può proporre il pagamento parziale o dilazionato di debiti tributari e contributi.
Riferimento art. 182-ter L.F.
Articolo a cura di Leonov 17:31, Nov 8, 2009 (CET)
La sezione "Aspetti legali e fiscali" è a cura del Dott. Mauro Michelini