Umberto Eco è un prolifico saggista; ha scritto numerosi saggi di estetica medievale e semiotica, filosofia e linguistica, oltre a celebri romanzi di successo come Il nome della Rosa (1980), Il pendolo di Foucault (1988), L'isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000) e La misteriosa fiamma della regina Loana (2004).
Nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932, Umberto Eco è un filosofo semiologo, accademico, linguista e bibliofilo italiano di fama internazionale.
Dal 2008 è presidente e professore emerito della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Università di Bologna.
Impegnato politicamente, è noto sia per essere stato nel 1971 tra i firmatari del documento pubblicato sul settimanale L'espresso contro il commissario Luigi Calabresi, in cui esprimeva solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del giornale inquisiti per istigazione a delinquere, sia per le severe critiche al terrorismo e ai vari progetti di lotta armata pubblicate in una serie di articoli scritti sul settimanale L'Espresso (la bustina di minerva) e su Repubblica, specie ai tempi del caso Moro.
In effetti è la semiotica la vera arma che ha caratterizzato l'impegno politico di Eco.
Questo impegno viene sintetizzato nella formula della guerriglia semiologica con la quale il semiologo si impegna a esplicitare l'universo ideologico dei testi per svelarne eventuali manipolazioni.
In questo senso la guerriglia semiologica diviene una forma di critica sociale attraverso l'educazione alla ricezione e comprensione reale dei messaggi (La struttura assente,1968 pp. 413-8).
L'otto luglio 2008 ha aderito al No Cav Day, inviando ai manifestanti un messaggio di sostegno.